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Allarme aereo: il New York-Roma di Ita Airways non risponde al centro radar.

L'ipotesi di un colpo di sonno. "Ma nessun pericolo per i passeggeri"

Cos’è successo davvero nella cabina di pilotaggio del volo 609 di Ita Airways mentre si trovava nei cieli della Francia? L’aereo, partito da New York alle 16 e 37 (ora locale) del 30 aprile e diretto a Roma Fiumicino, non ha risposto per diversi minuti alle chiamate del centro radar di Marsiglia, cosa che solitamente accade solo in situazioni eccezionali di pericolo, come un dirottamento o un attacco terroristico. A riportare la notizia è Repubblica.

Torre controllo Foto Archivio Fabio Gigante

La guerra in Ucraina ha alzato il livello di guardia internazionale, ma già in tempi normali una mancata risposta da un aereo avrebbe fatto temere il peggio: i piloti, è già accaduto in passato, possono non rispondere alle torri di controllo quando si trovano in situazioni di pericolo, come un dirottamento o un attacco terroristico. Fortunatamente, in questo caso, non si era verificato niente di simile.

A330 Ita Airways Foto Ita Airways

Secondo quanto riporta Repubblica, “la compagnia aerea italiana, che ha condotto una indagine sui fatti ipotizza che sia il primo ufficiale sia il comandante (i due piloti, cioè) si siano addormentati per alcuni minuti”. L’allarme è scattato immediatamente, con due caccia militari che erano pronti ad affiancare il velivolo e verificare cosa stesse avvenendo all’interno della cabina di pilotaggio. Ma dopo qualche minuto l’aereo ha ripreso le comunicazioni, atterrando a Roma Fiumicino alle 6.31 (ora italiana) come stabilito. Secondo le ricostruzioni, il primo ufficiale del volo di Ita si era legittimamente addormentato in base a un protocollo chiamato “controlled rest”, che consente a un pilota di riposare a un orario concordato se il collega rimane sveglio.

A330 Ita Airways Foto Ita Airways.

Per verificare che ciò accada, gli assistenti di volo, devono chiamare il pilota al comando via citofono ad intervalli regolari (i piloti sono blindati in cabina per ragioni di sicurezza, ndr). Ita Airways nella sua indagine interna, avrebbe chiesto al comandante se avesse chiesto agli assistenti di volo di non citofonare troppo spesso per non svegliare il primo ufficiale e se, per caso, in questi momenti anche lui fosse stato vittima di un colpo di sonno. Il comandante ha negato le circostanze, affermando di essere rimasto sempre vigile e di non aver risposto al centro radar a causa di un guasto ai sistemi di comunicazione. Scrive il quotidiano: “Nelle settimane successive al volo, l’Airbus A330 di Ita e alcune sue specifiche attrezzature sono state esaminate dai tecnici di una società esterna indipendente (tedesca) per verificare se davvero qualcosa non funzionasse. Nel test tutto ha funzionato bene”.

Flotta Ita Airways foto Ita Airways

Allora cosa è accaduto la notte del 30 aprile? Ita Airways, ha dichiarato di aver condotto una procedura di investigazione interna, che ha portato “all’individuazione di un comportamento non conforme alle procedure in vigore da parte del comandante sia durante il volo che una volta atterrato”. Ita parla di “una condotta professionale non coerente alle norme comportamentali e lavorative dettate dalla compagnia che il personale è tenuto a seguire in modo rigoroso, e soprattutto di forti incongruenze tra le dichiarazioni rese dal comandante e l’esito delle investigazioni interne”. Alla luce di quanto emerso, la compagnia ha adottato un provvedimento disciplinare che ha portato all’immediato licenziamento della risorsa, “venendo a mancare il rapporto fiduciario in ambito lavorativo”. Repubblica scrive: “Il comandante, dunque, è stato licenziato e dovrà rivolgersi ora a un legale e al giudice per vedere riconosciute, nel caso, le sue ragioni”. La compagnia aerea ha assicurato che “la sicurezza del volo è sempre stata garantita. La rotta e la gestione del volo era affidata, ovviamente, al pilota automatico”.

Fabio Gigante

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