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“SuperDraghi”: gli scienziati della politica non hanno ancora capito

I partiti si accusano reciprocamente senza capire che “SuperDraghi” aveva deciso di mollale tutto

Nessuno poteva estromettere “SuperDraghi”

“SuperDraghi”: gli scienziati della politica non hanno ancora capito

Un detto sempre attuale recita “NON E’ ORO TUTTO QUELLO CHE LUCCICA” e nel nostro caso?

Quello che oramai è alle spalle doveva essere il Governo dei migliori ed invece qualcosa non è andata per come auspicato, con risultati inadeguati purtroppo su molti fronti, specie per chi si aspettava la tanto agognata stagione delle grandi riforme.

Infatti, i dati economici sono allarmanti: l’inflazione a +8% (si deve ritornare ai livelli del 1986 per ricordare questa percentuale), lo spread oggi a +227,00 punti, il tasso di disoccupazione è assestato a +8,30%, tornando ai livelli del 2010, la grave crisi energetica (specie in considerazione della fragilità della politica energetica Italiana negli ultimi decenni) con all’orizzonte razionamenti e chiusure di parecchie industrie e attività commerciali, con il consequenziale innalzamento della disoccupazione e quindi, di un’ulteriore crisi economica. (Taluni di questi problemi ad amor del vero li vivono altri paesi Europei, anche se in modo diverso).

Altro problema è la discutibile gestione di Draghi nella guerra in Ucraina, con l’assunzione di pressanti posizioni filo atlantiste sbilanciate e fortemente condizionate ed asservite a Biden ed agli Stati Uniti, che hanno posto l’Italia in condizione di ulteriore fragilità nei confronti della crisi energetica ed economica.

Per la prima volta, oggi dal 2002, l’euro e il dollaro hanno lo stesso valore. Una parità che evidenzia il crescente divario tra le prospettive economiche statunitensi e quelle dell’Eurozona, quest’ultima più esposta alle conseguenze della guerra in Ucraina e alle ritorsioni di Mosca sulle importazioni di gas. Inoltre, anche la gestione della crisi pandemica ha condito quanto sopra, sollevando la gente in contrapposizione alla gestione del Governo, in vista della imminente e pressante recessione economica, l’arrivo di nuovi sacrifici, la perdita di potere d’acquisto e un’ulteriore disoccupazione.

A ciò va aggiunto, che l’Europa per sganciare i quattrini entro la fine dell’anno del tanto famigerato PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (leggasi libro dei sogni data l’inefficienza della pubblica amministrazione del sistema Italia) il Governo avrebbe dovuto approvare ulteriori 55 obiettivi (ipoteticamente da approvare in contemporanea alla legge finanziaria), per ricevere la nuova rata da 19 miliardi di euro.

La guerra in Ucraina, purtroppo, non sembra evolversi positivamente per quest’ultimo Paese e, probabilmente, la Russia entro settembre / ottobre potrebbe avere la meglio, difficile ipotizzare con quali sviluppi.

Anche l’accordo con l’Algeria, che ci avrebbe dovuto garantire una maggiore erogazione di gas, non risolve in modo esaustivo il problema dell’importazione del gas, poiché dovrà passare attraverso la condotta esistente, che rimane sempre di uguale sezione e portata, con un incremento molto residuale di gas trasferito rispetto a quello attuale, ad un prezzo che, di contro, sarà altissimo (allo stato attuale), poiché stabilito dal mercato che si basa sulla borsa in Olanda (Il TTF ,Title Transfer Facility, è un mercato virtuale per lo scambio del gas naturale con sede in Olanda ed è uno dei principali mercati di riferimento per lo scambio del gas in Europa). Da qui la necessità a livello Europeo di avere un prezzo calmierato che fissi un tetto massimo al gas, al quale però, come al solito ci sono sempre dei guasta feste, che fanno ostruzionismo per ovvia convenienza come la Germania e l’Olanda.

