Mezzogiorno. Condorelli (Ugl): Il Sud non può essere legato a promesse e speranze
Oggi sul ponte di Messina ci sono tutte le condizioni per prendere una decisione sia sul piano economico che politico.
Abbiamo intervistato ancora una volta per la nostra testata giornalistica “Il Moderatore.it” dopo la precedente intervista del 3 maggio 2021 il Segretario Confederale dell’Ugl con delega per il Mezzogiorno Giovanni Condorelli che ringraziamo anche per conto del nostro Editore Francesco Panasci per averci concesso l’esclusiva.
domanda :
buongiorno segretario
risposta:
buongiorno e grazie
domanda:
riparliamo del ponte sullo stretto. E’ di ieri la notizia che il governo nazionale ha messo a disposizione altri 50 milioni per uno studio di fattibilità per il ponte. Voi come Ugl da sempre favorevoli cosa ne pensate rispetto all’ennesima puntata su questo argomento?
risposta :
in effetti sembra una telenovela infinita a cui nessuno riesce a dire una parola chiara e definitiva. Questo modo di agire rende poco credibile la speranza di vedere la realizzazione di un’opera il cui valore è stato ampiamente detto da decenni dalla nostra organizzazione sindacale. Mi sembra poco rispettoso nei confronti dei siciliani e calabresi questo esercizio di dire e non decidere mai. Ritengo che forse sarebbe utile dare la parola ai cittadini di queste due regioni per capire cosa ne pensano, sarebbe una bella prova di democrazia partecipata. Oggi ci sono tutte le condizioni per prendere una decisione sia sul piano economico che politico considerato che c’è una larga convergenza che vorrebbe realizzarlo. Il Sud non può essere legato a promesse e speranze che durano una vita.
domanda :
la Sicilia sta vivendo giorni infernali per il caldo e soprattutto per gli incendi che stanno devastando l ‘intero territorio con danni incalcolabili, cosa ne pensa, quali possibili rimedi per evitare che tutto ciò si ripeta.
risposta:
ogni anno di questi giorni affrontiamo questo discorso che a quanto pare non trova mai soluzione. Non vi è dubbio che la principale causa sono i delinquenti verso cui bisognerebbe riscrivere e applicare norme più severe, ma ritengo che si debba lavorare ad una migliore macchina organizzativa ,partendo dal rafforzamento della presenza dei vigili del fuoco , troppo pochi per gestire questi eventi, cosi come occorre presidiare con più presenza le zone a rischio e più vulnerabile, infatti non si capisce come ogni anno gli incendi si verifichino nelle stesse zone e non si fa nulla per prevenire . Serve bonificare il territorio, pulirlo preventivamente e imporre ai proprietari privati la pulizia e il taglio di sterpaglie. Insomma credo che molto dipenda anche dal grado di civiltà e rispetto per l ‘ambiente che spesso manca e su cui invece occorre intervenire educando con opere di sensibilizzazione e campagne di prevenzione.
domanda:
parliamo di Mezzogiorno, che poi è la sua materia . Il PNRR è realtà , crede che per il meridione possa essere la svolta per la rinascita?
risposta:
c’è molta attesa e speranza , indubbiamente questo piano rappresenta l’ultima chiamata per il mezzogiorno d’Italia. La realizzazione dello stesso passa attraverso una classe dirigente che deve mettere gli interessi del paese prima di quelli di parte politica. La vera insidia infatti è propria questa , l’incapacità di fare squadra e i tempi di realizzazione, la troppa burocrazia non aiuta. Passando ai dati nel PNRR la quota di risorse destinate al Sud è del 40%, ovvero circa 82 dei 206 “territorializzabili” dei complessivi 222 miliardi complessivi. In base alle previsioni SVIMEZ, mentre il Centro-Nord con la ripresa 2021-22 recupererà integralmente il PIL perso nel 2020,il Mezzogiorno a a fine 2022 avrà ancora da recuperare circa 1,7 punti di PIL che si sommano a circa 10 punti persi nella precedente crisi 2008-13 e non ancora recuperati. Quindi come vede c’è molto da fare e realizzare se si vuole cogliere pienamente l’indirizzo della stessa comunità europea che impone che il sud recuperi la distanza con il nord.
domanda:
non posso evitare di chiedere sulla pandemia e che la Sicilia si avvia verso la zona gialla, teme conseguenze per l’economia e l ‘occupazione ?
risposta:
seguo come tutti i dati della nostra Sicilia è c’è forte preoccupazione per la risalita dei ricoveri .La zona gialla sarebbe un tornare indietro che non si capirebbe considerato che la gente ,la maggior parte, si è vaccinata e continua a farlo. Ulteriori restrizioni avrebbero forti ripercussioni in campo economico, sociali e occupazionali dal momento che sono venute meno alcune protezioni per i lavoratori. Una situazione quindi da scongiurare a tutti i costi.
domanda :
un pensiero ai giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno chiude , una perdita grave per il sud , una voce di libertà che ci mancherà, cosa si sente di dire
risposta:
con dispiacere ho letto che la storica gazzetta del mezzogiorno chiude, non c’è dubbio che è una grave perdita che indebolisce un territorio già fortemente depauperato e impoverito dalla fuga di cervelli costretti ad emigrare. Quando chiude un giornale, muore un pezzo di cultura, di conoscenze e di libertà. Anche questo ci fa capire come la nostra società meridionale è in forte difficoltà. Solidarietà e vicinanza ai giornalisti , agli addetti ai lavori e a tutto il territorio.
domanda:
grazie segretario per la disponibilità, buone ferie
risposte :
grazie a lei e al suo giornale