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In Sicilia si può essere Leoni, ma ricordate è sempre a tempo determinato

La ciclicità del potere in Sicilia: un'analisi della caduta inevitabile dei 'falsi miti' di oggi

In Sicilia si può essere Leoni, ma ricordate è sempre a tempo determinato

 

In questa terra di contrasti e tradizioni, dove il sole bacia le pietre millenarie e il mare lambisce le coste con un ritmo costante come il passare del tempo, esiste un fenomeno che si ripete con una ciclicità impressionante: l’ascesa e la caduta dei “leoni”. Si tratta di individui che, per un insieme di circostanze, fortuna o persino astuzia, si ritrovano in posizioni di potere e influenzano significativamente la vita della comunità.

Ma questa ascesa non è eterna; è piuttosto un contratto a tempo determinato, la cui durata può essere modulata da vari fattori. Ecco perché è fondamentale capire e accettare che ogni posizione di potere è effimera e che l’umiltà non è solo una virtù, ma una necessità.

Conflitti d’Interesse e finte virtù

In Sicilia, come altrove, i “conflitti d’interesse” sono la norma piuttosto che l’eccezione. Spesso si verificano situazioni in cui la finta onestà, la finta competenza o addirittura la finta lotta alla mafia diventano strumenti per consolidare il potere. Questo non solo è dannoso per l’individuo in questione, ma può avere ripercussioni devastanti sulla comunità nel suo insieme.

Il pericolo della compiacenza

Il rischio più grande è la compiacenza, l’idea che essendo arrivati in una posizione di forza, ci si possa permettere di abbassare la guardia. È un errore fatale; nella “bibbia delle cose”, come alcuni amano chiamare il senso comune e la saggezza popolare, è scritto che l’orgoglio viene prima della caduta. In Sicilia, questa è una lezione che molti hanno dovuto imparare a proprie spese.

Umiltà come requisito imprescindibile

Non tutti sono uguali in termini di talento, abilità o opportunità. Ma in quanto esseri umani, abbiamo la responsabilità di rimanere umili e consapevoli dei nostri limiti. L’umiltà è diventata una rarità, persa in un mondo di ego gonfiati e ambizioni smisurate. Ma è proprio questa qualità che può fare la differenza tra un leader veramente efficace e uno destinato a cadere.

In Sicilia si può essere Leoni, ma ricordate è sempre a tempo determinato

Si tratta dunque di una febbre

Si, è una forte febbre da leone che non “prende” solo politici, amministratori e capocci vari, spesso la “beccano” i cosiddetti “esterni”, che per virtù (diciamo virtù) di appartenenza, che sia più o meno bravo o scarso, si ritrova a “gestire”,  seppur di riflesso, il potere.
Potere che, spesso accade, non gli è stato dato legittimamente, ma che dal leone viene sfruttato per uso proprio e improprio fine: “portare acqua al proprio mulino”, arricchirsi e pavoneggiare nel far sapere agli altri “io sono…e rappresento il…”

STICAZZI!

Ai “leoni” di oggi, che si ritrovano in posizioni di potere, offro un consiglio: sfruttate il vostro “momento” nel modo più positivo possibile. Valorizzate le qualità anche degli altri, quelle che vi mancano e che potrebbero arricchire la vostra visione. Ma soprattutto, evitate di essere ingordi. L’avidità può portare solo a una fine: una caduta tanto rapida quanto l’ascesa o addirittura peggio.

La storia siciliana ce lo insegna!

Ricordate, ogni cosa ha un suo tempo; e il potere, in Sicilia come nel resto del mondo, è sempre a tempo determinato. Altro che!

E allora dico a te, proprio a te, buon tutto, alza l’attenzione e resta umile, potrei pure volerti bene.

Francesco Panasci

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