MILANO (ITALPRESS) – “Sportitalia Village ha una prospettiva fondamentale: il trasferimento di tutti gli studi di Sportitalia con la creazione di appartamenti, palazzine per i calciatori e per i giornalisti. Creare un villaggio unico dove già oggi abbiamo un campo di calcio, uno stadio che si chiama Sportitalia Arena dove si possono fare concerti con 8.000 persone e partite di calcio con 2.000 spettatori sugli spalti, tra l’altro anche un campo di calcio a 11 in erba naturale, un palazzetto, abbiamo anche una palestra e adesso inaugureremo tre campi da padel, una piscina. Credo che questa sia una scommessa importante perchè abbiamo tanti ragazzini, tante famiglie e avere 600 bambini nel settore giovanile, per noi, alle porte di Monza, è un motivo d’orgoglio”. Così Michele Criscitiello, Ceo di Sportitalia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy, parla del centro varato in Lombardia a dicembre scorso.
Nel ripercorrere la sua storia che l’ha portato ad affiancare l’impegno di imprenditore a quello di giornalista, Criscitiello specifica come tutto ciò che sta costruendo sia stato fatto senza alcun contributo pubblico, ma solo “con le mie forze, con le forze di Sportitalia”.
Nel 2005, a soli 23 anni da Avellino approda a Milano: “Stagista, partita Iva, dipendente a 1.200 euro per poi arrivare a creare la prima società: la Micri Communications che sta per Michele Criscitiello Communications, poi ho avuto il piacere e l’onore di vendere il 70%, che quest’anno diventerà l’80%, al fondo spagnolo CIRSA con Blackstone. Il mio primo appalto fu con un club di Serie A, era l’Udinese della famiglia Pozzo con la quale ho avuto un rapporto che è durato più di dieci anni – spiega Criscitiello – ; ho creato la mia prima società che ha iniziato a generare degli utili. Nel 2013 c’è una svolta in negativo, perchè perdo il posto di lavoro con la chiusura momentanea di Sportitalia. Dopo Tarak Ben Ammar riprende il marchio Sportitalia e mi chiama a dirigerlo, il 2 giugno 2014 creo l’Italia Sport Communication, rinasce Sportitalia senza LCN, senza banda, senza nulla e in dieci anni siamo arrivati comunque ad un buon traguardo. Sportitalia è l’unica televisione sportiva in chiaro dove l’utente non deve pagare nulla, siamo riusciti a fare una televisione senza un contributo, senza i soldi della pay tv, senza prendere soldi dai telespettatori e basato solo sull’aspetto commerciale. Ci stiamo riuscendo solo con la pubblicità e chiudiamo dei bilanci in utile. Siamo arrivati a 40-50 dipendenti solo con Sportitalia Communication, però poi abbiamo diversificato. La Micri Communication che si è occupata inizialmente della gestione del marketing pubblicitario – evidenzia – ma soprattutto mediatico dei club. Ci siamo occupati anche di betting, e poi siamo arrivati a Sportitalia Village”.
Criscitiello poi parla della Coppa d’Africa trasmessa in esclusiva da Sportitalia. “Sta avendo un successo pazzesco. Abbiamo lavorato e programmato bene. Ci sono alcune competizioni che sono per il chiaro, altre per il criptato, altre per l’OTT. La Coppa d’Africa in chiaro, su Sportitalia, funziona benissimo”. Inevitabile la domanda su chi vincerà lo Scudetto. “Lo sto dicendo dall’8 agosto e mi hanno preso per pazzo, forse l’Inter è più forte, ma per me lo vincerà Juve”, risponde Criscitiello.
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