Scoperte rivoluzionarie al Parco archeologico di Himera: scavi notturni svelano nuovi segreti dell’antica colonia greca
L'équipe dell'Università di Berna, guidata dalla professoressa Elena Mango, utilizza tecnologie "cool & green" per esplorare il Piano del Tamburino e le calamità naturali che segnarono la storia di Himera
Scavi notturni al Parco archeologico di Himera: Un’innovativa ricerca “cool & green” rivoluziona l’archeologia in Sicilia
Il Parco archeologico di Himera, nei pressi di Termini Imerese, in provincia di Palermo, sta vivendo un momento storico nell’ambito dell’archeologia siciliana. Per la prima volta, un’équipe di archeologi dell’Università di Berna, guidata dalla stimata professoressa Elena Mango, ha intrapreso scavi notturni nel sito durante la consueta campagna estiva. Questa iniziativa rappresenta un’innovazione senza precedenti nel settore e offre numerosi vantaggi.
L’annuncio è stato dato dall’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, che ha evidenziato i benefici di lavorare in orari e temperature più sostenibili, offrendo alle squadre di ricerca un ambiente più confortevole e sicuro. La notevole capacità di illuminazione per lo scavo notturno è resa possibile grazie a un equipaggiamento di luci ad alta potenza, alimentate con energia solare, sottolineando così il carattere “cool & green” dell’intera operazione.
La campagna di scavi in corso è la seconda condotta nel 2023
La prima si è svolta durante i mesi invernali e ha avuto una durata di cinque settimane. Questa volta, l’attenzione è rivolta all’approfondimento delle conoscenze riguardanti il Piano del Tamburino, un pianoro situato ad Himera alta, a circa 90 metri sopra il livello del mare. Quest’area è stata oggetto di indagini approfondite da parte dell’università elvetica in collaborazione con il Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Jato, diretto da Mimmo Targia.
Le scoperte sinora ottenute hanno rivelato che il sistema urbanistico della città si estendeva su gran parte del pianoro. Questo dato significativo suggerisce l’inclusione di una porzione del Piano del Tamburino nell’area urbana della colonia, aumentandone la superficie di almeno 20 ettari. In tal modo, Himera diventerebbe una delle aree archeologiche più vaste della Sicilia. La ricerca si concentra sulle tre aree sacre che si affacciano verso la città alta, già in gran parte indagate, ma proseguirà l’esplorazione per identificare possibili zone residenziali, artigianali e commerciali.
Scoperte rivoluzionarie ad Himera
La proficua collaborazione tra il Parco archeologico e l’Università di Berna ha portato a risultati di grande interesse per la comprensione degli aspetti urbanistici e storici della colonia greca. Himera, da secoli crocevia di diversi popoli che hanno vissuto e commerciato attorno al Mar Tirreno, sta svelando nuovi segreti grazie agli sforzi combinati di ricercatori provenienti da diverse parti del mondo.
Una parte significativa di questa ricerca è focalizzata sulla comprensione delle calamità naturali che hanno interessato la zona. Nel 2019 era iniziato il filone di studio, e la campagna estiva del 2023 ha permesso di approfondire ulteriormente quest’aspetto. A Himera, in particolare, sono state rinvenute tracce di un violento terremoto, che sembra sia avvenuto in epoca classica. Questo evento potrebbe aver contribuito alla distruzione e all’abbandono della colonia nel 409 a.C. L’importanza di questa scoperta è straordinaria, poiché rivela un episodio significativo nella storia della città greca, finora sconosciuto, che avrà sicuramente segnato profondamente i suoi abitanti e l’immagine complessiva di Himera.
Il Parco archeologico di Himera si sta rivelando un tesoro di scoperte preziose e sorprendenti.
Grazie alla collaborazione internazionale e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, i ricercatori stanno gettando nuova luce sulla storia millenaria della colonia greca, offrendo spunti di riflessione sulle vicissitudini di una delle città più importanti e influenti del Mar Tirreno.
