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Formazione Sicilia: gli Enti: “Basta chiacchere, devono sbrigarsi a fare i decreti, prima che sia troppo tardi

Non cala la tensione tra Regione e Sindacati della Formazione a tutela dei lavoratori e degli Enti

Tensioni in Sicilia tra Enti di Formazione e Regione: stipendi mancati e accuse di ritardi burocratici

I rappresentanti di FLC CGIL SICILIA, CISL SCUOLA SICILIA, e UIL SCUOLA SICILIA, Michele Vivaldi, Honorè Federico e Ninni Panzica, non hanno nascosto il loro disappunto ed emanato una nota stampa (Nota della triade).

Palermo 11 maggio 2024 – Il confronto tra la Regione Siciliana e gli enti di formazione professionale si intensifica. Ieri, in seguito alla diffida emessa dalle organizzazioni datoriali riguardo i gravi ritardi nei finanziamenti dei percorsi del Programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), la Regione ha rilasciato un comunicato, tentando di placare le acque con una nuova disposizione per la verifica delle progettazioni esecutive, ora accessibili direttamente sulla piattaforma dedicata.

Tuttavia, la risposta della Regione non ha calmato gli animi. La Triade sindacale della Formazione, composta da FLC CGIL SICILIA, CISL SCUOLA SICILIA e UIL SCUOLA SICILIA, ha immediatamente ribattuto con un comunicato che denuncia una situazione grave: migliaia di lavoratori della formazione professionale non ricevono gli stipendi a causa dei ritardi nella distribuzione dei fondi da parte della Regione Siciliana. Michele Vivaldi, Honorè Federico e Ninni Panzica, responsabili regionali per la formazione professionale dei rispettivi sindacati, hanno evidenziato che “non si tratta di una crisi economica ma finanziaria: i soldi ci sono ma non vengono erogati”.

I ritardi nei pagamenti riguardano somme significative provenienti da diversi avvisi, inclusi i 56 milioni dell’Avviso 3, i 79 milioni dell’Avviso 7 e i 12 milioni dell’Avviso 8, oltre a fondi destinati ai corsi per l’obbligo scolastico. La situazione è stata pubblicamente criticata anche dal Presidente Schifani il 30 aprile, che ha lamentato la lentezza della burocrazia siciliana e ha ribadito il diritto delle imprese di essere pagate tempestivamente dalla pubblica amministrazione.

I rappresentanti sindacali hanno anche rivelato che recenti discussioni con le associazioni datoriali hanno toccato la possibilità di licenziamenti collettivi, un’eventualità che tutti sperano di evitare. Per prevenire ulteriori crisi, i sindacati hanno richiesto un incontro urgente con la V Commissione dell’ARS e non escludono la possibilità di istituire una unità di crisi permanente fino a quando non sarà garantita la stabilità del sistema. Se le loro richieste non dovessero essere accolte, non esiteranno a mobilitarsi.

“La politica siciliana non può permettersi di ignorare le esigenze di circa 6000 lavoratori a causa delle imminenti campagne elettorali per le europee,” hanno concluso Vivaldi, Federico e Panzica, sottolineando l’insostenibilità della situazione e chiedendo le dimissioni di chi ha responsabilità in questi gravi ritardi. La tensione resta alta e le soluzioni sembrano ancora lontane, mentre la comunità educativa attende risposte concrete e rapide.

Azioni concrete e immediate

C’è da dire che il settore della formazione professionale in Sicilia è da sempre un labirinto di complessità, caratterizzato da ritardi cronici e difficoltà operative che ora sembrano portare il sistema ai limiti del crollo.

“Nonostante la massiccia disponibilità di risorse economiche – commenta un responsabile di un Ente (che ha chiesto di rimanere in anonimato) del gruppo chat delle datoriali – la struttura amministrativa attuale appare  inadeguata, incapace di gestire efficacemente i fondi e di rispondere con la rapidità necessaria alle esigenze del settore. La situazione attuale riflette una lunga storia di inefficienze: piattaforme incerte, procedure prolungate e una mancanza di coordinamento che ostacola l’avanzamento. I dipendenti degli enti di formazione, i principali artefici del sistema educativo, sono quelli che più soffrono di questa paralisi, rimanendo senza stipendi a causa dei ritardi nei pagamenti e vivendo in uno stato di incertezza costante.”

“Di fronte a una crisi che si intensifica – commenta un altro responsabile di Ente – la risposta non può più essere rinviata a semplici dichiarazioni o promesse non mantenute. La necessità di “fare subito i decreti” è un grido che risuona forte e chiaro, riflettendo l’urgenza di trasformare le parole in fatti concreti.”

La Sicilia ha il potenziale per trasformare il suo settore della formazione in un modello di efficienza e successo, simile a una “Ferrari” dell’educazione, ma questo richiede una revisione radicale e immediata delle strutture attuali e delle politiche di gestione. Solo attraverso azioni decisive e tempestive si potrà prevenire un possibile default del sistema, garantendo così un futuro più stabile e prospero per i lavoratori e per l’intera comunità educativa della regione.

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