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Tentano il “cavallo di ritorno” via Instagram: arrestato 15enne e indagato un suo coetaneo

La Polizia di Stato è riuscita a risalire all’identità del profilo social da cui provenivano le richieste

Palermo, 18 aprile 2025 – Un episodio inquietante di tentata estorsione ha visto protagonisti due minorenni palermitani, entrambi 15enni, coinvolti in un “cavallo di ritorno” per la restituzione di un’auto rubata. Uno dei due è stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia di Stato, l’altro indagato in stato di libertà.

Tutto ha avuto inizio quando un uomo si è presentato al Commissariato di P.S. “Porta Nuova” per denunciare di essere stato contattato su Instagram da un soggetto che, con insistenza, gli chiedeva un recapito telefonico per “negoziare” la restituzione della sua vettura, rubata lo scorso 8 aprile e già regolarmente denunciata.

Proprio mentre l’uomo era negli uffici di polizia, è arrivato un nuovo messaggio con una richiesta estorsiva di 1.500 euro, subito intercettata dagli agenti della squadra investigativa. Le forze dell’ordine hanno quindi avviato accertamenti che hanno permesso di risalire all’identità del profilo social da cui provenivano le richieste.

Dopo una serie di messaggi finalizzati a rendere credibile la trattativa, la cifra è stata ridotta a 1.000 euro. Gli agenti hanno organizzato un incontro per la presunta consegna del denaro, predisponendo un’operazione sotto copertura. Una poliziotta in borghese si è finta sorella della vittima per incontrare gli estorsori.

All’appuntamento si sono presentati due adolescenti, uno dei quali già noto alle forze dell’ordine. Alla richiesta del denaro pattuito, gli agenti sono intervenuti, ma i due si sono dati alla fuga. Dopo un inseguimento a piedi, uno dei minori è stato fermato e arrestato, mentre l’altro è riuscito momentaneamente a far perdere le proprie tracce, salvo poi essere rintracciato e indagato.

Entrambi sono accusati di tentata estorsione in concorso, mentre sono in corso ulteriori indagini per accertare la presenza di altri eventuali complici. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria competente.

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