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Carabinieri: il premio per la cattura di Messina Denaro donato ai bambini malati di tumore del Civico di Palermo

Se fosse stato per i Carabinieri del Reparto Operativo Speciale, comandati dal Generale di Divisione Pasquale Angelosanto tutto sarebbe rimasto riservato: anche questa volta. In questi giorni, invece, i Carabinieri del ROS non si sono dovuti nascondere al Civico di Palermo, sono arrivati in divisa per consegnare ufficialmente ma sempre in modo riservato, lontano dai riflettori della cronaca un particolarissimo regalo ai bambini e alle loro famiglie che combattono una battaglia importante: due letti per la terapia intensiva dell’unità operativa di Oncoematologia pediatrica del Civico particolarmente sofisticati, sono stati acquistati con i diecimila euro del premio per la cattura di Messina Denaro.

Un regalo di tutti i Carabinieri di Crimor, acronimo di Criminalità organizzata, la prima sezione del primo reparto del ROS diretto dal Generale Angelosanto, che il 16 gennaio ha arrestato il superlatitante davanti la clinica Maddalena di Palermo. Una storia che sin dall’inizio è dedicata ai bambini. Il nome dell’operazione Messina Denaro, condotta con la procura di Palermo diretta da Maurizio de Lucia, era “Tramonto”, che è il titolo della poesia scritta da una bimba molto particolare, Nadia Nencioni, una delle vittime della strage dei Georgofili decisa dal capomafia oggi rinchiuso nel carcere dell’Aquila. Nadia aveva nove anni, l’età di alcuni piccoli pazienti del reparto diretto dal dottore Paolo D’Angelo: “Pensare che dalla cattura di un latitante – dichiara – si possa ottenere un ulteriore bene per la collettività mi ha colpito”. Ora, sui nuovi letti della terapia intensiva c’è una piccola targa che ricorda il regalo dei Carabinieri del ROS. “Sarà un bellissimo incoraggiamento per tutti noi – dice una mamma – ci ricorderà che le battaglie difficili si possono, si devono vincere”. Così, da oggi, i bambini del Civico hanno altri amici supereroi a sostenerli. I Carabinieri hanno detto che ritorneranno presto in reparto, per raccontare altre bellissime storie di battaglie vinte.

Fabio Gigante

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