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Flyeye sulle Madonie, esplode la polemica: “Devastazione di uno dei siti naturalistici piu’ prestigiosi”

Il vicepresidente regionale dell’Udc, Salvino Caputo, attacca la costruzione del telescopio

“Dura lex sed lex“. Con queste parole Salvino Caputo, vicepresidente regionale dell’Udc in Sicilia, commenta la realizzazione del telescopio Flyeye sulla cima del Monte Mufara, all’interno del Parco naturale regionale delle Madonie, in provincia di Palermo.

“Ma in questo caso la norma che ha imposto la realizzazione del telescopio Flyeye sulla cima del monte Mufara all’interno del Parco naturalistico regionale delle Madonie in provincia di Palermo, e’ una di quelle norme che gridano allo scandalo . Peccato che chi avrebbe dovuto ,dal punto di vista Istituzionale e politico , gridare, allo scempio invece ha preferito il silenzio, consentendo la devastazione di uno dei siti naturalistici ed ambientali piu’ prestigiosi ed importanti della Sicilia” – Salvino Caputo

Il dirigente centrista riferisce di aver raccolto in questi giorni le proteste di cittadini e associazioni ambientaliste, attive da anni nella tutela del parco e di Piano Battaglia.

Caputo sottolinea che è “assurdo autorizzare una costruzione in un’area così frequentata per escursioni, trekking e sci.”Secondo il vicepresidente dell’Udc, l’opera, pur avendo valore scientifico, compromette in modo irreparabile il patrimonio naturalistico delle Madonie. Denuncia inoltre il paradosso per cui un cittadino rischia sanzioni per modifiche minime a un edificio, mentre le istituzioni hanno permesso un intervento così impattante nel cuore del parco.

L’esponente dell’Udc conclude invocando una riflessione più ampia sul rapporto tra scelte politiche e tutela ambientale: Ancora una volta le decisioni della politica si scontrano con l’ambiente e con l’impegno di chi da anni difende e valorizza il nostro patrimonio naturale”

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