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Decreto Sostegni bis: nuovi contributi a fondo perduto

Il testo del decreto Sostegni bis è stato approvato in via definitiva il 20 maggio 2021, con importanti novità in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge Sostegni bis da 40 miliardi di euro, con l’obiettivo di potenziare ed estendere gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio e di contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione sono state in precedenza adottate.

Lo stanziamento previsto è da ripartire nei seguenti ambiti:

– sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore;

– lavoro e contrasto alla povertà;

– salute e sicurezza;

– sostegno agli enti territoriali;

– ulteriori interventi settoriali.

Per quanto riguarda il sostegno alle imprese, il decreto rinnova il contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate.

Potranno accedere ai ristori anche le start up.

Tuttavia, rispetto al precedente contributo a fondo perduto sono introdotte rilevanti novità.

Infatti, è riconosciuto:

  • in automatico, un nuovo contributo a fondo perduto a tutti coloro che hanno richiesto e ottenuto o lo faranno entro il 28 maggio, quello del precedente decreto Sostegni;
  • un contributo alternativo, destinato a coloro che nel secondo periodo d’imposta 2019 non abbiano registrato ricavi superiori ai 10 milioni di euro e abbiano subìto una perdita del fatturato (e dei corrispettivi) medio mensile di almeno il 30%;
  • un ulteriore contributo a fondo perduto, con finalità perequativa, ha invece come requisito base il peggioramento del risultato economico d’esercizio. Dunque prende a riferimento l’utile e non il fatturato. Inoltre  terrà conto dei ristori e sostegni già percepiti nel 2020 e nel 2021.

A chi ha già ottenuto l’erogazione del contributo automatico pari all’importo di quanto riconosciuto in ragione del decreto Sostegni n. 41/2021, la nuova quota di aiuto a fondo perduto è riconosciuta nel caso in cui l’importo della seconda rata dovesse risultare maggiore. La somma effettivamente spettante corrisponderebbe alla differenza dei due risultati.

Il calcolo del contributo a fondo perduto alternativo, viene effettuato applicando le stesse percentuali del primo decreto Sostegni alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo compreso tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020:

 

  • 60% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100.000 euro;
  • 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro e fino a 400.000 euro;
  • 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro;
  • 30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
  • 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

Per i soggetti che, invece, non hanno già beneficiato del contributo a fondo perduto, il periodo preso in considerazione è sempre lo stesso (dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto allo stesso lasso di tempo tra 2019 e 2020), ma la somma viene determinata applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020 come segue:

  • 90% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100mila euro;
  • 70% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100mila euro e fino a 400mila euro;
  • 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
  • 30% per i soggetti con ricavi o compensi indicati al comma 7 superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

I dettagli saranno definiti da un apposito decreto del MEF, che stabilirà tra l’altro le regole per fare domanda.

 

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