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Mercati rionali di Palermo, Confimprese Palermo: “E’ caos, oltre 800 gli stalli da assegnare”

PALERMO – Confimprese Palermo rielabora i dati del SUAP, Sportello Unico per le Attività produttive del Comune di Palermo e offre nuovi spunti sulla mappa dei mercati rionali palermitani. Stando ai dati Suap, i mercati sono 22. Ma da questo elenco è sparito il mercato di via Michele Scoto, nel quartiere Zisa (sesta circoscrizione), un mercato che si sarebbe dovuto svolgere il martedì e che invece non è mai partito, e manca pure il mercato di Falsomiele che, inspiegabilmente, non è mai stato regolarizzato.

In base a questi dati, attualmente il numero dei posteggi dislocato nei vari mercati, escluso Falsomiele (che ne conterebbe in realtà 82), è pari a 2.135. I posteggi assegnati ad ambulanti sono circa 1.310: il che vuol dire che ci sono circa 800, per la precisione 825, posteggi che si potrebbero assegnare.

Il mercato che ha il minor numero di posteggi disponibili è quello di Altarello con 33 posti, mentre quello che ne ha di più è Brancaccio.

Abbiamo un mercato con due soli posteggi assegnati, quello dell’Arenella – dice Giovanni Felice, presidente di Confimprese Palermo – sette mercati dove i posteggi da assegnare sono più numerosi di quelli assegnati.  Noi riteniamo che questa situazione oltre che caotica dal punto di vista amministrativo, dia l’esatta dimensione della crisi che colpisce dal punto di vista economico il settore”.

Ed ecco le richieste di Confimprese Palermo. “Occorrono interventi immediati sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista del rilancio economico – avverte Felice – Come primo passo nei giorni scorsi abbiamo richiesto all’Assessorato attività produttive la riduzione dei diritti di segreteria che incidono sull’ istanza di autorizzazione, facendola costare 180 euro. Un costo a cui un ambulante oggi deve anche sommare eventuali spese di consulenza e che diventa iniquo dato che rappresenta anche il primo passo per avviare un percorso di emersione per chi vuole mettersi in regola. Ricordiamo che fino ad un anno fa i costi di istruzione di questo genere di pratica erano solo 12 euro”.

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