TRAM PALERMO, IL PARERE “POSITIVO” CHE, INVECE, E’ UNA MEZZA BOCCIATURA

Un progetto ambizioso che presenta troppe criticità per non essere radicalmente ripensato

Premetto che nonostante il periodo di vacanza, piuttosto breve per il sottoscritto, scrivo con piacere le righe che seguono, confortato dall’ottimo successo di questa rubrica. Successo di cui siete artefici voi lettori, oltre al direttore Francesco Panasci, che ha fortemente voluto questa rubrica che affronta argomenti tecnici, spesso indigesti, che il sottoscritto cerca soltanto di rendere più digeribili. A lui ed a voi vanno tutti i miei ringraziamenti.

Per rilassarmi un po’, in questi giorni sono andato a leggere il parere del Consiglio Superiore dei LLPP, sezioni riunite Prima e Terza (Adunanza del 28 luglio 2021) sul cosiddetto Sistema tram, linee A, B e C (progetto di fattibilità tecnica ed economica) per la città di Palermo. Un parere definito “positivo” che tanto ha fatto esultare assessore alla mobilità e sindaco, forse troppo frettolosamente.

Preciso che, per evitare di appesantirvi le vacanze, accennerò soltanto agli aspetti più interessanti (il resto lo trovate, insieme al parere integrale del Consiglio, su questo articolo di Sicilia in Progress) Mi limito a poche righe, anche perché la quantità e la chiarezza dei rilievi avanzati dalle Sezioni del Consiglio è tale da lasciare ampio spazio alla comprensione dei non addetti.

Pianificazione e parcheggi

Una delle prime incongruenze rilevate riguarda la pianificazione: in particolare il Piano di Trasporto TPL (Trasporto Pubblico Locale) a cui il progetto si ispira. Inoltre, riguardo al PUMS, di cui ho spesso sottolineato mancanze ed incongruenze, il Consiglio rileva che ”… Né, fra i documenti tecnici del predetto Studio, si trovano richiami …. se non molto generici e insufficienti. “

Il sistema parcheggi, che viene posto a corredo del Sistema tram, è uno degli aspetti su cui chi scrive ha espresso non poche perplessità. Guarda caso, le esprime anche il Consiglio, rilevando che nel progetto non sono stati considerati come parte integrante del sistema, al punto di non averli inseriti all’interno degli indicatori relativi all’analisi costi-benefici.

L’analisi trasportistica e le possibili alternative ignorate

Interessanti gli aspetti trasportistici, perché confermano, anch’essi, le tante perplessità che avevamo esternato sul progetto del Sistema tram, in tempi non sospetti. Il Consiglio infatti sottolinea come la cosiddetta matrice Origine-Destinazione redatta dall’ISTAT nel 2011 sia stata aggiornata mediante un solo rilevamento, effettuato in una sola fascia oraria; inconcepibile per un’analisi trasportistica di questo livello, e da bocciatura certa anche per l’esame di una materia universitaria. E’ come se Pagnoncelli decidesse di redigere le previsioni di voto delle prossime elezioni intervistando soltanto 10 soggetti, appartenenti tutti alla stessa fascia di età.

Per giunta, il Consiglio rileva, testualmente “…serie lacune sul modello di scelta modale…”. Dove per scelta modale si deve intendere la previsione di spostamento del viaggiatore medio da un mezzo all’altro; ad esempio dall’automobile al tram. Aspetto, quest’ultimo, fondamentale, perché dovrebbe sostenere le esaltanti previsioni dei nostri attuali amministratori comunali sulla capacità del tram di sottrarre utenti all’inquinante automobile.

Il Consiglio, nel suo parere ricorda infatti che “..a base dell’analisi devono essere poste più alternative di progetto fra le quali operare la scelta”; diversamente, come si fa a dire, ad esempio, che il tram è più adatto della metropolitana o del bus ad idrogeno, su determinati percorsi?

Allo stesso modo “…sembra poco approfondita la valutazione degli effetti trasportistici conseguenti alle limitazioni del traffico stradale,…..”  Insomma, manca un’analisi seria delle conseguenze che l’installazione delle rotaie al centro di molte strade urbane, anche centralissime.

Altre criticità

Per quanto concerne le opere da realizzare sugli svincoli della circonvallazione, che hanno suscitato non poche perplessità tra chi ha visionato il progetto, ma anche nell’esame del Consiglio Superiore dei LLPP, che non lesina critiche, sia per lo SVINCOLO EINSTEIN che per lo SVINCOLO CALATAFIMI.

Non mancano critiche neanche sugli ASPETTI AMBIENTALI, ARCHITETTONICI ED ARCHEOLOGICI, la relazione evidenzia ”…. l’assenza di qualsiasi valutazione della soluzione scelta per le nuove fermate quale esito di un raffronto tra alternative..  Insomma, l’idea progettuale viene portata avanti ”a prescindere” nonostante la presenza di possibili alternative, che non vengono neanche prese in considerazione in fase di fattibilità.

C’è qualcosa da dire, da parte dell’organo ministeriale, anche riguardo gli aspetti geotecnici ed Idrologici, ma anche strutturali, impiantistici, soprattutto a proposito del sistema catenary free (senza linea aerea di contatto su tutte le linee da realizzare), già oggetto di alcune mie osservazioni in tempi non sospetti. Infine, perplessità vengono espresse riguardo le interferenze delle nuove infrastrutture con i sottoservizi e persino sul quadro economico del progetto.

Un parere che deve fare riflettere…

Un parere che, quindi, lungi dall’avere promosso il progetto, ne prescrive una radicale revisione, confermando tutte le perplessità di chi scrive e di decine di professionisti e rappresentanti di associazioni e comitati. I quali su questa scelta “tutto tram” dell’amministrazione palermitana hanno scritto un “documento programmatico” proprio all’inizio di quest’anno… Rimasto inascoltato e, anzi, rispedito al mittente senza troppi riguardi.

Il tram, insomma, non si discute. Chissà se, sulla base di queste premesse, sarà dello stesso parere la prossima amministrazione comunale o se, magari, vorrà rivedere e ridimensionare profondamente un progetto che, ancorchè ambizioso, di difetti ne ha fin troppi.

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