Al “SuperDraghi” va aggiunta la terribile delusione per la fregatura che ha subito per mano del PdR e dei partiti politici. Infatti, sarebbe bastato aspettare qualche altro mese, rimanendo semplice banchiere in pensione, e quasi certamente “SuperDraghi” sarebbe divenuto il nuovo PdR. Invece, i partiti e il PdR lo hanno cinicamente condannato e “SuperMario” é rimasto con il cerino in mano a proseguire l’azione di Governo per il bene del Paese e soprattutto per volere dello stesso PdR. (ma con una maggioranza politica composta da tutto l’arco costituzionale, ad esclusione del FDI, con posizioni diametralmente opposte).

Per ultimo, ma non in ultimo, va considerato che “SuperMario” a causa della sua sovraesposizione in Europa ed a livello internazionale, specie per la posizione assunta dall’Italia nella guerra in Ucraina, sarà fortemente condizionato per ciò che riguarda un suo ipotetico futuro professionale, poiché sara considerato per com’é: un bravissimo tecnico e banchiere che ha perso la sua neutralità, tipica del tecnico. Certamente, potrebbe essere un’adeguata ambizione per lui, data la sua esasperata posizione atlantista e filo americana, avere in prospettiva un futuro incarico presso la NATO.

In questo desolante quadro “SuperMario” essendo perfettamente edotto di tutto ciò, e anche molto più di noi, non ha potuto e voluto fare altro che cogliere l’occasione che gli hanno posto su un piatto d’argento l’avvocato degli italiani Giuseppe Conte e il M5S (che non hanno votato il “Decreto Aiuti” ma, che ciò nonostante, ha ottenuto la fiducia della maggioranza ed è stato quindi approvato, con il solo problema numerico) per uscire da questa situazione impantanata e soprattutto, per non far addebitare a lui e al suo Governo quanto ormai sembra all’orizzonte in autunno in Italia.

Infatti, date le problematiche sopra descritte, sul fronte nazionale, sempre a settembre, ci aspetta un autunno caldo, fatto di tensioni sociali, scioperi, ed ora anche segnato da elezioni politiche, con ulteriori fibrillazioni politiche, disoccupazione, razionamento del gas e chi, più ne ha, più ne metta…!

In tutto questo marasma, il Governo si è trovato impossibilitato e in forte difficoltà a mettere insieme alcunché, grazie a una maggioranza formata da un’accozzaglia di partiti, incapaci di trovare un punto d’incontro e una mediazione. Specie in questo ultimo scorcio dell’anno il Governo ha prodotto veramente poco e, quello che è riuscito ad approvare è stato solamente di facciata, perché tutte le riforme approvate sono condizionate all’approvazione di un numero spropositato di Decreti Legislativi con delega al Governo, che difficilmente con la ex maggioranza – oramai – sarebbe stato possibile condurre ad approvazione e rendere efficaci.

Invece, la chiave di lettura alla quale assistiamo é rappresentata dalla patetica posizione della sinistra italiana e da una stampa, anch’essa asservita alla medesima sinistra, che rappresenta un Draghi vittima dell’imboscata di Conte e dopo, anche di Salvini e Berlusconi, che rappresenta un Draghi che se avesse continuato ad essere Primo Ministro chissà cosa avrebbe potuto approvare e fare e che però non si capisce perché se poteva farlo non lo ha fatto durante la sua attività di Governo. Come se, nonostante PdC sia dimissionario, non possa continuare ad approvare ed avviare le iniziative e norme indispensabili per il Paese, per il principio di indifferibile urgenza.

Ed allora, Mario Draghi è certamente un bravissimo economista, accademico, dirigente pubblico e banchiere che ha fatto tantissimo per l’Italia, specie durante la sua Presidenza alla Banca Centrale Europea ma, che ha dimostrato di non essere altrettanto bravo in politica. Forse qualcuno, in questo Paese dovrebbe cominciare a pensare che non esistono uomini per tutte le stagioni e che la politica è qualcosa di serio, un’arte nobile e indispensabile per la vita democratica di un paese, che dev’essere aperta al dialogo, al confronto e alle logiche delle maggioranze politiche, che rappresentano l’espressione del suffragio elettorale.
Comunque sia, non ci resta che sperare come al solito, che il 26 settembre p.v. ci svegliamo con una maggioranza netta e chiara che possa governare il Paese e compia quelle riforme che sinora, anche con SuperDraghi, non siamo riusciti a fare.

Dott. Giulio Verro

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