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Aukus, la crisi per i sottomarini nucleari

I sottomarini a propulsione nucleare, tale capacità attualmente è posseduta solo da Stati Uniti, Cina, India, Russia, Gran Bretagna, Francia, sono in grado di restare immersi in profondità per un periodo di tempo limitato solo dalle possibilità dell’equipaggio a bordo. Utilizzano motori elettrici alimentati da un reattore nucleare a fissione che, oltre all’autonomia, determina la maggiore velocità rispetto alle propulsioni convenzionali. Può dunque coprire distanze maggiori in minor tempo, ed essere meno individuabile dai radar avversari, elementi da cui deriva la capacità di penetrare le difese avversarie. Per tali ragioni i sottomarini a propulsione nucleare sono considerati dalle grandi potenze tra gli assetti più rilevanti di proiezione della forza.

Il sommergibile nucleare Barracuda

Con l’accordo di Aukus (acronimo derivante dal nome degli Stati che ne fan parte, Australia, United Kingdom e United States) la Marina australiana entrerà nel ristretto club delle forze navali dotate di sottomarini d’attacco a propulsione nucleare.  L’alleanza strategica prevede la fornitura da parte degli Stati Uniti all’Australia della tecnologia per la produzione di sottomarini a propulsione nucleare. Una tecnologia che finora gli americani avevano condiviso soltanto con i britannici. Il nuovo patto militare stretto tra gli Stati Uniti, l’Inghilterra e l’Australia nasce per mantenere il controllo dell’area dell’indo pacifico. Un trattato destinato a entrare nella storia, considerato che il suo scopo principale, è quello di contrastare l’avanzata geopolitica della Cina. La firma posta su questo patto militare, consentirà infatti all’Australia di dotarsi, entro 18 mesi, di 12 sottomarini d’attacco a propulsione nucleare di costruzione americana, lunghi 100 metri, diventando così la settima nazione al mondo a poter disporre con l’accordo della comunità internazionale di questa tipologia di armamento. L’accordo Aukus ha portato alla cancellazione di una commessa da 40 miliardi di dollari da parte dell’Australia. Suggellata da una videoconferenza congiunta di Joe Biden, del premier Boris Johnson e del primo ministro australiano Scott Morrison, la mossa ha suscitato l’ira del governo francese che perde appunto un contratto astronomico per la fornitura dei sommergibili all’Australia. Ma la scelta geopolitica di Biden alimenterà anche le incomprensioni con gli europei. L’intesa Aukus esclude completamente la NATO. Biden, invece, ha preferito rinsaldare l’asse privilegiato con il Regno Unito, snobbando tutti gli altri.

Sottomarino nucleare

Oggi i sottomarini a propulsione nucleare sono suddivisi in tre categorie: Ssbn, Unità nucleari armate con missili balistici (es. Classe Typhoon); Ssgn, Unità nucleari armate con missili per il lancio subacqueo o di superficie (es. Classe Oscar); Ssn, Unità nucleari di attacco a sommergibili e a navi anche con possibilità di lancio missili (es. Classe Lo Angeles).  Per il Presidente Usa, Joe Biden i sottomarini di cui si doterà l’Australia non avranno armi nucleari, saranno armati convenzionalmente, ma alimentati da reattori nucleari. Non è previsto infatti che l’Australia sviluppi armi nucleari, ma con questo tipo di sottomarini le capacità offensive australiane saranno maggiori.  La risposta francese non si è fatta attendere. Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, su richiesta del presidente Emmanuel Macron, ha annunciato il richiamo immediato “per consultazioni” degli ambasciatori francesi in Australia e negli Usa. “Questa decisione eccezionale è giustificata dalla gravità eccezionale degli annunci dati il 15 settembre da Australia e Usa”, ha detto Le Drian, che ha definito la cancellazione del contratto da 100 miliardi di dollari da parte di Canberra un “comportamento inaccettabile”.

Fabio Gigante

 

 

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