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Migranti, business accoglienza: moglie e suocera di Soumahoro ai domiciliari

Altro che accoglienza... duemilioni di euro spesi in cose di lusso: ristoranti, gioielli e inviati in conti all’estero

Spese di lusso da 2 Milioni di Euro: moglie e suocera di Soumahoro ai domiciliari.

Migranti, business accoglienza: moglie e suocera di Soumahoro ai domiciliari

Si torna a parlare del clamoroso scandalo finanziario che ha scosso il panorama politico ed economico italiano.  L’accusa era di aver dirottato circa 2 milioni di euro di fondi pubblici destinati all’accoglienza e all’inserimento dei migranti e le protagoniste di questa vicenda sono Marie Therese Mukamatsindo e Liliane Murekatete, rispettivamente suocera e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, eletto con Alleanza Verdi e Sinistra (Bonelli e Fratoianni)  e attualmente al gruppo misto, il quale – fin qui – è estraneo all’inchiesta.

La Procura di Latina ha emesso gli arresti domiciliari per Mukamatsindo e Murekatete, accusate di aver sottratto ingenti somme di denaro dai fondi pubblici destinati alle cooperative Karibu e Consorzio Aid e Jambo Africa. Queste organizzazioni avrebbero dovuto fornire alloggi e servizi igienico-sanitari ai migranti, ma invece una parte significativa dei fondi è stata spesa in alberghi di lusso, ristoranti, abbigliamento di alto valore e gioielli, oppure trasferita in conti all’estero, in particolare in Ruanda, Belgio e Portogallo.

L’indagine ha rivelato condizioni pietose negli alloggi gestiti dalle cooperative, con ospiti costretti a vivere in strutture fatiscenti e con gravi carenze igienico-sanitarie. La Guardia di Finanza di Latina, incaricata delle indagini, ha proceduto al sequestro di conti correnti e beni reali per un valore di circa 2 milioni di euro, di cui 1 milione è attribuito a Murekatete.

Moglie e suocera ai domiciliari

 

La vicenda è emersa dalle lamentele/denunce  di alcuni lavoratori di Karibu, che nel 2022 hanno denunciato contratti in nero e stipendi arretrati di oltre 3 anni. I segnali di allarme sono stati rafforzati dalle segnalazioni di politici e giornalisti locali. Le ispezioni nei centri di accoglienza hanno rivelato una serie di problematiche, tra cui sovraffollamento, igiene insufficiente, servizi di scarsa qualità e mancanza di pulizia. Le carenze nell’erogazione di servizi basilari come il cibo e l’acqua calda erano evidenti.

Inoltre, durante l’indagine per malversazione, è emerso che parte dei fondi destinati alla gestione dei centri d’accoglienza è stata trasferita in Ruanda, dove il fratellastro di Murekatete, Michel Rukundo, ha investito nella costruzione di un resort di lusso con ristoranti e piscine, altro che stivali nel fango.

Complessivamente, Karibu e Aid hanno ricevuto circa 60 milioni di euro in fondi pubblici per l’accoglienza dei migranti in un periodo di circa 20 anni, secondo un report del Ministero dell’Interno.

Da notare che Aboubakar Soumahoro, il deputato, è a tutt’oggi, estraneo all’inchiesta. Tuttavia, sua moglie, Liliane Murekatete, è stata coinvolta in quanto ha fatto parte del consiglio di amministrazione delle cooperative dal 2020 al 2022. Il legale di Murekatete, Lorenzo Borrè, ha sempre sostenuto che la sua cliente non ha mai approvato le decisioni del consiglio d’amministrazione, sottolineando che si è limitata a svolgere ruoli di segreteria e affermando di non aver mai dato il suo consenso per far parte della leadership delle cooperative. La questione rimane al centro di una complessa indagine che sta scuotendo le fondamenta delle organizzazioni coinvolte e dell’intera comunità politica locale.

Questo scandalo mette in luce la necessità di una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici destinati all’accoglienza dei migranti e solleva interrogativi sul controllo delle organizzazioni che gestiscono tali fondi. La vicenda ha già suscitato una forte reazione nell’opinione pubblica e nei circoli politici, con chiamate per riforme e una maggiore supervisione nelle attività delle cooperative che operano in questo settore sensibile.

Il Premio dell’ex Presidente Boldrini a Marie Therese Mukamitsindo, un errore? un’anomalia? O cosa?

Intanto l’ex presidente sui domiciliari delle due imprenditrici dell’accoglienza di oggi non ha scritto nulla.

Nel contesto dell’inchiesta che ha scosso l’Italia sulla presunta malversazione di fondi pubblici destinati all’accoglienza dei migranti, un dettaglio che ha attirato l’attenzione della comunità e della politica tutta è il premio conferito da Laura Boldrini, l’ex Presidente della Camera dei Deputati, a Marie Therese Mukamitsindo.

Nel 2018, Mukamitsindo è stata premiata dalla  Boldrini come “imprenditrice straniera dell’anno”.

Questo riconoscimento è stato conferito a Mukamitsindo proprio nel periodo in cui la cooperativa Karibu stava espandendo rapidamente la sua attività, passando da 50 a 150 dipendenti in soli due anni. La cooperativa Karibu è stata al centro dell’inchiesta per il presunto dirottamento di fondi pubblici destinati all’accoglienza dei migranti.

Questo premio, conferito da un’ex alta carica istituzionale come Boldrini, aggiunge un elemento di complessità all’inchiesta in corso e solleva interrogativi sulle relazioni tra Mukamitsindo e figure di spicco nel mondo politico italiano. La questione del premio e del suo contesto sta attirando l’attenzione dell’opinione pubblica mentre le indagini continuano a cercare risposte sul presunto uso improprio dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti.

Alla fine di tutto questo inizio un dubbio è lecito: “Ma davvero Soumahoro non sapeva nulla della moglie e suocera?” “E dunque se fosse così, cosa ci fa un bacchettone di questo calibro in Parlamento? Uno che non sa della moglie cosa vuoi che sappia del nostro Paese”

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