L’AVVOCATO DEL MARTEDÌ_ RISARCIMENTO DEL DANNO: INFORTUNIO SUL LAVORO.
La rubrica dell’avvocato del Martedì _ a cura dell’avvocato Francesca Paola Quartararo
Cosa è l’infortunio sul lavoro?
E’ un incidente che avviene in occasione dell’attività lavorativa. Tale sinistro è coperto dall’assicurazione obbligatoria e prevedere il risarcimento del danno patito dalla vittima/lavoratore. Nel concetto di infortunio sul lavoro, si deve intendere in “senso lato” gli incidenti causati da agenti aggressivi esterni tali da provocare danneggiamenti all’integrità psico-fisica del lavoratore come ad esempio,sostante tossiche (si pensi all’amianto ecc…) sforzi muscolari eccessivi oppure casi eccezionali come ad esempio “liti”. Dunque, l’INAIL ricomprende tutti gli eventi che possono ledere la salute del lavoratore, lo svolgimento dell’attività lavorativa, ovvero, durante l’ora di lavoro, sul posto di lavoro, sul percorso casa-lavoro, tutti quegli eventi con rapporto indiretto di causa effetto tra l’incidente che causa l’infortunio e l’attività lavorativa.
Si possono verificare due ipotesi di infortunio:
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Infortunio “lieve/grave” del lavoratore;
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In caso di morte del lavoratore
Nel caso di sinistro del lavoratore avvenuto durante le ore lavorative, l’infortunato deve comunicare immediatamente al datore di lavoro l’incidente, il quale lo invita ad andare al Pronto Soccorso per le stabilire l’entità del danno subito. Il pronto soccorso a seguito della visita medica rilascia il primo certificato medico nel quale attesta il danno subito e che dovrà essere trasmesso dal lavoratore al datore di lavoro. A questo punto, il datore di lavoro ricevuto il referto di pronto soccorso deve presentare per via telematica il nuovo modello denuncia infortunio sul lavoro INAIL se i giorni di prognosi dovessero superare i 3 giorni oltre la giornata in cui si è verificato l’infortunio.
Presentata la denuncia infortunio INAIL on line, il lavoratore infortunato dovrà presentarsi presso gli ambulatori INAIL per la visita medica. A seguito della visita INAIL, si può verificare:
a) fissare un nuovo appuntamento in caso di continuazione della temporanea e certificato medico infortunio INAIL da consegnare al datore di lavoro;
b) Si chiude l’infortunio temporaneo con un certificato definitivo da consegnare in azienda per poter riprendere il lavoro.
In oltre la comunicazione da parte del datore di lavoro, della denunzia infortunio INAIL è necessaria, poiché in mancanza, lo stesso datore di lavoro, è prevista una sanzione e, nella specie una multa amministrativa stabilita dall’art. 16 della legge 251/1982.
IN CASO DI MORTE:
Preliminarmente, si evidenzia che quando si sottoscrive il contratto di lavoro, il datore di lavoro ed il dipendente si assumono una serie di obblighi reciproci. Il lavoratore di impegna a svolgere diligentemente e prudentemente il lavoro che si presta a svolgere, il datore di lavoro oltre al pagamento della retribuzione mensile pattuita, scatta l’obbligo di sicurezza. Il lavoro, in particolare alcune attività lavorativa, può esporre la persona del dipendente a rischi per la propria salute e per la propria sicurezza. I rischi possono derivare dalle modalità di esecuzione della prestazione di lavoro, si pensi ai rischi dei settori edili (caduta dal ponte del lavoratore; ecc…) oppure dall’ambiente di lavoro si pensi all’amianto o altre sostante tossiche possono determinare lo svilupparsi di tumori.
Il corretto adempimento dell’obbligo di sicurezza serve a mitigare ed attenuare il rischio per la sicurezza dei propri lavoratori; in casi in cui, invece, il danno subito dal lavoratore derivi proprio dal fatto che il lavoro non ha adeguatamente rispettato il suo obbligo di sicurezza. In tal caso. C’è un nesso di causalità diretta tra la causazione dell’infortunio e il mancato assolvimento dell’obbligo di sicurezza. Difatti, in tal caso il datore di lavoro, potrebbe rischiare sul piano penale, in caso di morte del lavoratore, una condanna per omicidio colposo. Diversamente, se il lavoratore infortunato non fosse morte ma si fosse solo ferito, rischierebbe una condanna per il reato di lesioni colpose.
Sotto il profilo Civilistico e Risarcitorio: è necessario la presenza di un nesso causale tra mancato assolvimento dell’obbligo di sicurezza e l’infortunio/malattia professionale del dipendente, ciò fa si che il lavoratore o i suoi eredi in caso di morte, possano chiedere il risarcimento del danno al datore di lavoro.
Il risarcimento del danno: quali sono i diritti per morte del lavoratore nei confronti degli eredi?
In caso di morte del dipendente, oltre il profilo penale, si profila una responsabilità contrattuale/civile per la violazione dell’obbligo di sicurezza e, dunque, la necessità di risarcire al dipendente, se in vita o ai suoi eredi il danno per perdita del familiare. L’Inail riconosce ai familiari dei lavoratori deceduti a causa di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale delle prestazioni quali la rendita e il risarcimento del danno. La rendita viene riconosciuta dall’INAIL al coniuge superstite ed ai figli. In mancanza dei prossimi congiunti tali diritti viene riconosciuto ai genitori naturali o adottivi e ai fratelli e sorelle conviventi e a carico del lavoratore. Per quanto riguarda il risarcimento del danno biologico, morale e patrimoniale per la morte del lavoro, nel caso in cui venga riscontrata nelle cause del decesso del lavoratore, una colpa del datore di lavoro, i familiari della vittima hanno diritto al risarcimento dei danni biologici, morali e patrimoniali subiti. Dunque, il risarcimento del danno biologico sarà di natura iure proprio quando inerente alle lesioni all’integrità psico-fisica subite dai familiari della vittima e causate dall’evento nefasto. Ogni erede potrà agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti a cause delle sofferenze patite sia fisiche sia morali per la perdita del parente. Il danno sarà iure hereditatis quando tra l’infortunio e la morte del lavoratore sia trascorso un apprezzabile lasso di tempo quest’ultimi avranno diritto al risarcimento dei danni patiti. In tal caso sono risarcibili tutti i costi e le spese processuali sostenute nonché i patimenti economici e patrimoniali di cui i familiari si sono fatti carico a causa della morte del lavoratore.
La disciplina in questione risulta molto complessa per la quale bisogna analizzare il singolo caso concreto per poter dare delle informazioni e pareri precisi sulla questione, dunque, sempre opportuno rivolgersi ad un esperto, che potrà consigliarVi la miglior soluzione in relazione al caso specifico.
Per tutte le informazioni necessarie consulta il sito web: www.avvocatoquartararo.eu