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Da Lampedusa a Palermo: la Croce del pianto unisce in una Via Crucis di speranza e solidarietà

Da Lampedusa al Quartiere Sperone di Palermo: La Croce del Pianto illumina la Pasqua

In una suggestiva manifestazione di fede e solidarietà, le strade del quartiere Sperone di Palermo hanno accolto una commovente Via Crucis, evento che ha saputo toccare i cuori di molti, lasciandosi alle spalle un’eco di profonda riflessione. Al centro di questa processione vi era la “Croce del Pianto”, un simbolo potente di speranza e dolore, forgiato dai resti di un barcone naufragato presso Lampedusa, teatro di tragedie umane inaudite, dove vite di uomini, donne e bambini si sono spezzate tra le onde.

Sotto l’egida di figure carismatiche come Fratel Biagio Conte e Don Ugo Di Marzo, la comunità si è stretta in una meditazione silenziosa e intensa, rievocando i momenti di passione di Cristo, ma anche i drammi attuali di chi cerca disperatamente salvezza attraverso il mare. Nicolò Mannino, Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, ha avuto l’onore di guidare l’apertura e la chiusura della meditazione, un momento di profondo legame spirituale e di riflessione sulla condizione umana e sulla solidarietà.

Questo evento non solo ha richiamato l’attenzione sulle tragedie che continuano a svolgersi ai nostri confini, ma ha anche voluto mandare un messaggio di speranza e di invito a una condivisione più autentica e profonda nel periodo pasquale. La scelta di svolgere la Via Crucis in un quartiere simbolo di resistenza e rinnovamento, a pochi passi dal luogo dove fu ucciso Padre Pino Puglisi, ha rafforzato ulteriormente il messaggio di rinascita e di lotta contro l’indifferenza.

La processione è stata seguita con rispetto e partecipazione dai cittadini di Palermo, che hanno esteso lenzuola e coperte bianche in segno di accoglienza e solidarietà, e vigilata con discrezione dalle forze dell’ordine, simbolo di una comunità che protegge e sostiene i valori di giustizia e empatia.

Nel cuore della notte, al termine della Via Crucis, Don Ugo Di Marzo e Nicolò Mannino, legati da un’amicizia profonda e da un impegno condiviso verso i più deboli, hanno congedato i partecipanti con un messaggio di speranza. La croce, benedetta e portatrice di un messaggio universale di amore e perdono, ha illuminato il buio, lasciando una traccia luminosa di riflessione sulla necessità di ascoltare e rispondere al grido di aiuto di chi soffre.

In questo evento, Palermo ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di essere luogo di incontro e di dialogo, ponte tra culture e storie diverse, testimoniando che la solidarietà e la condivisione possono realmente tracciare la via verso una Pasqua di risurrezione e di speranza per tutti.

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