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Al Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” inaugurata una galleria d’arte permanente aperta alla cittadinanza

Un viaggio nel tempo tra collezioni di busti e opere d'arte a suon di musica - VIDEO INTERVISTE

Al Conservatorio di Musica  “Alessandro Scarlatti” inaugurata una galleria d’arte permanente aperta alla cittadinanza. Un viaggio nel tempo tra collezioni di busti e opere d’arte a suon di musica.

La storia è la memoria di un popolo che si racconta non solo dai libri tradizionali, ma anche attraverso una foto, un’istallazione, un’esperienza vissuta o tramite un video. Spazi chiusi che vengono resi fruibili alla collettività che parlano di Palermo, della sua musica, della propria comunità dove quest’ultima, a sua volta, cerca riscatto, tramite la sua memoria, per il suo territorio. Questo e tant’altro viene narrato e rappresentato oggi al Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo che ha inaugurato un luogo all’interno della struttura, dove aleggia, non solo la musica ma anche,  400 anni di storia.

conservatorio Scarlatti

A seguito dei lavori di recupero di diversi beni storico-artistici, il Conservatorio ha voluto, quindi, organizzare un evento dal titolo: “Il Recupero della Memoria” con annessa cerimonia inaugurale della Pinacoteca e del Lapidarium.

Ad inaugurare il percorso storico monumentale, con tanto di taglio di nastro, S. E. il Prefetto di Palermo Massimo Mariani, l’Assessore alla rigenerazione urbana e allo sviluppo urbanistico Maurizio Carta assieme al neopresidente del Conservatorio Giovanni Angileri con il suo direttore Mauro Visconti.

prefetto

A fare da cicerone al percorso storico monumentale lo storico dell’arte Nicolò Fiorenza.

L’itinerario accoglie, in primis, il Lapidarium, ovvero il museo delle opere lapidee, composte da una collezione di busti marmorei, epitaffi celebrativi; nei piani superiori, la Pinacoteca, con i ritratti dei personaggi illustri che hanno contribuito a dare prestigio al Conservatorio.

A parlare dei luoghi, da oggi aperti al pubblico, il presidente Angileri:

“Noi vogliamo mostrare alla città, a tutti coloro che frequentano la struttura, una memoria che precedentemente era sparsa in diverse aule e spazi del conservatorio ma che ora  si trova collazionata assieme, affinché sia visibile a tutti e venga narrata per come merita. Una memoria, comunque, che non è abbarbicata al passato ma è un iter progettuale che guarda al futuro”.

Il Direttore Visconti tiene a precisare che questo evento è solo il primo passo inserito in un percorso di riqualificazione degli spazi.

Noi abbiamo la fortuna di vivere le nostre attività in un istituto che ha una storia molto prestigiosa. Qua tutto ci parla di musica e di personaggi illustri che nel corso dei secoli si sono avvicendati, hanno studiato qui ed hanno portato la loro grande esperienza musicale fuori da queste mura, sia in Italia che nel mondo. Di questo, siamo molto orgogliosi. L’itinerario riscopre alcuni busti, statue e tele precedentemente non esposte.  Questa riqualificazione non si fermerà qua; continueremo a dare voce a queste opere apparentemente mute – spiega il direttore. Per quanto riguarda la nostra stagione concertistica, anch’essa, è pensata per valorizzare i nostri luoghi e farà perno sul Conservatorio”.

L’Assessore Carta durante il suo intervento si è soffermato sulla memoria vista come elemento fondamentale non solo per custodirla e tramandarla.

“La memoria non è un contenitore statico ma deve essere una componente che  narra una storia che ci porta ad una meta. Abbiamo bisogno  – spiega Carta – di riscoprire linguaggi e modi diversi di essere per narrare questa città e raccontare lo straordinario repertorio di musica che spesso è stato antesignano di alcune trasformazioni di Palermo. La memoria è, quindi, una grande generatrice di futuro dove si costruiscono grandi narrazioni. E qua oggi è stato dimostrato che quando viene trattata materia area, la musica lo è, si sta intervenendo sul corpo della città. Questa istituzione universitaria che si apre al quartiere, si riappropria di identità e di porzioni importanti di Palermo tramite uno spartito e chi meglio del conservatorio lo può fare”.

Il Prefetto Massimo Mariani si sofferma sui giovani, sull’importanza di studiare e conoscere la storia del paese dove loro vivono.

“Il paese ha bisogno di loro come soggetti attivi, soggetti consapevoli di cosa sono; che sappiano da dove vengono e riescano a capire dove andare. Questo luogo custodisce un immenso patrimonio musicale, come fattore propulsivo della crescita di un ragazzo. Il primo obiettivo, quindi, è raggiungere i giovani perché, tramite loro, possiamo tenere viva l’attualità della cultura. Una cultura che qua, in queste mura preziose, se ne respira tanta. Per essere protagonisti – conclude il Prefetto –  il futuro non si aspetta ma si prepara”.

Oltre al museo delle opere lapidee, il conservatorio ha avuto l’idea di istallare una vera e propria galleria d’arte permanente all’interno del salone Mannino a partire da opere del 1617, nascita della fondazione del Conservatorio, ad oggi.

I visitatori potranno ammirare diversi ritratti di personaggi illustri che hanno contribuito a dare prestigio all’istituzione palermitana, come il Barone Pietro Pisani, deputato amministratore del conservatorio, il celebre maestro e direttore Pietro Platania e del suo successore Giorgio Miceli.

Conservatorio

Ancora si potranno contemplare teche storiche che raccolgono preziosi documenti e rari manoscritti che hanno segnato il passaggio in conservatorio di importanti figure di spicco del mondo musicale e non solo.

Non mancheranno all’occhio vigile dell’osservatore neanche i due grandi quadri raffiguranti  il Miracolo del Beato Sebastiano Valfrè, del celebre pittore palermitano Salvatore Lo Forte; l’altro uno straordinario dipinto di scuola caravaggesca che raffigura Cristo e la Samaritana al pozzo.

 

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