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Precipita in mare un altro B 737

La dinamica e le cause sono ancora ignote dell’incidente aereo avvenuto ieri dove un B-737/500 della compagnia aerea indonesiana, Sriwijaya Air è precipitato nelle acque del Mare di Giava, non lontano dalla capitale dell’Indonesia, Giakarta. A bordo erano presenti 62 persone, di cui 56 passeggeri, tra cui anche 3 neonati e 7 bambini. L’aeroplano, volo SJ182, era decollato con quasi un’ora di ritardo dall’aeroporto internazionale di Jakarta Soekarno–Hatta (CGK) a causa delle pessime condi-meteo ed era diretto all’aeroporto internazionale Pontianak Supadio (PNK), distante 455 miglia (728 km).

 

La perdita del contatto con la torre di controllo è avvenuta alle 14:00 (ora locale). La notizia è stata confermata dal ministero dei trasporti e le operazioni di soccorso sono cominciate poco dopo l’allarme. Secondo alcune fonti l’aeromobile avrebbe perso oltre 3 mila metri di quota nel giro di meno di 60 secondi: il tutto sarebbe avvenuto quattro minuti dopo la partenza dall’aeroporto di Giakarta. I dati ADS-B, Automatic Dependent Surveillance – Broadcast, che trasmettono i parametri di sorveglianza come posizione, pista e velocità al suolo attraverso un collegamento dati in modalità broadcast ad intervalli prestabiliti per essere usati da veicoli in aria o a terra suggeriscono che l’aereo è decollato dalla pista 35R alle 14:35. Ha virato a destra in salita, attraversando la costa alle 14:39. Ha raggiunto una quota di circa FL110, 11 mila piedi, prima di entrare in una rapida discesa. L’ultima posizione è stata registrata alle 14:40 quando l’ATC, (ATC – Air Traffic Control), il controllo del traffico aereo ha visto il B 737 dirigersi a nord-ovest.

Il ministero dei Trasporti indonesiano ha confermato che l’aereo ha perso il contatto intorno alle acque dell’isola di Male, Thousand Islands, Jakarta. Si sta indagando sul motivo per cui l’ELT, Emergency Locator Transmitter, il trasmettitore del localizzatore di emergenza dell’aereo, che consente di inviare manualmente o automaticamente un segnale radio per la localizzazione del velivolo in caso di emergenza non abbia trasmesso alcun segnale che potesse confermare lo schianto. Le autorità indonesiane hanno avviato un’operazione di ricerca e soccorso fornendo una dozzina di navi, comprese quattro navi da guerra. Jefferson Irwin Jauwena, presidente della Sriwijaya Air, ha detto che “l’aeromobile era perfetto. Ed il rapporto di manutenzione riporta che non presentava alcun problema”.

L’aeroplano aveva 26 anni di cui 12 con la Sriwijaya Air precedentemente aveva volato per i vettori statunitensi Continental e United. La Sriwijaya Air è stata fondata nel 2003 ed è la terza compagnia aerea dell’Indonesia. Gestisce una flotta di Boeing 737, attualmente composta da 19 aeromobili. La compagnia aerea fino a ieri aveva un solido record di sicurezza; nessuna vittime a bordo negli ultimi quattro incidenti secondo quanto riportato dall’Aviation Safety Network. La Sriwijaya Air è menzionata dall’Autorità per l’Aviazione Civile dell’Indonesia come compagnia aerea classificata in categoria 1, lo stato più elevato che può essere raggiunto per la sicurezza operativa. Le autorità nazionali hanno espresso il cordoglio per la “tragedia che ha colpito l’aereo SJ182 sulla rotta Jakarta-Pontianak”.

Nell’ottobre 2018, l’Indonesia, era stata già interessata da un altro disastro aereo. Persero la vita 189 passeggeri a bordo di una nuova versione, il B737-MAX della Lion Air che si schiantò nel Mar di Giava 12 minuti dopo il decollo da Giacarta. La Boeing è stata tormentata da problemi sin dalla produzione di questo famigerato modello 737 MAX coinvolto nei due incidenti mortali in meno di un anno. L’altro nel marzo 2019, il volo Ethiopian Airlines 302 si schiantò dopo il decollo da Addis Abeba. Tutti 157 passeggeri a bordo morirono. Da quella data l’utilizzo dei B737 Max fu sospeso per 20 mesi in tutto il mondo in quanto si erano sollevati parecchi dubbi sulla loro sicurezza, gli incidenti erano dipesi dal cattivo funzionamento di un software di pilotaggio automatico per il quale i piloti non avevano ricevuto una formazione adeguata.

Qualche giorno fa, il colosso aereonautico americano è stato sanzionato dal Dipartimento della Giustizia e ha accettato di pagare una multa 2,51 miliardi di dollari per archiviare le accuse di aver insabbiato informazioni cruciali, ingannando le autorità federali.

Fabio Gigante

 

 

 

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