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Il Rave Party della vergogna italiana. Non ci fù blocco. La colonna fu scortata dalle forze dell’ordine

Da ROMA arrivarono ordini precisi. La Meloni in un post la svergogna

Ricordate il RAVE Party (DISCOTECA ALL’APERTO) di Viterbo che fece tremare la sedia della Lamorgese?

 

Si. proprio quello dove oltre 3000 persone e 700 tra automobili e mezzi pesenti fecero proprio un terreno privato e, alla faccia deglle restrizioni e menate varie, per 6 giorni si diedero alla pazza gioia tra feste e droga a tignitè, dove ci scappò pure il morto.

Bene, anzi male, molto male.

Il quotidiano  LA VERITA’ ha fatto chiarezza sull’accaduto e la storia che esce fuori fa veramente male al PAESE e  ancor di più ci porta a sfiduciare quelle istituzioni che dovrebbero gestire l’ordine pubblico, la sicurezza e affini.

I fatti sono raccontati da La Verità (leggi)

 

Di certo, se le cose stanno così, si ha la certificazione certificata di uno  STATO forte con i deboli e DEBOLE con i forti.

Questa disavventura,  che sa più di prepotenza,  poteva essere evitata se la  timida Lamorgese avesse intrapreso   azioni preventive e rigide nei confronti degli organizzatori e a garanzia della salute pubblica evitando così una inutile umiliazione che si riperquote a tutt’oggi su tutto il governo italiano.

Si. abbiamo subito una umiliazione che rimarra nella storia di questo Governo e in sfregio a tutti gli altri italiani a cui lo stesso Ministero chiedeva e chiede il rispetto delle regole e il divieto di assembramento anche per un banale caffè al bar e cose di questo tipo.

Nel frattempo la Meloni coglie l’attimo per scrivere un post su instagram: ” Gravissima la trattativa Stato-Rave illegale scoperchiata da “La Verità”.

“Mentre il governo limita le libertà costituzionali di cittadini, imprese e famiglie, consente a migliaia di sballati di tutta Europa di trasformare una parte di Italia in una zona franca dove tutto è concesso. Dove si consentono spaccio di droga, risse, inquinamento ambientale, stupri, causando anche la morte di una persona. Una situazione inaccettabile che in condizioni normali porterebbe alle dimissioni non solo del ministro dell’Interno ma che farebbe traballare l’intero governo.
Da troppo tempo, invece, i governi si comportano come dei regimi autoritari ai quali tutto è concesso, anche lo scempio al quale abbiamo assistito con il rave. Penso che la Lamorgese non possa rimanere un minuto in più a capo del Viminale”

Noi aggiungiamo: “in una Nazione degna di essere chiamata tale un errore di valutazione di questo tipo sarebbe costata la testa della Ministra e forse pure la caduta dell’intero Governo”.

Ma in un Paese come il nostro la Lamorgese “non si tocca”.

Protetta da una sinistra sempre più cupa e nemica della cuntintizza.

 

 

 

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