RUBRICA DELL’AVVOCATO DEL MARTEDI’_PEC: DOMICILI DIGITALIZZATI PER I PRIVATI

Cosa è la PEC?

La PEC acronimo di “Posta Elettronica Certificata” è un servizio di posta digitale garante delle comunicazioni on line. La PEC da anni utilizzata da professionisti, quale valore legale, è un mezzo digitale sicuro, garantita dallo scambio di testi e documenti allegati, certificata dalla prova dell’invio e della ricezione del messaggio. Difatti, ogni singolo messaggio è fornito di firma digitale e certificato che garantisce l’autenticità dell’email.

La PEC, quale servizio digitale certificato dotato di firma digitale e di un certificato di autenticità, dal prossimo mese sarà uno strumento informatico, esteso non solo ai professionisti, alle istituzioni della pubblica amministrazione ma anche ai cittadini privati.

Come il cittadino privato può dotarsi di un domicilio digitale?

Il cittadino privato dal prossimo mese, dovrà dotarsi di un recapito digitale utile per ricevere comunicazioni ed informazioni aventi natura legale da parte della pubblica amministrazione (INPS; INAIL; Agenzia delle entrate, agenzia della riscossione, dal comune delle singole città ecc…).

I cittadini privati dovranno dotarsi di una PEC al fine di ricevere comunicazioni avente valenza legale andrà a sostituire la raccomandata a/r con relativi aggravi che ne derivano per l’invio della stessa.

Ogni cittadino potrà rivolgendosi all’INDICE NAZIONALE DEI DOMICILI DIGITALI “INAD” accendendo al sito www.domiciliodigitale.gov.it – cliccare su “attiva il tuo domicilio”, cosi accedendo con il proprio SPID, CIE, CNS si potrà effettuare la relativa registrazione, al fine di ottenere l’indirizzo digitale.

Cosa succede se il cittadino privato non attiva il domicilio fiscale dal prossimo 6 luglio?

Assolutamente nulla, poiché la PEC al momento non è obbligatoria, per cui le comunicazioni verranno effettuate con il metodo tradizionale, a mezzo di raccomanda con ricevuta di ritorno o atto giudiziario a seconda della comunicazione, dunque, graveranno sul cittadino ulteriori spese di costi di gestione, che verrebbero meno se avesse eletto domicilio digitale.  L’intento è quello di sfruttare le opportunità digitali per migliorare, l’efficienza in favore dei cittadini privati senza gravarli di ulteriori costi di gestione, le possibilità di ricezione, controllo, conservazione delle comunicazioni con valore legale inviate dagli enti e/o da professionisti.

Infine, la PEC è uno strumento di digitalizzazione che permette di inviare e ricevere messaggio che hanno lo stesso valore legale della lettera raccomanda a/r ma senza costi di gestione. Difatti, dal 6 luglio 2023 la PEC diventa uno strumento utile per tutti i cittadini privati per ricevere comunicazioni e informazioni della pubblica amministrazione.

Il processo di digitalizzazione  ha introdotto l’obbligo della PEC per:

Per tali soggetti la PEC è obbligatoria in mancanza del quale sono soggette a delle sanzioni amministrative, previste dall’art. 2630 e 2194 c.c.. Invece come abbiamo espletato, per i cittadini privati la PEC non è obbligatoria, ma dal prossimo 6 luglio si consiglia di dotarsi di un domicilio digitale per agevolare le comunicazioni come ad esempio:

Sempre meglio dotarsi di un indirizzo domiciliare tramite PEC piuttosto che ricevere comunicazioni con lettera raccomandata a/r con aggravio delle spese di gestione e aprire la possibilità di comunicazioni con pubbliche amministrazioni, professionisti e tra privati stessi.

 

La materia in oggetto necessita di ulteriori approfondimenti per la quale bisogna esaminarli in relazione al singolo caso concreto. Per maggiori informazioni e/o pareri in merito alla questione consultate il sito www.avvocatoquartararo.eu

 

 

 

 

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