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Trovare casa per una famiglia o uno studente è impossibile: vi spiego il fenomeno e le colpe che non sono dei proprietari

Dalla paura degli sfratti infiniti all’attrattiva degli affitti brevi: il mercato immobiliare cambia faccia.

Perché in Italia non si affittano più case alle famiglie

Affitti brevi, leggi sbilanciate e tasse elevate: perché i proprietari evitano gli affitti tradizionali

19 giugno 2025 – La legge tutela gli inquilini anche quando sbagliano: i proprietari si difendono con le case vacanza

Da tempo ormai il mercato degli affitti in Italia sta cambiando pelle. Sempre più proprietari decidono di non affittare più le loro case a famiglie, giovani coppie, studenti o lavoratori. Preferiscono piuttosto trasformare l’immobile in una “casa vacanze”, in un B&B o in un affitto turistico temporaneo. Perché?

La risposta è semplice quanto sconfortante: lo Stato ha smesso di tutelare i proprietari, rendendo di fatto pericoloso – e spesso disastroso – affittare una casa a lungo termine.

Il paradosso delle tutele unilaterali

In Italia, se un inquilino smette di pagare l’affitto, il proprietario non può liberare l’immobile in tempi ragionevoli. Le procedure di sfratto sono lunghe, costose e spesso inefficaci. Intanto, chi vive nella casa continua ad occupare abusivamente un bene che non gli appartiene. Eppure, anche in caso di morosità, lo Stato non permette al proprietario di intervenire con prontezza: tutto è mediato da iter giudiziari, rinvii, diritti inviolabili dell’inquilino – anche se è lui ad aver violato il contratto.

Nel frattempo, il proprietario continua a pagare le tasse (IMU, Tari, IRPEF), le spese condominiali e magari anche le rate di un mutuo. In più, deve finanziare le spese legali per provare a riprendere possesso della propria casa. Una casa che, nella maggior parte dei casi, viene riconsegnata in pessime condizioni, con danni, arredi rotti e migliaia di euro da spendere per rimetterla in sesto.

Meglio guadagnare poco per poco tempo, che perdere tutto per anni

È per questo che molti proprietari oggi scelgono la via dell’affitto breve: case vacanza, locazioni turistiche, B&B. In questo modo si aggirano i vincoli delle tutele eccessive agli inquilini e mantengono il controllo sul proprio bene. L’inquilino resta pochi giorni, paga prima di entrare, e in caso di problemi può essere rimosso senza passare da un tribunale.

In un Paese dove affittare legalmente diventa un rischio personale e finanziario, i proprietari si difendono come possono. Chi ha una seconda casa oggi ha due alternative: o lasciarla vuota e pagarci le tasse, oppure monetizzarla in modo flessibile, tutelato e redditizio con l’affitto turistico.

Lo Stato protegga i proprietari onesti, non i furbi che non pagano

Se si vuole davvero riportare sul mercato immobiliare le case da affittare alle famiglie, ai giovani, agli studenti, lo Stato deve cambiare rotta. Occorre una riforma strutturale della legge sulle locazioni, che:

  • garantisca la restituzione rapida dell’immobile in caso di morosità;
  • dia la possibilità di sfratto immediato nei casi evidenti di inadempienza;
  • preveda indennizzi automatici per il danno subito dal proprietario;
  • sospenda o riduca le tasse per i mesi in cui la casa è occupata abusivamente.

Solo così si potrà ricostruire quel patto di fiducia tra locatore e locatario che un tempo rendeva normale affittare a famiglie in cerca di stabilità. Altrimenti, continueremo ad avere città piene di case vuote o turistiche, e giovani costretti a pagare affitti in nero o a cambiare casa ogni sei mesi.

Un nuovo equilibrio è possibile

Non si tratta di difendere una parte contro l’altra, ma di ristabilire l’equilibrio perduto. Oggi il sistema è spostato totalmente a favore dell’inquilino, anche quando è in torto. E come sempre, quando la legge diventa ingiusta, chi può, si organizza per uscirne. La fuga verso gli affitti brevi è un segnale chiaro: il sistema non funziona. E va cambiato.

Se si vuole incoraggiare e tornare a vedere affittare case, occorre rendere i proprietari certi e sicuri di leggi che tutelino realmente la loro proprietà. Nessuno affida con serenità un bene così prezioso se sa di poter incorrere in truffe, occupazioni abusive o lunghi contenziosi giudiziari che non portano a nulla. Senza protezione reale per chi mette a disposizione una casa, continueremo a vedere appartamenti trasformati in strutture turistiche e famiglie lasciate senza alternative. È tempo di riformare le norme, non di colpevolizzare i proprietari.

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