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Cancelleri in Forza Italia e l’ira degli adpeti. Dino Giarrusso “l’abbannìa” su Instagram

Cancelleri in Forza Italia e l’ira degli adpeti. Dino Giarrusso “l’abbannìa” su Instagram

Dino Giarrusso, non ce la fa proprio. E’ più forte di lui e se la tiene in pancia da anni. Un odio che è in fase di putrefazione e adesso si lascia andare con il neo forzista Giancarlo Cancelleri.

Giarrusso non si risparmia proprio e nel suo profilo volano parole di ogni tipo, ma quella che vince su tutte è “traditori tutti e due”. Ci avete preso per il culo e cose di questo tipo.

Ma questa politica a chi fa bene? Ce lo chiediamo noi umili giornalisti della redazione di Palermo.

Ma andiamo al dunque.

Ecco lo sfogo/attacco di Giarrusso.

Si riporta “paro paro”

Dino Giarrusso, non ce la fa proprio. E' più forte di lui e se la tiene in pancia da anni. Un odio che è in fase di putrefazione e adesso

 

“Come tutti, proprio TUTTI sanno, da quando sono entrato nel Movimento Cinquestelle, molti dei “senatori”, cioè delle figure apicali del M5S mi hanno ostacolato in ogni modo. Il più feroce, cinico, irriducibile avversario è stato fin dal primo minuto Giancarlo Cancelleri.

Cancelleri ha fatto in questi anni cose indicibili, e certamente indegne dei valori cui si rifaceva il Movimento. Due mandati in Regione, due mandati al governo, due mandati alla camera per sua sorella, e poi il marito di lei, cognato di Giancarlo, assunto a 65mila euro l’anno da Laura Castelli al MEF. La corte dei conti volle vederci chiaro, e quella nomina indegna venne ritirata. Questo è Giancarlo Cancelleri, un politicante vecchio stampo, poltronaro e arrogante: lo è sempre stato, perché vi stupite che vada in Forza Italia? Di questi esempi potrei farne centomila, tutti simili: soldi, poltrone, ricatti, candidature promesse o minacciate, amici assunti negli uffici del M5S e pagati con soldi pubblici, compresi i condannati Ciaccio e La Rocca, legatissimi a Cancelleri.

Ricordo che nella campagna per le europee l’insofferenza di Cancelleri e dei suoi tanti scherani nei miei riguardi era tale da fare una campagna CONTRO un candidato 5stelle, cioè io. In quel momento il M5S in Sicilia aveva 71 onorevoli: 50 nazionali, 20 regionali ed un europeo, Ignazio Corrao. Il 95% di loro pendeva letteralmente dalle labbra di Cancelleri e obbediva ai suoi ordini, dunque faceva campagna contro di me, palese e occulta e spingeva Corrao, il “cocco” di Giancarlo, che per Corrao fece pure endorsement pubblici benché vietato dalle regole M5S. Regole che del resto Cancelleri non ha mai rispettato, avendo il classico atteggiamento del “Io sono io e voi non siete un cazzo”.

I dipendenti del gruppo della Regione, pagati con soldi pubblici, si adeguavano. I giornalisti locali talvolta stremati mi raccontavano delle pressioni ricevute affinché si parlasse male di me, delle veline anti-Giarrusso che gli venivano passate, delle calunnie che esponenti del M5S cercavano di insinuare contro di me e che qualcuno pubblicava.”

Attendiamo adesso la replica di Cancelleri. Si spera arrivi in  serata.

Tuttavia, da questo punto di vista, non va meglio a Gigino Di Maio, fresco di incarico, come nessuno più si aspettava ricevesse. Possiamo dire che il ragazzo che ha giocato a fare il vice primo Ministro in Italia,  malgrado l’antipatia più accesa degli italiani, ha “fottuto tutti. Non solo i suoi ex fratelli del M5S, ma pure l’attuale Governo.

Questa è l’Europa che piace agli italiani.

 

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