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Il mistero tra cosmo e cervello al GAL Hassin, Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche di Isnello

3Cervello e universo possono essere entrambi immaginati come sistemi complessi presenti in natura. Al GAL Hassin – Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche di Isnello, sulle Madonie, in collaborazione con GrAg, Gruppo Astrofili Galileo Galilei sarà presentato oggi pomeriggio lo studio: “Rete Cosmica e Rete Neurale: due strutture complesse incredibilmente simili”.

L’evento Live con gli autori, alle 19.00, sulla pagina Facebook del Gruppo Astrofili Galileo Galilei. All’evento parteciperanno: l’Astrofisico, Alessandro Nastasi, il Fisico, Carmelo Falco, entrambi della Fondazione GAL Hassin e l’Avv. Paolo Zampolini, social manager del Gruppo Astrofili Galileo Galilei.

Lo studio nasce dalla collaborazione di due amici, il Prof.  Franco Vazza, astrofisico dell’Università di Bologna ed il Prof. Alberto Feletti, neurochirurgo dell’Università di Verona che compara la reti neurale e la rete cosmica, due tra i più misteriosi e complessi sistemi che esistano in natura.  Ogni sistema è assemblato in una complessa rete, che si sviluppa in lunghe strisce e filamenti.

 

Nelle galassie la distribuzione di massa o energia oscura è il 70%, mentre nel cervello l’acqua costituisce il 70%. La coppia ha anche esaminato come si connettono le rispettive reti di neuroni e galassie. “Probabilmente, la connettività – secondo Feletti – all’interno delle due reti si evolve seguendo principi fisici simili, nonostante la differenza evidente tra i poteri fisici che regolano le galassie e i neuroni”.

L’analisi ha mostrato che la distribuzione della fluttuazione all’interno della rete neuronale del cervelletto su una scala da 1 micrometro a 0,1 millimetri segue la stessa progressione della distribuzione della materia nella rete cosmica ma, ovviamente, su una scala più ampia che va da cinque milioni a 500 milioni di anni luce. Il Prof. Vazza ha dichiarato che “è stata calcolata la densità spettrale di entrambi i sistemi, una tecnica spesso impiegata in cosmologia per studiare la distribuzione spaziale delle galassie”.

Il team spera che le loro scoperte aiuteranno i neurologi ed i cosmologi nel raffigurare un quadro migliore sull’evoluzione e sul futuro del cervello e dell’Universo.

Fabio Gigante

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