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Firenze: Riforme Fiscali Uncat

Firenze 4 febbraio 2023

Riforme Fiscali, Uncat

Bene la semplificazione e la rivitalizzazione dello Statuto del Contribuente.
Riforma della Giustizia Tributaria, presidente Damascelli: bandire i concorsi per magistrati tributari e permettere al nuovo sistema di decollare  Al VII Congresso dell’Unione Nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi oggi dibattito sulle riforme fiscali e di giustizia con i vice ministri Maurizio Leo (Economia) e Francesco Paolo Sisto (Giustizia) e le rappresentanze istituzionali dell’Avvocatura.

“Auspichiamo interventi volti a dare attuazione alla riforma della giustizia tributaria, vale a dire accelerare i concorsi per l’accesso in magistratura. La riforma accentua i canoni di garanzia e di difesa del contribuente sotto diversi aspetti, a partire dalla previsione dell’onere della prova della pretesa impositiva in capo all’amministrazione fiscale.

E’ importante attuarla con celerità. Prendiamo ovviamente atto delle difficoltà illustrate oggi dal viceministro Leo (in merito alla gestione complessa della fase di reclutamento dei nuovi giudizi e la formazione del consiglio di presidenza giustizia tributaria, ndr); e apprezziamo la dichiarata intenzione di provvedere da una parte ad alcune revisioni della legge di riforma 130/2022, e dall’altra a varare una riforma organica fiscale, come più volte auspicato dall’avvocatura tributaria”.

Così oggi il presidente dell’Unione Nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi, Antonio Damascelli, in occasione della seconda giornata del VII congresso nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi, nella cornice dell’Innovation center della Fondazione cassa di risparmio di Firenze: “La previsione dell’onere della prova in capo all’amministrazione finanziaria è una vera rivoluzione, poiché in mancanza o insufficienza di prove, l’atto dovrà esser annullato. Attualmente il sistema è caratterizzato da numerose presunzioni.
E’ importante perciò che la riforma, che riequilibra i rapporti tra amministrazione e contribuente, decolli.

Il viceministro Leo ha annunciato per metà marzo la riforma fiscale, soffermandosi diffusamente sui suoi tratti principali: “porteremo avanti l’interlocuzione con il mondo professionale per promuovere una riforma sistemica necessaria a dare una svolta al Paese”.

Il presidente Uncat ha dichiarato l’apprezzamento per i principi enunciati alla base dell’intervento. “Uncat ha da tempo manifestato la necessità di una riforma organica fiscale, per principi generali, tramite testi unici fino ad arrivare a un codice tributario, con la valorizzazione dello Statuto del Contribuente, con la semplificazione degli adempimenti, con la revisione delle sanzioni amministrative nel segno della loro equità e sostenibilità e provvedendo al riordino dei crediti di imposta per evitare disparità di trattamento. Non faremo mancare al viceministro il contributo di analisi e di proposta”.

Gli interventi istituzionali. Numerose sono state le istituzioni presenti che negli interventi hanno apprezzato il lavoro propositivo dell’avvocatura tributarista.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha inviato un messaggio nel quale ha sottolineato l’importanza strategica della riforma della giustizia tributaria ai fini della competitività del paese ma soprattutto al fine di contribuire a una giustizia sempre più rispettosa dei principi costituzionali del giusto processo.

Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha ribadito l’attenzione del ministero all’avvocatura non solo in quanto organo vigilante ma a sostegno del ruolo di difesa e rappresentanza dei diritti dei cittadini. In merito alla riforma della Giustizia tributaria ha manifestato perplessità in merito alla mancata possibilità di accesso i Cassazione da parte della nuova magistratura professionale.

Il direttore della Giustizia Tributaria del Ministero dell’Economia, Fiorenza Sirianni, ha rappresentato l’intenzione di lavorare a restringere i tempi e concentrare le attese assunzioni dei giudici assicurando il supporto materiale al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
Dal consigliere CNF Vittorio Minervini e dal presidente dell’Organismo congressuale forense, Mario Scialla, sono giunti gli apprezzamenti per il lavoro di presidio dei diritti e di proposte concrete nel settore fiscale, portato avanti dall’avvocatura tributaria. “Abbiamo sostenuto la posizione della terzietà del giudice tributario e della difesa tecnica davanti al giudice del processo affidata agli avvocati, collegate alla necessità della tutela dei diritti. Non siamo stati ascoltati”, ha ricordato Minervini. In merito al progetto Pro.dig.it, per la costruzione di una banca dati fiscale di merito e la sperimentazione di sistemi di AI, Minervini ha richiamato la necessità di trasparenza e ha evidenziato che su quel tavolo istituito presso il CPGT, l’avvocatura, tramite CNF e Uncat, deve svolgere “il ruolo di controparte, più che di partner, a presidio della più corretta progettazione della banca dati di sentenze, che dovrebbe contenere innanzitutto le sentenze di legittimità”.
Nella relazione della giornata, Damascelli ha rivendicato, con riguardo all’assetto del nuovo ordinamento tributario: “Le ragioni del primato del diritto e della rivendicazione della specialità dell’accesso alla magistratura tributaria sono di carattere storico, culturale e, se vogliamo, di antropologia giuridica. Ogni altra questione spicciola si rivela falsa e tendenziosa”.

Il presidente emerito della Camera tributaria di Firenze, Roberto Cordeiro Guerra, ha sottolineato – ringraziandole – l’attenzione dimostrata dalle istituzioni presenti alla funzione dell’avvocatura tributaria “pedina di uno scacchiere in cui si compone la dialettica tra il diritto dello Stato al pagamento delle giuste imposte e la libertà patrimoniale del singolo. Una dialettica il cui equilibrio è indice del tasso di civiltà giuridica di un paese”.
La presidente della Camera tributaria di Firenze, Paola Pregliasco, ha ringraziato tutti gli ospiti e gli iscritti, sottolineando la ricchezza di analisi e proposte.
Nel pomeriggio l’assemblea Uncat ha approvato la Mozione congressuale

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