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Ueci – Unione Esercenti Cinematografici Italiani: Gestori delle sale insoddisfatti dei ristori governativi, perdite del 70/80%

Ueci tramite il suo presidente Manuele Ilari chiede al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro Franceschini di prevedere un nuovo decreto con nuove regole che garantiscano la fruizione del prodotto cinematografico nella sala

I cinema sono i Santuari della Cultura, luoghi di aggregazione intelligente, di pensiero e creatività che aiutano a ricordarci chi siamo e dove possiamo andare, oltre a essere luoghi di svago.
Il Decreto Sostegni approvato dal CdM per lo spettacolo è comunque insufficiente per un settore che da oltre due anni di pandemia e, a causa di numerose restrizioni e i molti Decreti non armonizzati che hanno colpito il settore, rischia la chiusura, o di relegare in una sorta di Limbo la Magia della Sala. Nonostante le dichiarazioni a difesa del Cinema, le disposizioni Governative hanno di fatto avvantaggiato nel settore le grandi società di distribuzione (Major) e soprattutto dei grandi gruppi industriali comprese le grandi piattaforme streaming straniere. Eppure questi vecchi e nuovi colossi dell’intrattenimento televisivo pur non avendo bisogno dell’aiuto di nessuno e con una tassazione più che favorevole rispetto alle realtà economiche territoriali, sono state ulteriormente avvantaggiate dalle deroghe ottenute per lo “sfruttamento di pellicole” destinate prima di tutto al grande schermo: proprio queste deroghe, oggi del tutto ingiustificate con i cinema aperti da molti mesi stanno diventando un’ipoteca opprimente sul futuro del Cinema Italiano nel suo luogo materno e naturale contesto: la Sala Cinematografica. C’è forse bisogno di ricordare che parte di queste piattaforme streaming operano in Italia ma pagano le tasse e producono redistribuzione sociale e ricchezza in Olanda, in Irlanda o altre nazioni dove la tassazione è più favorevole?
Noi esercenti cinematografici italiani già gravemente penalizzati dalla pandemia e dalle restrizioni di sicurezza, dalla riapertura rischiamo di essere ulteriormente penalizzati se il Governo e il Ministro non si adoperano con urgenza a riequilibrare questa situazione di favoritismo verso la Televisione. Inoltre con il Decreto per il contrasto della pandemia del 24 Dicembre, quando i Cinema erano in attesa del periodo dell’anno in cui si gettano le basi per la sopravvivenza di una Stagione annuale, è stato dato un ulteriore colpo al settore con un nuovo decreto in cui ci avete chiuso i punti ristoro, disinnescando la voglia delle persone di tornare in sicurezza a vivere il Cinema nel periodo Natalizio.
In questi giorni come Esercenti veniamo a sapere che sta per uscire un nuovo decreto che abbatte le finestre di sfruttamento da 105 giorni come prevede il decreto ‘Bonisoli’ ad un numero di giorni inferiore. Questo sarebbe un gravissimo passo indietro, e un palese squilibrio nel sistema cinema di cui il Governo si renderebbe responsabile. Per questo chiediamo chiarezza che si ripristino le regole minime delle finestre di sfruttamento non inferiori ai 105 giorni, ovvero la nostra proposta UECI di 1 anno ridotta a sei mesi per chi produce in Italia come fanno altri Paesi Europei, che si applichino anche per i film stranieri e che siano varate regole sulla pandemia coerenti con altre attività commerciali riaprendo i punti ristoro. In passato sono stati regolamentati molti settori (le telecomunicazioni, il mercato energetico, ecc.) con alterne fortune ma almeno quei mercati hanno trovato una tutela e un equilibrio. È giunto il momento di farlo anche nel mercato televisivo e cinematografico, considerato che siamo anche un potente settore industriale, superando la legge del più forte. Senza l’obbligo della previa uscita in sala per tutti i film italiani, europei ed extra europei, con finestre certe e lunghe per tutti, con più libero accesso alle pellicole, condizioni di noleggio meno onerose e chiari obblighi per produttori, distributori ed esercenti, il Cinema come lo conosciamo morirà e per questo UECI tramite il suo presidente conclude – Manuele Ilari – chiede al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro Franceschini di prevedere un nuovo decreto con nuove regole che garantiscano la fruizione del prodotto cinematografico nella sala in quanto indicatore per gli sfruttamenti successivi. I cinema sono fondamentali per la ripresa economica del nostro paese, sono la bilancia dell’economia di interi quartieri, centri commerciali dove sono fondamentali per tenere alta la loro redditività. “Continueremo a dare sempre il nostro contributo di collaborazione e proposte intelligenti per il settore” dichiara Manuele Ilari Presidente Ueci – Unione Esercenti Cinematografici Italiani.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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