L'”Amaro” Lucano (Mimmo) non è più digestivo, a sinistra provoca controreazioni. Leggere attentamente le istruzioni.
L'amaro Mimmo che guardava la giustizia come fosse "cosa sua"

“un bandito idealista da western” così il procuratore ha spiegato la condanna a Mimmo Lucano
Ma se da un lato la Sinistra chiama alla “vergognosa sentenza” e invoca al garantismo (a senso unico), dall’altra C’è il pm Permunian che dice: ” i reati ci sono e sono gravi”.
Poi c’è Pisapia che “grida” alla: “Sentenza ingiusta” e sui social network si è scatenato un putiferio tra i pro e i contro.
Tra gli attori della vicenda c’è il magistrato Luigi D’Alessio, iscritto a magistratura democratica, preso di petto mediaticamente e sui social, per la sentenza di condanna in primo grado a 13 anni e 2 mesi per l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano che ha dichiarato: “Sono vittima di un’aggressione mediatica. Amareggiato ma sereno con la coscienza. Non ho agito con intento persecutorio”
Alla Stampa dice “un processo basato su carte e fatture false difficilmente controvertibili, non su testimoni più o meno credibili”.
Il magistrato dice di avere contezza che 13 anni sono tanti e si augura che in appello la condanna sia ridotta, rimarcando il proprio dispiacere umano, ma a Lucano vengono contestati 22 reati, pure gravi.
Giuliano Pisapia, difensore di Lucano, a dichiarato a Repubblica “incredulo, quasi attonito, ma continuerò a impegnarmi al suo fianco in appello per arrivare a ribaltare l’esito”. “
Lucano, un bandito idealista da western”.
“Chiunque può commettere qualsiasi reato purché a fin di bene?” si domanda il procuratore D’Alessio.
A Lucano riconosce “una mirabile idea di accoglienza”, ma gli contesta di averla “riservata a pochi eletti che avevano occupato le case”. Non c’era un tour over per i migranti, lui manteneva sempre gli stessi, sottomessi, gli altri li mandava all’inferno delle baraccopoli a Rosarno.
Dei fondi destinati per i corsi di lingua italiana risultava che nessun migrante lo parlava.
Il suo buonismo era solo di facciata. L’intento era ben altro : “Tutto era organizzato per favorire varie cooperative locali, creare clientele, accumulare ricchezze, beneficiare di indotti elettorali”.
Altro che umanità.
Ecco giusta la dura condanna per associazione a delinquere per l’ex sindaco di Riace e altre dieci persone.
Per Lucano e non solo per lui, anche per una buona quota della sinistra c’è una sorta di “io me ne infischio delle leggi” rimarcando la sua missione sociale (per pochi e gli stessi) una lobby di esperti del business dei migranti che si arricchiscono alla faccia dei poveri disgraziati clandestini e pure di tutti gli italiani che pagano le tasse per mantenere questo illecito sistema, come tanti altri.
Dunque la vicenda non è ancora al suo epilogo e ne vedremo delle belle Nel frattempo la sinistra e i buonisti dell’accoglienza clandestina si affrettano a “raccogliere firme” con petizioni perché a loro dire Lucano è innocente, un sorta di santo che non deve pagare i suoi delitti anche se lo scrive la “giustizia” con una sentenza.
Un amaro Lucano che di digestivo non ha nulla. Anzi è consigliabile: “prima dell’uso leggere attentamente le avvertenze”
Caro direttore ho letto con molta attenzione il tuo articolo su Mimmo Lucano e mi permetto di dissentire in maniera decisa su alcuni punti ed affermazioni in esso contenuti.
Ci conosciamo da anni e conosci bene la stima che ho sempre avuto nei tuoi confronti anche quando non abbiamo avuto le stesse idee su vari argomenti. Questa volta però, a mio modesto avviso, hai tradito financo il nome stesso del tuo giornale e del tuo ruolo di giornalista attento e scrupoloso quale sei sempre stato. Innanzitutto non hai speso neanche una parola sugli interventi inopportuni e forse anche al limite della legalità (ma potrei sbagliarmi non avendo alcuna competenza al riguardo) dei due magistrati di cui uno rappresenta l’accusa ed un altro che ha emesso la sentenza. Sia il primo quanto il secondo, a mio modesto parere, avrebbero dovuto rimanere in silenzio (altro che rilasciare interviste ai quotidiani) a salvaguardia, quanto meno, del prestigio e del ruolo dell’intera magistratura. Arrivare poi ad affermare che l’imputato, che, mi permetto di ricordare, rimane innocente fin quando non viene condannato con una sentenza passata in giudicato, è un “bandito idealista da western” mi sembra che sia veramente eccessivo e avrebbe dovuto essere trattato con grande fermezza da chi si presenta ai propri lettori come un “moderatore”. Non puoi certamente affermare, ben conoscendomi, che io possa essere di sinistra o buonista, ma una tale disattenzione da parte tua non me la sarei mai aspettata. Se Mimmo Lucano ha veramente commesso i fatti che gli sono stati contestati e se tutto ciò sarà accertato da una sentenza passata in giudicato, così come recita l’art. 27 comma 2 della nostra costituzione, solo allora potremo affermare che Mimmo Lucano, essendo colpevole, dovrà pagare per le sue azioni. Fino ad allora lascia che sui social si schierino le opposte fazioni, lascia che ogni politico cerchi di tirare acqua al suo mulino con affermazioni e post a favore o contro Lucano, ma, ti prego di non perdere mai il tuo ruolo di giornalista moderatore che ho sempre apprezzato e stimato. Con l’affetto di sempre.
Pippo Genco.
Vogliono tutti li soldi…
Io sono testimone…
la calunnia è un venticello
Mi lascia perplesso una petizione contro una sentenza. Comunque sia, la sinistra, sempre ligia all’ordinamento giuridico, saprà assumere certamente una posizione consona…
a sha mafia