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RUBRICA DELL’AVVOCATO DEL MARTEDI’_ ALCOLTEST: GUIDA IN STATO DI EBBREZZA

Cosa intende la legge per “stato di ebbrezza”?

Il codice della strada all’art. 186 definisce “stato di ebbrezza” il conducente del veicolo che viene sottoposto alla guida con un tasso alcolemico accertato superiore agli 0,5 grammi per litro (g/l). Il test viene eseguito per mezzo di uno strumento chiamato ETILOMETRO da parte degli organi di controllo, in tal senso, il conducente deve soffiare l’aria espirata all’interno della sonda dell’etilometro. Test viene, generalmente eseguito due volte a distanza di cinque minuti l’una dall’altra.

Inoltre, ai fini della sussistenza del reato di guida in stato di ebbrezza – Cassazione Penale Sez. VII n. 10476/2010 – definisce la condotta di chi si trova all’interno del veicolo quando sia accertato che egli abbia, in precedenza, deliberatamente movimentato il mezzo in un’area pubblica o quantomeno destinata al pubblico. Altresì, giurisprudenza costante ha precisato che il reato di guida in stato di ebbrezza sussiste anche quando il conducente non viene fermato mentre è alla guida di un veicolo in quanto è sufficiente l’accertamento dello stato di alterazione (Cass. n. 41457/2019).

Cosa succede quando si guida in stato di ebbrezza? Il corpo della polizia può immediatamente disporre nei confronti del conducente l’alcool test senza aspettare l’avvocato?

In alcuni casi specifici. SI. Difatti una recente sentenza della Corte di Cassazione n. 12178/2024 si è pronunciata su questa problematica, inerente alla possibilità o meno se un soggetto sottoposto all’alcoltest può farsi assistere dal suo difensore di fiducia e se, la polizia ha o meno l’obbligo di aspettarlo. A tal proposito la Corte ha precisato: “che la polizia non ha l’obbligo di aspettare il difensore di fiducia del soggetto che deve essere sottoposto all’alcoltest”. Secondo la giurisprudenza costante dato che lo strumento dell’alcoltest è un atto indifferibile ed urgente e, quando gli accertamenti sulla persona sono improcrastinabili ed improrogabili il trascorrere del tempo condiziona necessariamente l’esito alterandone la finalità dello strumento dell’alcoltest, ovvero riuscire a comprendere se il soggetto sia o meno in stato di ebbrezza. La Corte di Cassazione, arriva a questa conclusione sulla base normativa disposta dall’art. 356 c.p.p. ove la polizia non alcun obbligo di avvisare il difensore del soggetto interessato dall’atto urgente ed irripetibile. Dacché l’eventuale avvertimento sulla facoltà di avvalersi dell’assistenza del proprio difensore di fiducia – norma dell’art. 114 disp. att. c.p.p. è rivolto al conducente quando viene avviata la procedura per l’accertamento strumentale del tasso alcolemico.

Cosa succede se il conducente del veicolo rifiuta l’alcotest?

Il soggetto che, una volta fermato dalle forze dell’Ordine, se dovesse rifiutarsi di sottoposti all’alcoltest, nei suoi confronti la legge prevede l’applicazione di alcune sanzioni. In generale si applicano le sanzioni che vengono previste per coloro i quali hanno un tasso alcolemico superiore a 1,5 l/g secondo il principio di presunzione di colpa. Per cui chi rifiuta va incontro:

  • Arresto da 6 mesi ad un anno;
  • Un’ammenda di € 1.500,00 fino ad un massimo di € 6.000,00 con decurtazione di 10 punti dalla patente;
  • Sospensione della patente per un periodo lungo – da un anno a due anni –
  • Revoca della patente in caso di recidiva oltre che la confisca del veicolo.

Per i neopatentati sono equiparati ai conducenti professionali ed ai minori di anni 21, i quali non possono per il “divieto assoluto di bere” prima di mettersi alla guida di una vettura.

Si può contestare l’esito dell’alcoltest?

Il conducente del veicolo che ritiene che il risultato dell’etilometro sia errato, la legge mette a disposizione dello stesso gli strumenti per contestare la fondatezza dell’esito. Difatti, per legge gli etilometri sono sottoposti a verifiche di prova dal Centro superiore ricerche prove autoveicoli e dispositivi del Ministero dei Trasporti. La taratura dell’etilometro avviene annualmente, il che significa, se almeno una volta all’anno l’alcotest deve essere sottoposto a verifica per il corretto funzionamento. Per cui la contestazione si può avvenire:

  • Mancata taratura aggiornata annualmente;
  • Se l’apparecchio è guasto;

Difatti, la giurisprudenza costante ha precisato che: “ va annullata la sospensione della patente se l’etilometro non è sottoposto a verifiche periodiche (Cass. 4288/2022). Ragion per cui se il ricorrente vuol annullare la sanzione ricevuta dovrà avere l’onere probatorio di dimostrare che l’etilometro non è stato sottoposto a verifiche periodiche.

La Cassazione ha precisato che: “il verbale dell’accertamento effettuato mediante etilometro deve contenere l’attestazione della verifica che l’apparecchio da adoperare per l’esecuzione dell’alcooltest è stato preventivamente sottoposto alla prescritta e aggiornata omologazione e all’indispensabile corretta calibratura” (Cass. n. 25835/2019).

Nel verbale di accertamento da parte della forze dell’Ordine, delle esplicazioni delle operazioni tecniche serve a garantire il cittadino – secondo il principio della trasparenza – nel rispetto della prescrizione di legge da parte della Pubblica Amministrazione.

 

La materia in oggetto necessita di ulteriori approfondimenti per la quale bisogna esaminarli in relazione al singolo caso concreto. Per maggiori informazioni e/o pareri in merito alla questione consultate il sito www.avvocatoquartararo.eu

Francesca Paola Quartararo

Avvocato Francesca Paola Quartararo

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