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Palermo, Conservatorio di Musica Scarlatti: la resurrezione di un Tesoro nascosto 

Tra storia e memoria: 400 anni di arte e cultura rivivono nella pinacoteca e nel Lapidarium

Palermo celebra la storia: inaugurato il percorso espositivo della “memoria ritrovata” al Conservatorio Alessandro Scarlatti

Palermo, 27 marzo 2024 – Un viaggio attraverso quattro secoli di storia si è aperto ieri, 26 marzo, presso il Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti di Palermo. Alle 17:00, è stato inaugurato il percorso espositivo “Il Recupero della Memoria, Pinacoteca e Lapidarium: 400 anni di storia”, segnando un momento significativo per la cultura e l’arte nella capitale siciliana.

La rinascita di un Tesoro Culturale nascosto 

Nuova era per il Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti di Palermo, la recente governance ha compiuto una scoperta straordinaria: un vero e proprio tesoro culturale, a lungo dimenticato e sepolto negli angoli più remoti dell’istituzione. Questa rivelazione è il risultato di un’attenta esplorazione e di un impegnativo progetto di recupero, sostenuto da fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha permesso di riportare alla luce un pezzo significativo della memoria storica e culturale dell’istituzione musicale del capoluogo siciliano.

Il neo-presidente, Giovanni Angileri, insieme all’intero Consiglio di Amministrazione e al direttore Maestro Mauro Visconti, con il supporto dello Staff dei Beni Culturali, ha intrapreso questa avventura con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare il patrimonio nascosto del Conservatorio. Il progetto ha rivelato non solo opere d’arte e reperti storici di inestimabile valore ma ha anche permesso di ristabilire un legame profondo con l’essenza stessa della cultura musicale e artistica che il Conservatorio si prefigge di custodire e promuovere.

Questo rinvenimento ha aperto le porte a una nuova comprensione della storia del Conservatorio, non più solo come luogo di istruzione musicale ma anche come custode di un’eredità culturale che attraversa secoli di storia siciliana. Il recupero di questi beni, trascurati e quasi dimenticati, si trasforma così in una metafora potente della rinascita culturale che il Conservatorio intende guidare.

400 anni sommersi

 

In questo contesto, l’inaugurazione del percorso espositivo “Il Recupero della Memoria, Pinacoteca e Lapidarium: 400 anni di storia” rappresenta un momento cardine, un primo passo verso la realizzazione di un più ampio progetto di valorizzazione e divulgazione della ricchezza storica e artistica custodita all’interno delle mura del Conservatorio. La storia si fonde con il presente, e la memoria dell’istituzione musicale diviene parte integrante della “partitura” culturale di Palermo, rivelando nuove melodie nel racconto di una città e di un popolo che ha fatto della cultura e dell’arte i pilastri della propria identità.

Questo evento monumentale è il risultato di un’attenta operazione di recupero e installazione di preziosi beni storico-artistici. Il Conservatorio, sotto la guida del presidente Giovanni Angileri e del direttore Mauro Visconti, ha visto il suo patrimonio arricchirsi ulteriormente, grazie al contributo dello storico dell’arte Dott. Nicolò Fiorenza. Come promotore culturale dell’istituto, Fiorenza ha giocato un ruolo cruciale nel dare vita a questo progetto, illuminando le finalità e l’iconografia delle opere finalmente riportate alla luce e ora esposte al pubblico.

La cerimonia di inaugurazione è stata presieduta da figure di spicco del panorama culturale e politico locale, tra cui Sua Eccellenza il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani, e l’Assessore alla rigenerazione urbana e allo sviluppo urbanistico, Maurizio Carta. Il taglio del nastro ha simbolicamente aperto le porte a una nuova era per il Conservatorio, che con questo evento riafferma il suo ruolo di custode della memoria storica e culturale della città.

Il percorso espositivo propone una selezione curata di opere d’arte e reperti lapidei, ciascuno con la propria storia, testimoniando l’evoluzione artistica e culturale di Palermo e della Sicilia. La Pinacoteca e il Lapidarium si presentano come spazi dove il passato dialoga con il presente, invitando i visitatori a un’immersione profonda nelle radici culturali della regione.

Un pezzo di storia riesumata

 

Il futuro della nostra identità culturale affonda le radici nel profondo rispetto e nella valorizzazione della nostra memoria storica, trasformando il pensiero visionario in realtà tangibili. È in questo spirito che la nuova direzione del Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti di Palermo ha avviato un ambizioso progetto: la creazione di una galleria d’arte permanente all’interno dei suoi storici saloni, allo scopo di valorizzare e custodire l’immenso patrimonio storico-artistico accumulato dall’istituzione fin dalla sua fondazione nel 1617.

Il percorso espositivo si snoda dal maestoso vestibolo di ingresso, dove trova spazio il Lapidarium, una raccolta unica di opere lapidee che include busti marmorei, epitaffi e frammenti architettonici. Tra le opere di spicco, il busto di Vincenzo Bellini, scolpito da Joseph Michel Ange Pollet nel 1832, celebra la visita del celebre compositore al Conservatorio. Altrettanto significativo è il busto di Vincenzo Florio, realizzato da Vincenzo D’Amore nel 1875, e i busti storici del Viceré Francisco Ruiz De Castro, fondatore del Conservatorio, e di Carlo V D’Asburgo, riconoscibile dal collare del Toson d’Oro. La collezione si arricchisce ulteriormente con il busto del cardinale Michelangelo Celesia e i ritratti in gesso di Richard Wagner e di Alessandro Scarlatti, quest’ultimo un omaggio del direttore Rito Selvaggi del 1929.

Superato lo scalone d’ingresso, ci si immerge nella Pinacoteca, situata nell’antico refettorio, oggi intitolato a Vincenzo Mannino. Qui, le pareti sono adornate dai ritratti di figure illustri che hanno contribuito al prestigio del Conservatorio, tra cui Gioachino Rossini e Pietro Platania. Documenti storici e manoscritti rari sono esposti in teche, testimoniando il passaggio di eminenti personalità musicali. Opere di particolare rilievo, come “Il Miracolo del Beato Sebastiano Valfrè” di Salvatore Lo Forte e un dipinto caravaggesco di “Cristo e la Samaritana al pozzo”, arricchiscono ulteriormente la collezione, sottolineando il legame tra il Conservatorio e il patrimonio culturale siciliano.

Questo viaggio attraverso la storia e l’arte si conclude nel salottino d’ingresso, dove reperti storici come il ritratto fotografico di Arrigo Boito, una specchiera in foglia d’oro dell’Ottocento e un bassorilievo dell’Annunciazione del XIV secolo dialogano con l’elegante arredo Carlo X, creando un ambiente ricco di storia e cultura.

Attraverso questo impegno nella conservazione e valorizzazione del suo patrimonio, il Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti non solo preserva la propria memoria storica ma apre anche le porte a una nuova dimensione di esperienza culturale, riaffermando il ruolo della musica e dell’arte come elementi fondamentali della nostra identità collettiva.

Francesco Panasci

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