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5° Congresso Nazionale UGL Credito: riconfermato Ennio Occhipinti

Si è svolto a Roma, il 3 e 4 ottobre u.s., il 5° Congresso Nazionale di UGL Credito che ha confermato alla guida del Sindacato Ennio Occhipinti.

Il Segretario Nazionale , ripercorrendo la storia della Federazione , senza dimenticare il passato, guarda al
futuro con l’apporto di una nuova classe dirigente.
Fanno parte della nuova Segreteria, oltre ad Occhipinti i Dirigenti Nazionali: Patrizia Corvi, Piero Canu,
Domenico Pota , Francesco Rovere e Pierluigi Masiero come Responsabile della comunicazione.
Al lavoro dei circa 100 delegati, – provenienti da tutta Italia, espressione dei vari comparti della
Federazione, dal Bancario all’Assicurativo, dall’Agenzia delle Entrate e Riscossioni a Invitalia , dal
Mediocredito Regionale del Friuli alla Siciliana Crias e molte altre ancora, – oltre ai numerosi Segretari
Nazionali e Territoriali dell’UGL, hanno portato un qualificato e sentito contributo, anche Il Segretario
Generale della Confederazione UGL, Paolo Francesco Capone, ed il Vice Segretario Generale Luca Malcotti.
Sono intervenuti, anche l’Europarlamentare Cinzia Anna Bonfrisco della Lega per Salvini e i Senatori
Lavinia Mennuni e Fausto Orsomarso di Fratelli d’Italia.
Apprezzati dalla platea dei delegati sono stati anche gli interventi dei Dirigenti Nazionali delle altre
Organizzazioni Sindacali Presenti.
Il Segretario Nazionale Occhipinti, con la sua dettagliata relazione :
ha posto l’accento sulle insidie, dal punto di vista della tenuta occupazionale e del gettito
fiscale/previdenziale, che si nascondono dietro i CD lavoro agile, intelligenza artificiale, salario minimo;
ha sollecitato un maggior controllo e indirizzo da parte della politica sull’attività delle banche, al fine di
farne rientrare l’attività nell’alveo degli scopi originari di aiuto alle imprese ed alle famiglie, per lo
sviluppo della complessiva economia del Paese e più in generale, contro l’attuale attività finanziaria
prevalente nelle Banche e le spregiudicate delocalizzazioni di attività surrettiziamente operate ;
ha proposto la semplificazione negoziale attraverso l’adozione del CCNL unico di settore, lasciando ad una
più ampia contrattazione di secondo livello la regolamentazione delle relative specificità;
ha auspicato un intervento legislativo che colmi le lacune lasciate, nella legge 300/70, dalla parziale
vittoria dei referendum del ‘95 e dia compiuta e uniforme attuazione alla lettera e allo spirito dell’art.39
della Costituzione, in materia di rappresentatività negoziale, per arrivare ad un “nuovo modello di
relazioni industriali, che abbia come stella polare l’art. 46 della Costituzione, che sancisce il Diritto dei
lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende e che attraverso la redistribuzione della produttività e
l’adeguamento salariale, produca maggior gettito fiscale e previdenziale e crei maggiori posti di lavoro,
anche con la riduzione degli attuali orari di lavoro . Un modello di relazioni industriali”, ha terminato il
Segretario, “adeguato ai tempi che cambiano, per mantenere e creare nuova occupazione adeguatamente
e dignitosamente remunerata, coniugando capitale e lavoro con al centro l’Uomo non come individuo ma
come Persona.”

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