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PALERMO BIDET. NUOTIAMO TRA BATTERI FECALI (di Giovanni Pizzo)

Il BIDET

 

Scopriamo, in una città in cui si è fatto poco o nulla su questo tema, che nuotiamo da giorni tra batteri fecali.

 

Certo c’è una giustizia sociale in questo. Un segno della livella di Dio. Anche al Lauria ed alla Vela, dove si spendono fior di soldini per fare il bagnetto, oggi tutto questo è proibito.

 

Ai soci dei più esclusivi circoli palermitani non resta che rimanere nelle magioni avite con il bidet d’ordinanza. Tanto la differenza in termini di coleiformi con Mondello è pressoché nulla.

È il bello della vita, nella merda si è tutti eguali. Si “fete” alla stessa maniera.

Questa disgraziata città ormai lava in pubblico le sue pudenda.

Di fatto Mondello era il sacro Gange di Palermo. Un lavacro per quei corpi che a volte ignorano il sapone di Marsiglia.

Era un bagno purificatore in cui la frase più pronunciata era “com’è il colore del mare oggi”.

Ma è un falso sintomo il colore. A volte quando è verdastra è più igienica di alcuni azzurri trasparenti.

Attendiamo l’arrivo a Mondello della Lucarelli con una città “Sarbaggia” in attesa.

La caccia del Comune è al colpevole dello sversamento. L’autobotte che ha sversato a Mare. Alcuni si avventurano in ricostruzioni di sversamenti di altri quartieri a Mondello come per i divani allo ZEN.

La verità è una. Nella depurazione facciamo schifo. L’Europa ci ha multato pesantemente e Palermo ha l’Amap sotto sequestro per disastro ambientale.

L’unica cosa che rappresenta bene la questione la pronunciò Cambronne.

MERDE!

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