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Scoperto batterio salvatore dell’ambiente sull’isola di Vulcano

Unipa: si tratta di un microrganismo che combatte l'anidride carbonica

Scoperto sull’isola di Vulcano un batterio che assorbe l’anidride carbonica

Scoperto batterio salvatore dell’ambiente sull’isola di Vulcano. Un microrganismo che combatte l’anidride carbonica

Ricercatori dell’Università di Palermo, in collaborazione con altri istituti scientifici, hanno fatto una scoperta eccezionale sull’isola di Vulcano, nelle Isole Eolie. Durante il progetto “The Two Frontiers Project (2FP)”, finalizzato alla ricerca sul ruolo dei microrganismi negli ambienti estremi, è stato identificato un batterio in grado di assorbire l’anidride carbonica, uno dei principali gas responsabili dell’effetto serra.

Il team di ricerca, composto da scienziati italiani e internazionali, ha condotto una spedizione nell’area delle sorgenti idrotermali sottomarine della baia di Levante di Vulcano. Grazie alla collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e la comunità locale dell’isola, i ricercatori hanno ottenuto campioni di acqua, sedimenti e biofilm microbici per lo studio delle caratteristiche chimiche dell’ambiente e l’isolamento di microrganismi coltivabili ancora sconosciuti.

Successivamente, un gruppo più ampio di scienziati provenienti da istituti di ricerca prestigiosi come la Harvard Medical School, la Colorado State University e l’Università di Madison-Wisconsin ha iniziato a coltivare specifici microrganismi fotosintetici dai campioni raccolti. In particolare, sono stati isolati cianobatteri vulcanici ed estremofili mai osservati prima, che si sono rivelati particolarmente efficaci nell’assorbire l’anidride carbonica.

I cianobatteri sono batteri fotosintetici che utilizzano la luce solare per convertire l’anidride carbonica in sostanza cellulare. Uno dei ceppi isolati durante lo studio si è dimostrato capace di crescere più rapidamente rispetto ad altri cianobatteri conosciuti, accumulando una maggiore quantità di biomassa. La biomassa, ovvero le cellule prodotte dai microrganismi, è un indicatore dell’assorbimento di anidride carbonica dall’ambiente.

I ricercatori sottolineano che questi batteri fotosintetici sono una risorsa naturale straordinaria, in grado di produrre materia organica e molecole di valore utilizzando risorse rinnovabili come la luce solare e l’anidride carbonica. La biomassa prodotta da questi microrganismi potrebbe essere impiegata per la produzione di biocombustibili, acidi organici, lipidi, proteine, carboidrati, vitamine, pigmenti naturali e anche bioplastiche biodegradabili.

Scoperto un batterio che assorbe l’anidride carbonica

 

Il progetto 2FP non si limita a questa scoperta, ma mira a costruire un database unico nel suo genere e accessibile a tutti, contenente informazioni a diversi livelli, dati e organismi provenienti da ambienti estremi. Questo database vivente sarà una risorsa fondamentale per approfondire la conoscenza sui microrganismi e sviluppare soluzioni basate sulle loro capacità uniche

L’obiettivo del progetto 2FP è quello di utilizzare le conoscenze acquisite sulle caratteristiche dei microrganismi presenti negli ambienti estremi, come i vulcani marini, per trovare soluzioni innovative alla sfida del cambiamento climatico, in particolare per ridurre l’anidride carbonica nell’atmosfera.

La scoperta del batterio che assorbe l’anidride carbonica sull’isola di Vulcano rappresenta un importante passo avanti nella ricerca sulle capacità dei microrganismi di contribuire all’abbattimento delle emissioni di gas serra. Questi risultati potrebbero aprire la strada a nuovi approcci per mitigare gli effetti negativi dell’anidride carbonica sull’ambiente, utilizzando microrganismi come strumenti per la cattura e la conversione del carbonio.

Il progetto 2FP continua ad esplorare gli ambienti estremi di tutto il mondo, con l’obiettivo di ampliare la conoscenza sui microrganismi e le loro proprietà uniche. Grazie al database vivente che verrà creato, i ricercatori e gli esperti avranno accesso a una vasta quantità di informazioni e dati, che potranno essere utilizzati per ulteriori studi e sviluppo di soluzioni innovative.

La scoperta di questo batterio su Vulcano è un esempio dell’importanza della ricerca scientifica per affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico. La collaborazione tra istituti di ricerca, aziende e comunità locali è fondamentale per promuovere l’innovazione e trovare soluzioni sostenibili per il nostro pianeta.

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