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IN SICILIA CON L’AVVISO 8 LA “MAGIA” VA OLTRE LA SCIENZA. FAVORIRE I VECCHI CORSIFICI?

di Antonino Vizzini

Formazione professionale:  Avviso 8: il tallone d’Achille

La sentenza del CGA ha messo veramente fine alla disputa sulla graduatoria?

Ing. Antonino Vizzini
direttore ricerca e sviluppo di Ente di Formazione in pensione

Come è noto, il CGA ha emesso la sua sentenza inappellabile riguardo l’Avviso 8: l’Avviso rimane valido, ma i criteri A1 e A2 relativi a corsi e allievi devono essere riformulati tenendo conto, oltre che dei rapporti fra corsi effettuati e corsi finanziati (o allievi formati rispetto a quelli iscritti), anche della quantità di corsi e allievi gestiti dall’Ente proponente. Come ovvio, il CGA ha dato l’indicazione, ma non si è addentrato nello specificare come si dovesse pervenire a tale risultato, lasciando all’Amministrazione tale compito.

Come è facile constatare, dato che questo criterio non era previsto nell’Avviso, non esiste un metodo univoco che si possa applicare ma, al contrario, ne esistono infiniti, e fra questi l’Amministrazione doveva identificare e applicare quello che riteneva più confacente.

Dal decreto di pubblicazione della graduatoria (DDG 139 del 18/8/2020) apprendiamo che l’Amministrazione ha provveduto a tale incombenza, anzi ha anche nominato come consulente un professore di analisi matematica per verificare la fondatezza del metodo seguito ma non abbiamo notizie del decreto di incarico di questo consulente e, quindi, neanche dei compiti precisi che gli sono stati assegnati, mentre sappiamo che è stato incaricato il 3 agosto e il 6 agosto ha già presentato la sua relazione (velocissimo!), e non abbiamo neanche notizie né del procedimento di calcolo seguito né, tantomeno, dei contenuti della relazione del consulente. Tutto ciò lascia leggermente perplessi, dato che, proprio per la delicatezza della situazione, ci saremmo aspettati che tali atti fossero divulgati con la massima trasparenza e, possibilmente, venissero anche condivisi con gli Enti partecipanti all’Avviso.

Ma alla fine poco male, visto che l’analisi matematica la conosciamo anche noi, per quanto riguarda le formule utilizzate abbiamo applicato il cosiddetto metodo induttivo e, dai punteggi assegnati, siamo riusciti facilmente a ricostruirle.

Il problema è che, una volta ricostruite le formule, ci siamo resi conto che in esse c’è qualcosa che proprio non va e che, quindi, con ogni probabilità non supererebbero l’esame di periti chiamati ad esaminarle. La stampa ha già pubblicato il dettaglio della faccenda, qui ci limitiamo a dire che le formule prevedono dei gradini di corsi/allievi (e questo può andare bene), ma questi gradini non sono progressivi ma sembrano variare vorremmo dire a fisarmonica, un pò sono larghi, poi si restringono, poi tornano ad allargarsi, insomma, non prevedono pari condizioni per tutti gli enti partecipanti.

A parziale giustificazione dell’Amministrazione, c’è da dire che la statistica insegna che in un sistema complesso si possono avere molte più configurazioni disordinate (dette tecnicamente ad alta entropia)  rispetto a quelle ordinate (a bassa entropia), pertanto possiamo pensare che i tecnici dell’Assessorato abbiano avuto la sfortuna di identificare proprio una formula che porta l’entropia della graduatoria a un valore alto, essendo certi della loro buona fede e mancanza di dolo.

Tuttavia, resta il fatto che graduatorie ed entropia non vanno proprio d’accordo, quindi è chiaro che la graduatoria pubblicata resta attaccabilissima da parte di chi dovesse sentirsi danneggiato.

Riteniamo, tuttavia, che si sia ancora in tempo per riprendere la situazione, prima che si deteriori ancora una volta.

A semplice titolo di esempio, proponiamo un algoritmo (uno fra gli infiniti possibili, sia chiaro) che rispetta la sentenza del CGA ma non disconosce in toto le impostazioni iniziali dell’Avviso (il quale rimane sempre Lex Specialis), correggendole con un sistema che considera il numero di corsi/allievi gestiti, è progressivo con crescita rapida per numeri bassi di corsi/allievi e meno rapida per numeri più alti, fino a stabilizzarsi ai valori previsti dall’Avviso per Enti che hanno gestito più di 100 corsi o più di 1000 allievi:

per quanto riguarda i corsi realizzati, fino a 100, si considera ¼ del valore del punteggio A1 calcolato con la formula originale prevista dall’Avviso, mentre, per i ¾ rimanenti, si considerano i ¾ del punteggio originale moltiplicati per il logaritmo decimale nel numero di corsi realizzati e per un fattore(1/2) che porta a 9 il punteggio qualora si siano realizzati 100 corsi e il punteggio da avviso fosse 12.

Oltre i 100 corsi realizzati, si utilizza il punteggio calcolato con la formula originale dell’Avviso.

Detto A1 il punteggio da calcolare, A1O il punteggio A1 calcolato come da avviso e N il numero di corsi realizzati, avremmo quindi:
A1=A1O/4+A1O*3/4*log10(N)*1/2 (per N <=100)
A1=A1O (per N >100)

 

Per quanto riguarda gli allievi formati, fino a 1000, si considera ¼ del punteggio originale A2 calcolato come da avviso, a cui si sommano i ¾ di esso moltiplicati per il logaritmo decimale di allievi formati e per un fattore (1/3) che porta a 9 i punti nel caso di 1000 allievi formati con un punteggio originale di 12. Oltre i 1000 allievi, si utilizza il punteggio originale previsto dall’Avviso.

Detto A2 il punteggio da calcolare, A2O il punteggio A2 calcolato come da avviso e C il numero di corsi realizzati, avremmo quindi:

A2=A2O/4 + A2O3/4log10(C)*1/3 (fino a 1000 allievi formati)

A2=A2O (oltre i 1000 allievi formati)

In entrambe i casi, non abbiamo gradini ma una formula che cresce continuamente, riducendo i punteggi nei casi fino a 100 corsi realizzati e fino a 1000 allievi formati, con una maggiore penalizzazione per bassi numeri di corsi/allievi e una penalizzazione che decresce sempre più lentamente all’aumentare di essi, fino ad arrivare a stabilizzarsi per numeri oltre i 100 corsi e i 1000 allievi.

Chi volesse vedere l’ipotesi di  graduatoria realizzata con questi criteri, può scaricarla CLICCA

 

 

 

 

 

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