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Aosta per i bambini, Piacenza per i giovani e Cagliari per gli anziani

Sono queste le tre città che vincono la sfida della Qualità della vita declinata per fasce d'età

La nuova classifica del Sole 24 Ore basata sulla qualità della vita, presentata  in anteprima al Festival dell’Economia di Trento, premia le province con il miglior contesto di vita per fasce di età. 12 sono i parametri statistici forniti da fonti certificate (Istat, Miur, Centro studi Tagliacarne, Iqvia).

Nella classifica sulla qualità della vita per i bambini entrano in gioco indici diversi. Si va dalla percentuale di edifici scolastici con mensa alla presenza di pediatri, asili nido e aree verdi attrezzate. Senza dimenticare il tasso di fecondità della provincia e le possibilità di fare sport per i minori sul territorio. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per provincia da 1000 a 0.

La classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti. Sul podio troviamo così Aosta, che spicca per l’accessibilità delle sue scuole. Seguono poi Arezzo, Siena, Firenze e Udine. Milano si colloca solo al 60esimo posto e Roma all’83esimo. L’ultima posizione è occupata da Napoli, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Matera e Caltanissetta.

Come segnala il Sole 24 ore,  «Sembra che il Sud non sappia stare al passo con le esigenze delle famiglie, soprattutto di quelle con bambini, nonostante si confermi il territorio più giovane e più prolifico in base ad alcuni indicatori demografici (come il tasso di fecondità o l’indice di dipendenza degli anziani)».

La classifica sulla qualità della vita dei giovani vede il primato di Piacenza  che strappa la prima posizione distinguendosi per età media del parto (31,6 anni), bassa disoccupazione giovanile, aree sportive e servizi sul territorio come bar e discoteche. Seguono Ferrara, Ravenna, Vercelli e Cremona. Colpisce la performance negativa di Milano che si piazza solo al 95esimo posto nonostante il ruolo di città universitaria.

Chiudono la classifica sulla qualità della vita per i giovani nell’ordine Roma, Barletta-Andria-Trani e il Sud della Sardegna  penalizzato in particolare dal quoziente di nuzialità basso, elevato gap degli affitti tra centro e periferia e scarso numero di aziende che fanno e-commerce.

In questa classifica la Sicilia non si piazza bene; Messina si trova all’89esimo posto. Inaspettata invece la posizione di Agrigento che  rientra tra le prime venti, rilevando un discreto indice di vitalità anche per quanto riguarda i matrimoni: è la città con il numero più alto di cerimonie.

Nella classifica sulla qualità degli anziani al primo posto Cagliari, che si distingue per la speranza di vita tra le più alte del Paese, l’assistenza domiciliare, lo scarso consumo di medicine per malattie croniche e per la buona diffusione di medici e infermieri sul territorio in rapporto al numero di abitanti. Seguono Bolzano e Trento mentre Roma è quarta e Milano è nona. Chiude Pistoia, preceduta da Massa-Carrara e Lucca. Confermati 31 indicatori su 36 tra quelli selezionati lo scorso anno per documentare servizi e condizioni di vita.

Catania ottiene  la posizione migliore, tra le città siciliane, sul fronte della qualità della vita per gli anziani piazzandosi alla 28esima posizione a livello nazionale; un parametro rispetto al quale Palermo arriva alla 79esima posizione e Messina alla 102esima, tra le ultime del Paese.

Caterina Guercio

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