Kabul: rientra in Italia il console ragazzino che salvava i bambini afghani

Il console-ragazzino, diventato l’emblema di un’Italia generosa e in prima linea è Tommaso Claudi. Nasce a Camerino in provincia di Macerata e compirà 31 anni il 30 agosto.  Laureatosi in relazioni internazionali e in linguistica nel settembre 2017, in seguito ad esame di concorso al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, viene nominato Segretario di legazione in prova nella carriera diplomatica; nel 2018 viene confermato in ruolo e nominato Segretario di legazione. Da circa due anni e mezzo è Secondo segretario commerciale a Kabul dove si occupa, in qualità di console di coordinare l’espatrio dall’aeroporto, verificando le domande di aiuto che arrivano dai cittadini afghani. Vive in un locale all’interno dell’aeroporto dove esercita l’incessante opera di rimpatrio degli italiani e degli afghani.

Il console Tommaso Claudi. Foto ANSA

Le immagini di questi giorni lo hanno ritratto più volte con giubbotto anti proiettili e casco a salvare bambini dal muro di recinzione dell’aeroporto di Kabul. Non si sente un eroe. Tutt’altro, questa notorietà non lo ha condizionato, ma in un certo senso lo ha anche infastidito. Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio ne ha riconosciuto il valore sui Social Forum.

“Se stiamo riuscendo a riportare a casa i nostri connazionali – ha dichiarato – e gli afghani che hanno collaborato con il nostro Paese lo dobbiamo anche a persone come Tommaso Claudi. Il suo impegno in una situazione d’emergenza, davanti a difficoltà evidenti, è una prova di grande amore per l’Italia. A questo si aggiunge la stretta collaborazione con il Ministero della Difesa e con gli altri Paesi con cui portiamo avanti un’azione comune. E poi lasciatemi dire che anche in questa occasione è proprio la sensibilità della nostra diplomazia, oltre che del personale militare, che consente di porgere la mano alle popolazioni in difficoltà con vero spirito di solidarietà”.

Una sensibilità e uno slancio che emergono anche dalle parole dello stesso console ragazzino. “Abbiamo dovuto assistere a scene drammatiche. Siamo tuttavia riusciti in condizioni di assoluta emergenza a riportare a casa i nostri connazionali e alcuni dei nostri collaboratori afghani. Stiamo assistendo ad una grandissima tragedia umanitaria e tutti noi stiamo dando il massimo mettendoci tutto il cuore e la professionalità di cui siamo capaci. Restiamo uniti e non molliamo, l’impegno del il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è massimo”. Tommaso Claudi è molto attivo su Twitter nel rilanciare messaggi di pace e fratellanza tra il popolo afghano e quello italiano e la difesa dei diritti delle donne. Sul suo canale Instagram negli ultimi giorni sono state diverse le persone che gli hanno chiesto aiuto per riportare in Italia familiari rimasti intrappolati a Kabul mentre altri si complimentano per il suo lavoro.

Il console Tommaso Claudi a bordo di un C 130J AMI Foto ANSA

Claudi è partito ieri da Kabull con un C 130J dell’Aeronautica Militare che ha riportato in Italia, oltre ai civili afghani, anche l’ambasciatore Pontecorvo e i Carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto. Sono state giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari. Sul campo, fino all’ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa. “Un doveroso ringraziamento – ha dichiarato il ministro Di Maio – va al Ministero della Difesa e alla nostra Intelligence: hanno lavorato senza sosta anche per proteggere i nostri connazionali ancora a Kabul. Tutto il popolo italiano vi sarà grato per quello che avete fatto. Ogni vostro singolo sforzo ha permesso di salvare vite umane. Siamo orgogliosi di voi. Grazie di tutto, adesso vi aspettiamo in Italia”.

Fabio Gigante

 

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