Piovono migliaia di post e foto su questa situazione a comprova che Palermo è nel degrado totale e in ogni ambito, non solo monnezza.

La città non è più sotto monito.

È inutile battersi il petto, su vicende preoccupanti, nel nome del finto buonismo e del sociale International.

La città sprofonda, vive in totale emergenza tra sporcizia, anarchia pubblica e privata, abusivismo, povertà, commercio e imprese lasciate morire senza alcun tentativo di aiuto.

La mafia non è stata sconfitta! Esiste, c’è e domina perché manca l’istituzione e prende campo nei diversi settori  sostituendosi allo Stato.

Le intercettazioni degli ultimi giorni, afferenti allo scambio di voto politico mafioso, ne è prova, ma un ulterioreprova, di cui nessuno parla, è di chi predica l’antimafia di facciata a suon di trombetta senza poi avere mai sostenuto e ascoltato il territorio, permettendo in tal modo, che sfacelo produca altro sfacelo con una  crescita sempre più radicata delle organizzazioni criminali.

I PREDICATORI radical antimafia sono colpevoli tanto quanto i mafiosi.  Lo strombazzare a vuoto di certa antimafia, alimentata dal silenzio del fare e del voltarsi dall’altra parte, ha prodotto solo sfiducia per chi subisce pressione criminale.

Ciò è dimostrato da tutto quello che gira dentro e fuori la P.A. e nel privato. Soffrire e “buttare il sangue” per avere o ottenere un sacro santo servizio dovuto è “cosa” per pochi privilegiati figli di…o appartenenti a…, praticamente devi avere il tuo “angelo in paradiso” per esistere in questa “cazzo” di società.

Il sistema Italia, con tutti i suoi comuni e le province, è sull’orlo del disastro/baratro. Fa paura il crescere della delinquenza a partire da quella minorile, organizzata in baby gang, pure nelle neo international baby gang ben organizzate che non temono più lo Stato e sfidano l’intero Paese. Pazienza? Ma quale pazienza!! Si tende a fingere perchè international.

Tuttavia, domani ci sarà la gara del Palermo, che è importante, a cui tutti teniamo, Ma il calcio può farci dimenticare il momento critico sociale? Si, anzi NO!  Dobbiamo certamente sperare di vincere al Barbera,  ma ancor di  più dobbiamo vincere in quanto quinta città d’Italia nel sociale e come comunità che cresce e produce.

Andiamo tutti  a votare anche prestissimo, purché votiamo.

Non perdiamoci la partita del nostro futuro che ci permetterà di potere vivere e riprenderci quello che ci è stato rubato o mai consegnato: la dignità e l’essere parte viva di una community fatta di normalissime cose belle e positive. Ognuno di noi deve fare la propria parte per diventare grande. Da serie A, non solo in ambito sportivo, ma nella vita.

Domani in mattinata andiamo a votare e scegliamo di “esistere” per cambiare il destino delle nostre vite, parimenti nessuno lo farà per voi.

Io alle 8.30 andrò a fare il mio dovere perché Palermo è anche mia.