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Eccoci nuovamente con le elezioni Europee. Nuove sfide politiche, ma in ballo c’è un banco chiamato “futuro” (di G. Verro)

Un cruciale appuntamento nel mezzo di conflitti globali e sfide interne, in tutto questo ci giochiamo il futuro della nostra specie, quella italiana.

Tutto pronto pe le elezioni Europee?

Forse si, forse no. Tuttavia in ballo c’è il futuro dei giovani italiani e non solo.

Italia 12 maggio 2024 articolo di Giulio Verro

Oramai manca meno di un mese alla fatidica data dell’otto e nove giugno p.v. e, per quella data, ci troveremo ad eleggere dei parlamentari che in qualche modo dovrebbero rappresentare e garantire gli interessi nostri e dell’Italia in Europa.

Elezioni che cadono, forse, in uno dei momenti più difficile del dopoguerra per la pace in Europa e nel mondo; la guerra tra Russia e Ucraina che abbiamo alle porte dell’Europa, quella tra Israele e Palestina e Hamas, con i razzi dall’Iraq alla Siria contro la base Usa anti-Isis, con tutte le altre guerre sparse nei vari continenti ma, soprattutto con la guerra tra Putin e Biden che, questa volta, nostro malgrado, stritola e trova la nostra disorganizzata Europa impreparata e incapace di una efficace linea politica comune. E siccome, piove sempre sul bagnato, come si sul dire, a maggio 2024 si dovrebbero tenere, ma la legge marziale e lo stato di guerra fanno propendere per un rinvio, le elezioni per il rinnovo della presidenza dell’Ucraina. Zelensky dice che è pronto a indire il voto, ma, se realmente ci sarà il sostegno finanziario e politico di noi alleati è probabile la riconferma del medesimo.

La prima considerazione lecita, visti i deludenti risultati della guerra dell’Ucraina, Zelensky è realmente l’uomo giusto per gestire una eventuale arresa e/o come ci auguriamo tutti una probabile mediazione e, l’Europa nel frattempo, impegnata nel rinnovo del suo Parlamento, sempre bravissima ad auto celebratasi, che posizione prenderà con l’invio di armi e di seguito con una eventuale probabile necessaria mediazione ..???
La Francia 🇫🇷 di Emmanuel Macron, che lancia anatemi per un possibile invio di truppe militari a difesa dell’Ucraina, come al solito con il suo delirante nazionalismo, si accontenterà di avere un ruolo all’interno dell’Europa come il resto dei paesi facenti parte o, come ha fatto per la Libia 🇱🇾, vorrà sempre primeggiare, per scopi economici, rispetto a Germania, Italia 🇮🇹 etc….??

I leader politici europei sanno benissimo che la stragrande maggioranza della popolazione non ha capito perché abbiamo spostato questa posizione di aiuti militari a favore di un paese come l’Ucraina, che non fa parte né dell’Europa né, tantomeno, della NATO. Quindi sono responsabilmente titubanti a prendere posizioni nette e chiare pro e/o contro l’invio di armi in Ucraina, con alle porte le elezioni per il rinnovo del Parlamento.
La Chiesa ⛪️, con il suo Papa, nonostante la meritevole proposta di mediazione di oggi all’Angelus sa benissimo che, specie per l’ortodossa Russia, che non è, e non può essere il mediatore di alcunché, in particolare per il conflitto tra Ucraina e Russia e tantomeno per quello tra Israele e Palestina. Specie per le esternazioni del Papa, max autorità morale, e per la sua posizione di certo, non identificabile in campo internazionale come autorità al di sopra delle parti.

A tutto ciò, solo come piccolo epiteto, si aggiungono in autunno le elezione del Presidente degli USA 🇺🇸, che poi sono la NATO, con un Trump che stacca Biden di 5 punti, e quindi, gli artifici e in qualche modo i protagonisti delle due guerre attualmente in atto, tramite l’appoggio dell’Ucraina e di Gerusalemme.
Mi fermo, perché in quadro è desolante dovremmo continuare con una escalation che ci dovrebbe portare a parlare dell’Iraq e della Libia 🇱🇾 e, per non di meno, della guerra commerciale con la Cina 🇨🇳, Giappone 🇯🇵 e India 🇮🇳, etc.

Elezioni Europee 2024

Ciò premesso, in questo quadro parecchio complesso e delicato anche per i migliori statisti, noi siamo alle prese con una imminente competizione elettorale che dovrà affrontare quanto prima evidenziato e di seguito tutto il resto dei problemi, che passano dalla casa a all’auto green, ad una banca 🏦 unica europea, a un esercito ed una politica unica per la difesa, alla lotta dell’inflazione, allo sviluppo dell’economia attualmente molto sacrificata per gli effetti delle guerre e degli imbarchi. Ma, soprattutto, che vede la nostra Europa stritolata dalle emergenti economie dell’est che ci sovrastano e ci rendono vulnerabili, perché rilegata da ideologie politiche di rigenerazione ambientali, di garanzia di diritti di ogni tipo, dalla mancanza di materie prime, al nazionalismo di taluni paesi …etc.

In questo scenario ci aspetteremmo una campagna elettorale e una politica che in queste elezioni europee parlasse di questi problemi e di come vuole risolverli; ricordo qualora ce ne fosse bisogno che le politiche nazionali oramai incidono sul paese Italia 🇮🇹 meno del 40% rispetto a quelle Europee.
La nostra politica italiana invece, approfittando del sistema elettorale proporzionale, per beghe interne alla maggioranza e/o dei partiti di opposizione (qualora c’è ne fossero), sposta l’asse della competizione elettorale verso una misurazione di forza e di peso tra i vari partirti e dei loro leader.

Come al solito, anche questa competizione elettorale è una grande occasione, che nostro malgrado, non ci pone e/o quantomeno non ci rappresenta programmi e intenzioni chiare e distinte su come si vuole affrontare i problemi dell’Europa, in qualche caso sappiamo a malapena in quali partiti convoglieranno in Europa le nostre sigle partitiche nazionali.

Forse perdiamo di mira, che un’altra legislatura di incertezze, disorientamento e farneticazioni, come questa in corso, potrebbe portare al fallimento del progetto Europa tanto voluto dai nostri padri, che la nostra generazione ha forgiato e pagato a caro prezzo, a causa di un’economia Italiana che ci ha visto fortemente penalizzati, con un rapporto di cambio dell’euro a 1936,27 rispetto alla lira.

L’auspico oggi a tutta la politica, come sempre, è di volgere lo sguardo oltre le beghe interne nostre e di adoperarsi per e con l’Europa con responsabilità, progettualità e visione. Questi possono essere gli unici elementi fondanti per il futuro di questa nostra Nazione (e non Paese, luogo dell’anima) per i nostri figli, sinora rilegati ad emigrare al nord, ora nel resto d’Europa…

 

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