Un numero solidale per Veneto, Friuli, Liguria e Trento. E la Sicilia?
Sinalp Sicilia: "siamo stanchi di subire questi attacchi mediatici ed assistere all’Assordante silenzio dei nostri politici"

(di redazione) Sinalp Sicilia: “L’immane tragedia che ha colpito la Sicilia ed i suoi abitanti si è appena verificata e già assistiamo ai distinguo, allo scarica barile ed alla ricerca di capri espiatori da parte dei nostri rappresentanti politici.
I quali, tutti concordi, hanno immediatamente spostato l’attenzione dei media e dei siciliani verso una abitazione costruita abusivamente, come se tutto quello che è successo in un giorno nell’intera Sicilia sia dovuto alla costruzione di una casa senza preventiva autorizzazione.
Dimenticando la distruzione verificatasi praticamente su tutta l’Isola.
Il Sinalp Sicilia è vicino ai Siciliani che hanno subito morte e devastazione ed è pronto a fare la sua parte;
Ma si pone alcune domande che solo chi ci governa potrebbe darci le relative risposte.
Seguendo i vari TG nazionali, tutte le reti si concentrano su quanto succede nel Veneto, in Liguria e nel Trentino. Ogni tanto di sfuggita parlano di quanto è successo in Sicilia e fin qui niente di nuovo sotto questo cielo, ma la cosa che mortifica un intero popolo è essere considerato in maniera spudorata e vergognosa come cittadini di serie B, i cosiddetti “figli di un dio minore”.
Si attivano i soccorsi per tutte quelle popolazioni colpite dal maltempo, entra in funzione la protezione civile, si inizia la raccolta fondi con i famosi SMS da inviare al fatidico numero solidale e nella schermata del televisore leggiamo che la raccolta è per gli alluvionati del Veneto, della Liguria, del Friuli Venezia Giulia e perfino della piccola provincia autonoma di Trento con appena 500.000 abitanti.
Premesso che a queste popolazioni va tutta la solidarietà del Sinalp Sicilia per quanto hanno subito, ci chiediamo ma in Sicilia non è successo niente?
Il più alto numero di vittime si è verificato nel territorio di Casteldaccia, a quanto pare chiaramente una notoria località del Friuli non della Sicilia.
Ci rendiamo conto che la Sicilia ha sempre risolto i suoi problemi in perfetta solitudine, con i suoi soldi e senza alcun sostegno, ne morale ne concreto, da parte dello Stato Italiano; ma essere trattati come gentaglia senza regole e senza coscienza civica da avvicinare sempre con diffidenza e con i dovuti distinguo rispetto alle “operose” popolazioni del nord Italia ci ha stancato.
Siamo stanchi di subire questi attacchi mediatici ed assistere all’Assordante silenzio dei politici siciliani.
A Palermo ed Agrigento le alluvioni hanno provocato l’isolamento di interi territori con le loro relative
cittadine.
Il ragusano, il calatino, l’ennese, il catanese non si riconoscono più, l’agricoltura è stata messa in
ginocchio da una tragedia immane senza alcun distinguo.
Ma per il Governo Nazionale, per i media Nazionali il Sud, la Sicilia, non conta.
Le calamità del sud non sono le stesse di quelle che colpiscono il Nord”.