Ancora tensione per i diritti: Il dibattito o il tabù? L’intervista a D’Amico”
"Studiare, Studiare, Studiare per affrontare le questioni dei diritti"
Il dibattito sull’importante tema della trascrizione anagrafica dei figli di coppie omogenitoriali continua a scaldare gli animi.
Il prossimo 16 aprile 2024, il consiglio comunale di Palermo si appresta a discutere nuovamente questa questione, con il comitato “Esistono i Diritti” in prima linea. Il comitato, che si avvale della competenza di avvocati di spicco come Michele Calantropo, già attivo presso la Commissione europea per i diritti umani, mantiene un dialogo costruttivo con l’ANCI Sicilia e pone le basi delle sue azioni su un’approfondita ricerca legale e umanistica.
Di fronte a un approccio critico e a volte settario da parte di alcuni politici, il comitato sottolinea l’importanza di un impegno consapevole e accuratamente ponderato verso il riconoscimento dei diritti. La mozione che andrà discussa giorno 16 incontra l’opposizione di alcuni consigkieri che percepiscono la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali come un tema politicamente irrilevante e secondario, minimizzando la significatività dell’iniziativa con affermazioni del tipo “non è necessaria una legge”.
La posizione dell’ANCI
Nonostante queste divergenze, il sindaco di Bari e presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, interviene sul dibattito con una nota di forte appello ai diritti e alla tutela dei bambini, nati in ogni tipo di famiglia. Il ministro Fontana, esprimendosi contro il riconoscimento della genitorialità per i bambini nati all’estero da coppie dello stesso sesso, viene criticato per non considerare la realtà dei fatti: l’esistenza di un vuoto normativo che penalizza i cittadini e, soprattutto, i minori.
Decaro enfatizza l’azione proattiva dei sindaci che, di fronte all’inerzia legislativa, hanno scelto di non ignorare le esigenze dei propri cittadini, promuovendo il riconoscimento dei diritti dei minori in attesa di una normativa adeguata. Questo atteggiamento coraggioso solleva questioni fondamentali sull’equità e la giustizia sociale, invitando il ministro Fontana a riflettere sul modo migliore per proteggere tutti i bambini, senza distinzioni.
L’intervista
Presidente Gaetano D’Amico, lei ritiene giusta una legge sulla trascrizione anagrafica dei figli di coppie omogenitoriali?
“Assolutamente sì. Una legge è tanto utile quanto lo è la discussione in consiglio a Palermo. La deliberazione di una normativa specifica rappresenta non solo un traguardo legislativo ma anche un simbolo potente di riconoscimento e inclusione. La discussione in consiglio, specialmente su temi di grande rilevanza sociale come la trascrizione anagrafica dei figli di coppie omogenitoriali, svolge un ruolo cruciale nell’illuminare le diverse prospettive e nel catalizzare il supporto necessario per superare pregiudizi e resistenze. Attraverso il dibattito pubblico, si creano le condizioni per una maggiore consapevolezza collettiva e si pongono le basi per cambiamenti legislativi concreti che possano garantire i diritti e la dignità di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro configurazione familiare.”
Il comitato ‘Esistono i Diritti’ a chi ‘strizza l’occhio’ politicamente per ottenere il risultato prefissato?
“Nel perseguire la nostra missione, il comitato ‘Esistono i Diritti’ adotta un approccio che trascende le appartenenze o le divisioni politiche tradizionali, mantenendosi aperto e inclusivo verso tutte le ideologie. La nostra dimensione statutaria è trasversale, caratterizzata da principi di libertà, Questo ci permette di unire persone di diverse estrazioni politiche che condividono l’obiettivo comune di lottare e promuovere i diritti civili, senza discriminazioni.
Ci poniamo quindi deliberatamente al di fuori delle logiche di partito, sia di destra che di sinistra, per concentrarci sulla causa dei diritti umani nella loro universalità. Questo approccio è essenziale per combattere contro ogni forma di settarismo, ghettizzazione o esclusione, sottolineando la convinzione che i diritti siano inalienabili e dovrebbero essere garantiti a tutti, senza eccezioni o condizionamenti politici.”
Presidente D’Amico, a chi si ispira politicamente il comitato?
“Il comitato che ho l’onore di guidare si ispira all’eredità di Marco Pannella, figura emblematica nella lotta per i diritti civili in Italia. Pannella, con la sua dedizione incrollabile alla causa della non violenza e alla promozione dei diritti umani, ha tracciato un percorso che noi cerchiamo di seguire, anche di fronte a marcata divergenza di opinioni.
Dobbiamo tutti impegnarci in un continuo processo di apprendimento,” conclude D’Amico, “evidenziando l’importanza dello studio e della riflessione critica come fondamenti per chi si occupa di diritti e politica. ‘Studiare, studiare, studiare’, perché chi non dedica tempo all’approfondimento dovrebbe preferire il silenzio. Il silenzio stesso può essere un diritto, ma esprimersi senza cognizione di causa non fa avanzare verso una società più giusta.”