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Violenza a scuola a Palermo, Zacco: “Serve un Patto per l’Educazione. La scuola non può essere lasciata sola”

Dopo l’aggressione a due collaboratori scolastici e a una docente, il consigliere comunale chiede interventi urgenti

Palermo, aggrediti insegnante e collaboratori scolastici: Zacco lancia l’allarme educativo

“Non un caso isolato, ma il segnale di un disagio sociale che chiama tutti alla responsabilità”

Palermo 20 Maggio 2025 – Un episodio di violenza ha scosso l’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice”, dove due collaboratori scolastici hanno riportato una prognosi di sei giorni dopo essere stati aggrediti da un genitore. L’uomo avrebbe tentato di spingere giù per le scale una docente, colpevole, a suo dire, di aver rimproverato il figlio.

Un fatto che interpella tutti

“Non si tratta di un caso isolato”, ha dichiarato il consigliere comunale e presidente della VI Commissione Attività Produttive, Ottavio Zacco, che ha definito l’accaduto “un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare”. Per Zacco, la violenza esplosa dentro le mura scolastiche è il sintomo di un disagio sociale profondo che si manifesta sempre più spesso proprio contro chi svolge un ruolo educativo o di cura.

Tavolo tecnico e Patto per l’Educazione

Il consigliere ricorda di aver già presentato nelle scorse settimane una mozione per l’istituzione di un tavolo tecnico interistituzionale, con l’obiettivo di affrontare in modo strutturato il fenomeno della violenza e del disagio giovanile. “Serve un approccio sistemico – spiega – che coinvolga scuola, servizi sociali, sanità, associazioni, famiglie e comunità religiose”.

Solidarietà e proposte concrete

Nel suo intervento, Zacco esprime “piena solidarietà alla docente vittima dell’aggressione, al personale scolastico ferito e a tutta la comunità scolastica coinvolta”. Ma lancia anche un appello alle forze politiche: “Si superino le divisioni e si lavori insieme per un grande Patto per l’Educazione che metta al centro infanzia, adolescenza e famiglie”.

“La scuola non può essere lasciata sola – conclude –. È il momento di passare dalle parole ai fatti e dotare Palermo degli strumenti necessari per prevenire il disagio e tutelare chi educa”.

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