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(F. Gigante) Esercito: anche in Sicilia le Caserme Verdi

Gran parte delle caserme dell’Esercito esistenti sul territorio italiano è costituita da immobili costruiti da più di 70 anni che oltre a non essere più rispondenti alle esigenze della Forza Armata sono vetusti e presentano uno stato di degrado con il relativo rischio per l’incolumità del personale militare che giornalmente vi opera.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata, Salvatore Farina, in occasione del convegno “Caserme Verdi – per un Esercito all’avanguardia in un Paese moderno” tenutosi presso il Comando Militare dell’Esercito in Sicilia, ha illustrato, con un collegamento webinartra Palermo, Roma,sede di Palazzo Esercito e Messina,le fasi iniziali della nascita del progetto “Caserme Verdi”.

Da Palermo, ospiti del Comandante Militare dell’Esercito in Sicilia, Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, il vice Presidente della Regione Siciliana, il Presidente dell’ARS, il Sindaco di Palermo e la Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali. Da Messina si è unito il Comandante della Brigata “Aosta”, Generale di Brigata Bruno Pisciotta; da Roma per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha partecipato l’Ing. Carolina Botti, che ha seguito i progetti di restauro recentemente promossi dall’Esercito in Sicilia attraverso lo strumento dell’Art Bonus.

Per il Generale di Corpo d’Armata, Salvatore Farina, il progetto si ispira alla necessità di ammodernare senza alcun indugio le infrastrutture dell’Esercito Italiano riconvertendole ai moderni standard abitativi per garantire maggiore sicurezza e benessere al personale della Forza Armata e alle rispettive famiglie, sottolineando -“alti standard qualitativi per il personale, bassi costi d’esercizio, ottimizzazione delle aree funzionali con relative economie finanziarie per l’addestramento delle unità, minimo impatto ambientale e strutture comuni aperte alla popolazione residente nelle zone limitrofe, saranno queste le caserme del futuro per l’Esercito. Non si tratta solo di un’idea, è già realtà la prima caserma verde, operativa presso il comprensorio MOVM “Vitali” – Camp Darby a Marina di Pisa, attuale sede del Comando Forze speciali dell’Esercito”.

Il progetto nasce da un’idea che è scaturita circa due anni fa dopo un’analisi abbastanza approfondita di una situazione infrastrutturale che veramente destava preoccupazione.“Quando è crollato il ponte Morandi – precisa il Generale di Corpo d’Armata, Salvatore Farina –abbiamo pensato che le nostre infrastrutture potessero subire la stessa sorte”.Per l’individuazione delle 28 caserme che saranno oggetto del progetto si è partito da quelle infrastrutture dell’Esercito che sono considerate strategiche e contenute nel PGRIE, il Piano Globale di Razionalizzazione delle Infrastrutture dell’Esercito.

I sedimi selezionati saranno quelli caratterizzati da una vasta estensione, tra i 40-50 ettari, la vicinanza ad aeree addestrative e/o poligoni di tiro, funzionali e specifiche esigenze dell’Esercito italiano. Il Generale Farina, ha ricordato “l’avvio di un iter legislativo teso a promulgare una specifica norma per il finanziamento del progetto Caserme Verdi che possa trovare rapido riscontro anche nel quadro delle iniziative per il “rilancio Italia 2020 -2022”.

La stima di un miliardo e mezzo di costi è indicativa ma il Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito ha già delineato un crono-programma di interventi. Da un raffronto su venti anni, tra le spese di manutenzione delle strutture attuali e quelle necessarie per le “Caserme Verdi” emerge un risparmio dei costi di funzionamento di 450 milioni.

La valenza di questo progetto, – ha chiarito il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, – e soprattutto l’importanza che riveste la Regione Sicilia e le due infrastrutture su Palermo e Messina che sono interessate da questo progetto, ci ha fatto riprendere la marcia che avevamo iniziato per portarci verso un traguardo che riteniamo assolutamente conseguibile. Questo denota la vicinanza- che noi sentiamo fortemente – a tutti i concittadini, al popolo italiano ed in particolare ai cittadini della Regione Sicilia”. Nel corso del convegno il Generale di Divisione Vasco Angelotti, Capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito ha illustrato i lineamenti progettuali dello “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi”.

Esiste una fortissima sinergia – ci spiega, poi, con il focus alla Sicilia, il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino – per riqualificare le nostre infrastrutture esistenti che appartengono ad un patrimonio architettonico di inestimabile valore che va reso fruibile alla cittadinanza, questa è la parola chiave, “apertura alla cittadinanza”.I l cittadino – continua il Comandante Scardino, –deve conoscere il patrimonio dello Stato, il patrimonio militare… Patrimonio deriva dal Latino, Pater Munus, cioè, il bene del padre, questo bene se reso fruibile è veramente un bene”.

A Palermo la caserma che ha queste potenzialità intrinseche è la Ciro Scianna, sede dei Reggimenti Genio e Logistico della Brigata “Aosta” e del Reparto di Supporto Generale del CME Sicilia. “A Palermo, – prosegue il Generale Scardino – l’intendimento dei Comandanti è quello di valorizzare il proprio patrimonio, non faremo mai un passo indietro….qui ho delle opere che vanno dal III secolo a.C. a Palazzo Sclafani al 1130 di Palazzo dei Normanni, Porta Nuova e strutture del ‘600 e del ‘500. Faremo di tutto per mantenere queste strutture ed offrirle anche al cittadino, perché questo è un bene del cittadino”.

A Messina l’altra caserma interessata è la “Crisafulli-Zuccarello”, sede del 5° Reggimento fanteria e di altri elementi organizzativi della Brigata “Aosta”. In entrambe le sedi, si procederà alla razionalizzazione delle infrastrutture secondo uno sviluppo per aree funzionali, con l’individuazione degli edifici da conservare e di quelli da demolire e ricostruire. Già in funzione presso la caserma di Messina un asilo aperto ai bambini delle famiglie dei militari e dei civili residenti. Con gli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni locali è stata, inoltre, evidenziata la particolare situazione del parco infrastrutturale della Forza Armata afferente al Comando Militare dell’Esercito in Sicilia, costituito in prevalenza da immobili di grande pregio architettonico e monumentale, oltre che da preziose strutture socio-ricreative e sportive. In tale ambito, è stato riconosciuto lo sforzo sinergico “Esercito – Istituzioni locali” che, ad integrazione del virtuoso progetto nazionale “Caserme Verdi” ed ispirato alle medesime linee guida e criteri, è finalizzato a mantenere il patrimonio infrastrutturale in gestione, valorizzandolo ed ottimizzandone utilizzo e condivisione con la cittadinanza.

Tre esempi su tutti, i progetti di restauro di elementi di pregio in caserme dell’Esercito grazie al ricorso all’istituto dell’ “Art-bonus”; l’inclusione di alcuni storici locali di Palazzo dei Normanni nell’ambito del percorso turistico già aperto nell’attigua ala dell’Assemblea Regionale Siciliana; il possibile couso con il Centro Sportivo Universitario di Palermo del Complesso Polisportivo-addestrativo “Ten. Onorato” che, ove finalizzato, consentirà enormi vantaggi di ordine manutentivo, migliorativo e d’impiego a favore dei militari in servizio, dei veterani, dei familiari, oltre che della cittadinanza.

 

 

 

 

 

 

 

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