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Turismo in Sicilia: cresce più della media nazionale ma il peso resta limitato.

Confimprese Palermo analizza i dati ISTAT e del settore e invita a puntare su mercati internazionali e turismo esperienziale

La Sicilia conferma una crescita nel settore turistico, ma il suo peso sul totale nazionale rimane contenuto. A fare il punto è Confimprese Palermo, che ha analizzato dati ISTAT, Osservatorio Turismo e altre fonti di settore, tracciando un quadro aggiornato dei flussi turistici nell’Isola.

L’Italia mantiene un ruolo centrale in Europa

Secondo Confimprese, l’Italia nel 2024 ha registrato 129 milioni di arrivi e 458 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, pari a circa un quinto del turismo europeo. Nonostante un avvio lento del 2025, i flussi turistici hanno ripreso vigore: a giugno le presenze sono cresciute del +9,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.

La Sicilia cresce ma pesa poco sul totale nazionale

In Sicilia, i dati ufficiali del 2024 parlano di 7 milioni di arrivi e oltre 22,4 milioni di presenze, con un incremento del +4,2% rispetto al 2023. Il Governo regionale prevede un’ulteriore crescita del +11,2% per l’estate 2025, in attesa della validazione ufficiale. Nonostante questi risultati positivi, la Sicilia rappresenta meno del 5% degli arrivi e delle presenze italiane.

Confronto con le grandi città d’arte

Il confronto con le principali destinazioni italiane evidenzia il potenziale ancora non sfruttato dell’Isola. Nel 2024:

  • Roma ha registrato oltre 51 milioni di presenze, più del doppio dell’intera Sicilia.

  • Venezia (12,6 mln), Milano (12,5 mln) e Firenze (8,9 mln) hanno numeri inferiori a quelli regionali siciliani, ma comparabili a singole province dell’Isola.

Turismo cinese: crescita percentuale ma impatto marginale

Il mercato cinese in Italia continua a crescere. Nel 2024, i turisti cinesi in Italia sono stati circa 176.000, con 2,4 milioni di pernottamenti e una spesa superiore ai 226 milioni di euro.

In Sicilia, nello stesso anno, i turisti cinesi hanno registrato 48.205 arrivi e 86.713 presenze, rispettivamente +59% e +43% rispetto al 2023. Tuttavia, questi numeri rappresentano meno del 3% degli arrivi cinesi in Italia, confermando un peso marginale.

Le dichiarazioni di Giovanni Felice

Secondo il coordinatore regionale di Confimprese Sicilia e presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice:

“La Sicilia cresce, ma resta ancora indietro. I numeri confermano che l’Isola ha un potenziale turistico straordinario che non si traduce ancora in un peso adeguato sul piano nazionale e internazionale. Per colmare il divario con le grandi città d’arte italiane occorrono più collegamenti aerei internazionali, servizi calibrati sui mercati emergenti, una strategia unitaria di valorizzazione dell’offerta esperienziale che metta in rete l’intero patrimonio storico, naturale e culturale.

Ma soprattutto bisogna valorizzare i contatti con la Cina, un mercato molto interessante anche perché altospendente, e puntare sul turismo esperienziale, ovvero quella forma di viaggio che si focalizza sull’immersione profonda del turista nella cultura, nelle tradizioni e nella vita locale. Vanno privilegiate le esperienze autentiche che coinvolgono i sensi e creano legami con le persone del luogo, per un arricchimento personale duraturo, distanziandosi dal turismo di massa.

Felice aggiunge che il turismo esperienziale rappresenta la chiave per valorizzare la Sicilia, puntando su esperienze autentiche che immergano il visitatore nella cultura, nelle tradizioni e nella vita locale. “Solo così la Sicilia potrà esprimere pienamente la sua vocazione di grande destinazione turistica globale” conclude il presidente.

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