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Palermo, società partecipate: obbligo approvazione programma acquisto beni e servizi

Dichiarazione congiunta di Gianluca Inzerillo e Domenico Macchiarella

Palermo, società partecipate: obbligo approvazione programma acquisto beni e servizi

“A decorrere dall’esercizio 2024, tutte le società partecipate avranno l’obbligo di predisporre un programma degli acquisti di beni e servizi…. Il predetto programma, prima della sua attuazione, dovrà essere sottoposto all’Ufficio dirigenziale competente. Con una nota di una pagina appena tutte le governance delle società partecipate vengono trasformate in semplici “passacarte” – commenta il cons. Gianluca Inzerillo capogruppo di Forza Italia – le competenze manageriali specie quelle in ambito industriale di fatto azzerate e paralizzate dal veto permanente di funzionari comunali, che dovranno essere in grado di affrontare questa mole di lavoro e prendere decisioni importanti, spesso vitali per le società coinvolte. È comprensibile che a seguito dell’accordo con lo stato si debbano adottare opportune cautele, ma qua si parte dal presupposto che gli organi amministrativi, appena nominati, non danno le garanzie necessarie al buon governo delle partecipate del Comune, e parallelamente, novità assoluta introdotta da questo provvedimento, i tanto criticati uffici comunali si trasformano in virtuosi centri decisionali. Interviene Domenico Macchiarella, coordinatore cittadino di Forza Italia ex amministratore di Amg Energia:
Ci chiediamo in primo luogo come questa direttiva, che di fatto tende a commissariare le società partecipate (tutte e non solo quelle meno virtuose), possa essere compatibile con la necessità che alcune di queste SPA hanno di rispettare le indicazioni e vincoli posti delle Autorità di Regolazione dei Servizi di Pubblica Utilità. Società come RAP, Amap e Amg Energia per esempio sono soggette all’ARERA, organismo indipendente che , in forza di leggi specifiche, detta “Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità” ne disciplina gli interventi in specifici campi, ma cosa molto rilevante promuove gli investimenti infrastrutturali con particolare attenzione all’adeguatezza, l’efficienza e la sicurezza. Queste aziende partecipate devono in altre parole attenersi alle indicazioni dell’autorità di regolazione per quanto riguarda i livelli minimi di qualità per gli aspetti tecnici, contrattuali e per gli standard di servizio. Nutro dubbi anche sulla compatibilità di tutto questo con la legge 201 del 2022 in tema di riordino dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, ma mi chiedo soprattutto In forza di quali competenze industriali e di settore gli uffici comunali intendono procedere? Cosa accadrà in tutti i casi (molto probabili) di stallo o mancato riscontro degli uffici difronte ad affidamenti che riguardano il “pronto intervento per le fughe gas” o gli investimenti che impattano sul “controllo del ciclo dei rifiuti”? E le sanzioni anche molto gravi per l’eventuale mancata applicazione di queste prescrizioni chi le paga?”

Dichiarazione congiunta di Gianluca Inzerillo e Domenico Macchiarella

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