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Sicilia, Formazione: oggi il click day della speranza

Un momento cruciale per gli enti di formazione in attesa di poter lavorare

Click Day in Sicilia: una gara per la Formazione che non rappresenta il futuro e non risolve i problemi

Palermo, 4 marzo 2024: è il giorno del click day nel settore della formazione che per molti sarà proprio un vero e proprio black day, data le insufficienti risorse messe a disposizione dalla Regione Siciliana, incapaci di soddisfare nemmeno il 20 percento dei corsi previsti.

Oggi, alle ore 16, come si dice dalle nostre parti, “vedremo i morti e i feriti del click day” relativo all’avviso 7/2023, emanato dall’Assessorato alla Formazione della Sicilia. Questo bando era molto atteso, in particolare perché l’operatività di numerosi enti era interrotta da anni e, come accade per tutte le aziende senza lavoro, gli enti rischiano di soccombere. Gli avvisi pubblici solitamente giungono con ritardo e, nella migliore delle ipotesi, ne appare uno ogni tre o quattro anni; se poi consideriamo quelli che vengono sospesi a causa dei ricorsi, il quadro diventa ancora più complicato.

Cosa rappresenta il click day?

Si tratta di un meccanismo interamente digitale che privilegia l’ordine cronologico di presentazione delle domande, ignorando completamente il valore e il merito delle proposte delle aziende partecipanti. In questo scenario, l’assegnazione delle risorse è determinata esclusivamente dalla rapidità con cui le domande vengono inviate. Le principali critiche a questo approccio si concentrano sul fatto che tale sistema favorisce chi dispone di tecnologie informatiche superiori e di connessioni internet più veloci. La limitata disponibilità di fondi rispetto alla vasta quantità di richieste porta all’esaurimento quasi immediato delle risorse disponibili non appena gli sportelli virtuali aprono.

L’emergere di società specializzate nell’offrire l’accesso ai fondi tramite “cliccatori professionisti” evidenzia ulteriormente le distorsioni causate da questo sistema. Piattaforme come clickday.it, clickdayitalia.it o clickday.guru sono nate sull’onda di questa tendenza, promettendo, con l’aiuto di squadre di “cliccatori esperti”, un accesso quasi garantito ai bandi, con percentuali di successo che superano il 90% e con tariffe che possono arrivare fino a 800 euro.

Esistono alternative valide al click day?

Abbandonare l’uso della tecnologia non è una soluzione praticabile, tuttavia, affidare il tutto a una semplice gara di velocità di click è altrettanto inadeguato. Sarebbe preferibile elaborare un sistema che consenta una valutazione basata anche sui meriti dei progetti presentati. Inizialmente, l’ordine di arrivo potrebbe servire come criterio preliminare, ma successivamente, si dovrebbe dare spazio alla valutazione approfondita di ogni progetto, tenendo aperte le candidature per un periodo sufficientemente lungo. Introdotto un primo step di manifestazione di interesse potrebbe fornire ai responsabili dei bandi indicazioni preziose sull’interesse manifestato e sulla partecipazione attesa, contribuendo così a una più oculata distribuzione delle risorse da parte del governo e dei ministeri competenti.

Il futuro della P.A. è allora il click day?

Il futuro della Pubblica Amministrazione (P.A.) non dovrebbe orientarsi verso il modello del click day come strategia principale di assegnazione delle risorse o di gestione dei servizi. Sebbene la digitalizzazione offra notevoli vantaggi in termini di efficienza e accessibilità, l’adozione di un approccio basato esclusivamente sulla velocità di click potrebbe compromettere principi fondamentali quali equità, trasparenza e merito. È cruciale sviluppare sistemi digitali che garantiscano non solo la rapidità e la facilità di accesso ma anche la valutazione approfondita delle candidature, assicurando che le risorse siano allocate in modo giusto e meritocratico. Il futuro ideale della P.A. prevede l’impiego di tecnologie avanzate per migliorare i servizi offerti ai cittadini e alle imprese, senza però trascurare l’importanza della qualità, dell’integrità e dell’inclusività nel processo decisionale.

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