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Consiglio Comunale di Palermo: l’impasse sui diritti delle famiglie omogenitoriali

Impegno per la discussione delle trascrizioni dei figli di coppie omogenitoriali dopo mesi di attesa

Stallo sui diritti: l’attesa infinita delle famiglie arcobaleno a Palermo tra continui rinvii diventa un caso mancato di umanità.

Palermo, 10 febbraio 2024 – Urgenza per i diritti delle famiglie omogenitoriali: la mozione ancora in attesa di discussione e votazione Palermo 

“La nostra città, la quinta in Italia per grandezza, non può e non deve ignorare i diritti civili che toccano da vicino famiglie e bambini,” afferma Gaetano D’Amico, presidente del comitato “Esistono i diritti transpartito”. “La mozione che abbiamo proposto, sebbene non abbia effetti pratici immediati, rappresenta un fondamentale atto di indirizzo politico che merita di essere discusso e votato democraticamente. È in gioco il principio stesso della democrazia partecipativa e dei diritti umani. Non possiamo più tollerare ulteriori ritardi; è essenziale che il Consiglio comunale proceda con coraggio, portando il provvedimento in aula per una votazione trasparente. È tempo di agire, per garantire giustizia e uguaglianza per tutti i cittadini.”

La questione delle trascrizioni per i figli di famiglie arcobaleno, sollevata con forza dal comitato, troverà finalmente spazio per la discussione in Consiglio comunale dopo la conclusione dei lavori sul bilancio, prevista per il 15 marzo. L’impegno è stato assunto dal presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo, in seguito al posticipo della discussione della mozione relativa alle trascrizioni negate ai figli di coppie dello stesso sesso, attesa da sei mesi, e alla ricezione di una lettera del comitato che sollecita una rapida votazione in aula.

A dicembre, il sindaco Roberto Lagalla aveva manifestato il proprio sostegno firmando l’appello rivolto ai sindaci siciliani, iniziativa promossa dal Comitato e sostenuta da 65 sindaci dell’isola. Questo gesto simbolico, tuttavia, non è stato seguito da azioni concrete, a causa dell’assenza di una chiara direzione normativa a livello nazionale. La mozione a favore delle trascrizioni si era già arenata, non riuscendo a essere calendarizzata per la discussione in aula dopo due tentativi.

Durante la conferenza dei capigruppo, la mozione, supportata sia dall’opposizione che da una parte della maggioranza, ha incontrato l’opposizione dei consiglieri di Fratelli d’Italia. Gianluca Inzerillo, consigliere comunale appartenente sia a Forza Italia che al comitato “Esistono i diritti transpartito”, ha avviato una protesta civile due settimane fa, abbandonando l’aula consiliare durante le votazioni.

Il dibattito sui diritti delle famiglie arcobaleno è accentuato dal vuoto legislativo, con sentenze nazionali contrastanti: mentre la Corte d’Appello di Milano ha riconosciuto la doppia maternità per tre bambini nati in Italia, il tribunale di Brescia ha preso una posizione opposta. In attesa della votazione in Consiglio comunale, la mozione è stata presentata ai deputati Valentina Chinnici e Gianfranco Micciché, che valuteranno una proposta da portare all’attenzione del presidente della Regione.

Eleonora Gazziano, responsabile regionale per i diritti umani della Nuova Democrazia Cristiana, critica il ritardo: “La mozione comunale, in attesa nei cassetti del consiglio comunale da agosto, rappresenta un attacco alla democrazia partecipativa. È inaccettabile che una proposta trasversale non venga discussa e votata in aula”.

Il comitato “Esistono i diritti transpartito” esprime un senso di urgenza crescente: “Non possiamo più attendere; i continui rinvii sono inaccettabili. È tempo che il Consiglio comunale abbia il coraggio di portare il provvedimento in aula, di metterci la faccia e di votare. La questione riguarda i diritti fondamentali e il benessere di famiglie e bambini, e merita una risposta chiara e tempestiva da parte dei nostri rappresentanti politici”.

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