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Mon­rea­le, 41° an­ni­ver­sa­rio del­l’o­mi­ci­dio del­l’Ap­pun­ta­to M.O.M.C. “alla me­mo­ria” Gioac­chi­no Cri­sa­ful­li

Questa mattina a Monreale si è tenuta la cerimonia di commemorazione del 41° anniversario dell’omicidio dell’Appuntato dei Carabinieri Gioacchino Crisafulli, Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”, ucciso dalla criminalità organizzata il 27 aprile 1983. L’evento ha avuto luogo alle ore 10:00, al cimitero comunale, presso la tomba del caduto, alla presenza dei familiari del militare, del  Generale di Brigata Luciano Magrini, Comandante Provinciale Carabinieri Palermo, del Sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, dei Comandanti del Gruppo di Monreale, Ten. Col. Giulio Modesti e della Compagnia, Cap. Niko Giaquinto, nonché dell’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazione Carabinieri “Sicilia” Ignazio Buzzi accompagnato da una rappresentanza di militari in congedo.

Il Prefetto Francesco Tagliente, presidente della Fondazione OMRI e il Cav. Prof. Manlio Corselli presidente territoriale di Palermo, hanno fatto giungere ai familiari ed al figlio, l’Ufficiale Carmelo Crisafulli, decorato con medaglia d’argento al valor militare vittima del terrorismo, i sentimenti di vicinanza e cordoglio di tutti gli insigniti. La cerimonia è stata scandita dalla lettura della biografia del militare e della motivazione al valore concessa alla quale è seguito un momento di commossa preghiera tenuta dal Cappellano militare Don Salvatore Falzone.

Durante la celebrazione è intervenuto il Generale Luciano Magrini che ha dedicato al sacrificio del decorato un emozionato ricordo, altresì sottolineando il valore della memoria ed in particolare l’importanza di sentirsi sempre un Carabiniere, aspirando a quegli ideali di solidarietà, responsabilità e sacrificio che accomunano non solo i carabinieri in servizio ma anche quelli in congedo. Crisafulli, in pensione dal 19 gennaio 1977, aveva maturato quasi 45 anni di anzianità tra quelli di servizio e le campagne di guerra. Dopo il collocamento a riposo si impegnò nel contrasto dell’egemonia mafiosa dei terribili anni ‘80, periodo in cui la mafia corleonese spadroneggiava.

Il 27.4.1983, venne ucciso, quando era già in pensione, a colpi di arma da fuoco a Palermo poiché aveva intercettato un carico di eroina, transitato nei pressi della propria abitazione. Infatti, fu insospettito per le manovre di un camion guidato da un “picciotto”, e chiese spiegazioni. I mafiosi, infastiditi dall’azione, lo uccisero qualche giorno dopo.

Con Decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del 5 giugno 2017 gli è stata conferita, “alla memoria” la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione:insospettito dalla circostanza che un mezzo pesante scegliesse di percorrere strade secondarie per raggiungere il porto, nonostante fosse ormai in congedo, affrontava con autorevolezza gli individui al trasporto di quello che, solo nel corso delle indagini successive, si sarebbe accertato essere un trasporto di eroina destinata a un esponente statunitense della criminalità organizzata. La risolutezza dell’intervento posto in essere ostacolava la delicata operazione illecita, allarmando i locali vertici di “Cosa Nostra” i quali, nonostante il mezzo fosse comunque giunto a destinazione, decidevano la sua uccisione ad opera di due sicari che gli sparavano contro numerosi colpi di pistola. Mirabile esempio di straordinario senso di legalità e di altissime virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio”.

Fabio Gigante

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