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Vertenza COMDATA – ALMAVIVA – TRENITALIA settimo giorno di sciopero ad oltranza

I sindacati sono giunti al settimo giorno di sciopero ad oltranza.

A scendere in campo le lavoratrici e i lavoratori del Contact Center di Trenitalia (Gruppo Ferrovie dello Stato) non hanno ricevuto ancora nessun segnale.

Comdata non indietreggia di un passo dal proposito di mortificare lo stato di diritto ed i lavoratori e Trenitalia finge che non stia succedendo nulla all’ombra di una società finanziata dallo Stato.
Comdata, colosso dei call center che dal 1 luglio subentrerà ad Almaviva nella gestione del Contact Center di Trenitalia, millantando un esubero nelle attività del 35%, ha imposto a tutto il personale, già impiegato da anni sulla commessa, una riduzione che arriva fino al 50% delle ore lavorative. Un vero e proprio ricatto al quale i lavoratori non potranno sottrarsi in quanto l’alternativa è di essere licenziati dal vecchio datore di lavoro che da mesi ha annunciato la chiusura di tutte le attività.
Nella giornata odierna è previsto un “incontro informale” fra le OO.SS. e il MIMIT al quale sono aggrappate le ultime speranze dei lavoratori, stremati da sette giorni di scioperi e proteste (oggi l’ottavo giorno) nel tentativo di richiamare alle proprie responsabilità – TRENITALIA e COMDATA e tutte le Istituzioni coinvolte per evitare quello che noi da mesi denunciamo, una macelleria sociale.
In particolare chiediamo al Governo di intervenite su TRENITALIA per mettere in trasparenza i dati che hanno determinato la gara d’appalto e bloccare l’iter in corso frutto di posizioni unilaterali i cui costi sono scaricati solo sulla parte più fragile, i Lavoratori.
Con questo cambio d’appalto viene inferto il colpo di grazia definitivo alla clausola sociale dei call center (art. 1 comma 10 della legge 11/2016) ed all’intero comparto che a Palermo, in oltre venti anni, ha garantito migliaia di famiglie. Nei prossimi mesi, in virtù di questo precedente e la deregolamentazione di cui soffre da sempre il settore, sono a rischio migliaia di posti di lavoro.
Palermo non si può permettere questo disastro sociale. I lavoratori dei call center di Palermo non rimarranno inermi a vedere il proprio futuro sgretolarsi nell’indifferenza delle Istituzioni.
Scioperi, Manifestazioni di Piazza e Tutte le possibili Azioni di Lotta verranno messe in atto per difendere i diritti dei lavoratori.
Lo rendono noto le Segreterie Provinciali di Palermo  SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL – UGL TLC.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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