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FOSS, è guerra aperta. Le sigle sindacali replicano duramente al comunicato della dirigenza

E’ sempre più aspra la guerra tra sindacati e dirigenza della FOSS.

La questione è più che mai politica. Le sigle chiedono al Presidente Schifani l’azzeramento dell’attuale dirigenza: dal Commissario Tarantino, al direttore artistico Gianna Fratta al Sovrintendente DI Mauro. Una situazione sempre più insostenibile e che toglie serenità all’intera Fondazione e la politica deve assumersi la responsabilità di decidere.

La Foss, con un comunicato anonimo che riportiamo e pubblichiamo integralmente scrive:

“Scarsa partecipazione dei lavoratori della FOSS allo sciopero indetto dai sindacati. Oltre il 75% dei lavoratori non aderisce, molti dichiarano di aver disdetto la propria tessera sindacale, non condividendo i contenuti e le modalità dello sciopero. La governance del teatro ritiene che le azioni siano messe in atto da pochi, in modo strumentale, senza alcun confronto con la base. Indetto senza alcuna assemblea dei lavoratori e con un’azione unilaterale dei sindacati, conseguente alla proclamazione dello stato di agitazione, lo sciopero che ha portato alla cancellazione dei due concerti previsti venerdì 27 e sabato 28 gennaio 2023 ha visto una partecipazione scarsissima di lavoratori: 32 su 132 (tra stabili e scritturati). E la percentuale non cambia se si considerano solo i lavoratori stabili.

Flop dello sciopero e grande agitazione tra i lavoratori – molti dei quali hanno dichiarato di aver disdetto la propria tessera sindacale che non condividono un’azione che ha portato alla cancellazione di due importanti concerti della stagione, con l’eccezionale presenza a Palermo di uno dei più grandi violinisti del mondo, il M° Gidon Kremer. E sono proprio coloro che tanto parlano di sprechi, nomine non dovute, come quella del sovrintendente, con conseguente danno economico per la Fondazione, che in soli due giorni di sciopero causano la perdita di oltre 60.000 euro per la FOSS, tra cachet comunque dovuti agli artisti, costi dei service per la registrazione per la Rai, rimborso dei biglietti già venduti, ecc. La gran parte dei lavoratori, oltre il 75%, non condivide evidentemente le motivazioni addotte dai sindacati e non prende parte agli scioperi. Alle 21 di venerdì sera decine di professori e professoresse dell’orchestra si sono regolarmente recate in teatro, firmando la loro non adesione.

I rappresentanti sindacali non hanno dunque agito rappresentando nè la totalità dei lavoratori, nè una percentuale che si avvicina alla maggioranza di loro, stante l’adesione allo sciopero di meno del 25% dei lavoratori totali della Fondazione. Lo sciopero ha determinato, oltre ad un ingente danno economico per la Fondazione, anche un danno d’immagine, contestuale, per di più, alle gravi lamentele da parte degli abbonati. La governance si sta impegnando proprio in questi giorni a recuperare i concerti, possibilmente con lo stesso programma e gli stessi artisti, in coda alla stagione sinfonica, in modo da poter offrire agli abbonati l’intera offerta musicale proposta in abbonamento. A breve verranno comunicate le date di recupero.

 

Le sigle sindacali non ci stanno e replicano duramente al comunicato della FOSS

“Le organizzazioni sindacali, in merito al comunicato diffuso in data odierna dalla FOSS, nel quale vengono riportati dati e rappresentazioni di fatti inesatti, intendono chiarire quanto che  la partecipazione allo sciopero del 27 e del 28 gennaio scorsi, secondo i dati in nostro possesso comunicati dai lavoratori, è stata indubbiamente massiccia tra i professori d’orchestra a tempo indeterminato iscritti alle 4 sigle sindacali mentre per i lavoratori precari la percentuale si abbassa notevolmente a causa – probabilmente – delle ripetute “pressionida parte della direzione nei confronti dei più deboli, proprio di coloro i quali invece il Sindacato chiede un investimento per il loro futuro e dunque dell’Orchestra.  Ultima pressione, in ordine cronologico, le continue telefonate dirette proprio a quei professori d’orchestra con contratto a tempo determinato ove veniva fatta richiesta di esprimersi in merito alla partecipazione o meno all’azione di protesta. Condotta questa che, assieme ad altre, è al vaglio degli uffici legali del Sindacato per un’eventuale denuncia per condotta antisindacale nei confronti del Sovrintendente Francesco Di Mauro ai sensi dell’art. 28 L.300/70 Statuto dei Lavoratori”.

Così in una nota congiunta SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL. “Senza voler scomodare le elementari regole dell’insiemistica – proseguono – la direzione della FOSS prima di diffondere dati decisamente distorti a proprio vantaggio, dovrebbe rivedere il numero totale dei dipendenti, quanti di essi avrebbero dovuto prendere parte allo spettacolo e quanti – dei restanti – non hanno timbrato il cartellino, per poi trarne le percentuali corrette. Qualora i numeri reali, per assurdo, dovessero confermare quanto asserito dal comunicato, non si capisce come mai la Direzione abbia deciso preventivamente di annullare i concerti in programma senza aver prima verificato la ricevibilità della prestazione lavorativa e dunque la fattibilità dei concerti evitando di recare nocumento alla Fondazione stessa. Forse per ostacolare una legittima protesta sindacale? Questo risulta l’unico caso nel settore di cancellazione di uno spettacolo preventivamente ad una proclamazione di sciopero, un espediente teso forse a contrastare la naturale adesione allo sciopero, garantendo la legittima retribuzione chi non aderisce? Questo epilogo sullo sciopero  – sottolineano le sigle sindacali – si aggiunge a tutta una serie di palesi vessazioni e manovre gestionali sul personale tese all’inasprimento gratuito di un clima molto pesante che si respira in orchestra. In merito alle cancellazioni dal Sindacato, ad oggi risultano solo due dimissioni da una sola sigla aderente. Chi conosce le dinamiche del mondo della rappresentanza sindacale sa perfettamente che questi episodi rientrano nella normale vita quotidiana consociativa e che non possono essere piegati alla propaganda di una direzione oramai allo sbando. Uno sbando talmente evidente da far diffondere un comunicato stampa senza un titolare di ufficio stampa e senza la firma di un professionista autorizzato ad esercitare un ruolo abusivamente svolto da qualche improvvido dirigente o zelante dipendente. Anche in questo caso il sindacato si riserverà di segnalare i fatti agli organi competenti”, concludono.

Fabio Gigante

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