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Ambulanti a Palermo: la sfida del Comune e le diverse correnti di pensiero

Ambulanti Abusivi, Ordine Pubblico e Riqualificazione Urbana: Le Strategie per Risolvere la Sfida del Commercio Ambulante a Palermo

La Sfida del Comune di Palermo e gli ambulanti, ma ci sono le diverse correnti di pensiero

La sfida tra il comune e gli ambulanti più o meno illegali nel centro storico di Palermo continua anche oggi, domenica 6 agosto. Nonostante i continui sforzi della polizia municipale, gli ambulanti  sembrano riapparire costantemente, come funghi dopo la pioggia. La presenza di bancarelle abusive lungo via Maqueda e via Vittorio Emanuele e nelle strade limitrofe è ancora una realtà.

Sfida tra comune e ambulanti

 

Il Sindaco Lagalla e l’amministrazione comunale stanno cercando di affrontare la situazione intensificando i controlli e facendo rispettare l’ordinanza che vieta le bancarelle abusive e regolamentando gli spazi concessi ai dehors dei locali. In questa domenica, i controlli sono stati maggiori rispetto ai giorni precedenti, ottenendo un risultato migliore, ma ancora non del tutto soddisfacente.

 

Il Sindaco e gli uffici competenti hanno chiesto alla polizia municipale di mantenere costantemente sotto controllo l’area del centro storico per garantire una situazione di maggiore qualità e sicurezza. La task force voluta dal Sindaco si riunirà nei prossimi giorni, coinvolgendo anche le aziende partecipate, per attuare azioni di sistema mirate al miglioramento del controllo, della qualità e della sicurezza del centro storico e delle borgate marinare.

 

La sfida tra Comune e ambulanti male abituati

È evidente che la gestione del fenomeno degli ambulanti illegali richiede un impegno costante e una collaborazione tra tutte le parti coinvolte. La situazione richiede azioni concrete e mirate, al fine di garantire il rispetto delle normative e del decoro urbano, creando un centro storico più vivibile e sicuro per i cittadini ei visitatori.

 

L’assessore con delega alla Polizia Municipale, Maurizio Carta, è fortemente impegnato nel seguire la vicenda degli ambulanti illegali nel centro storico di Palermo. La situazione è chiaramente una sfida tra coloro che non rispettano le regole e l’amministrazione comunale, che non può passare per “debole” nella gestione di questa problematica.

Rifacimento pavimentazione della ciclovia Villafranca-Praga

 

La presenza di ambulanti illegali rappresenta una questione complessa e delicata che coinvolge aspetti di ordine pubblico, decoro urbano e sicurezza. Per l’amministrazione, è essenziale garantire il rispetto delle normative e delle regole che disciplinano il commercio ambulante e l’occupazione degli spazi pubblici. Allo stesso tempo, è importante non apparire indecisi o cedenti di fronte a comportamenti illegali e abusivi.

La situazione si rivela particolarmente difficile nei fine settimana, quando l’afflusso di pubblico è maggiore e il numero di ambulanti aumenta considerevolmente. L’assessore Carta è consapevole che intensificare i controlli e far rispettare l’ordinanza sono passi necessari per contrastare il fenomeno, ma è altrettanto consapevole della limitata presenza di agenti della polizia municipale e delle difficoltà nell’affrontare questa situazione in modo efficace.

 

L’amministrazione comunale, sotto la guida del Sindaco Lagalla, sta cercando di trovare soluzioni a lungo termine per questa sfida. L’intenzione di riunire una task force con gli uffici competenti e le aziende partecipate dimostra l’impegno per attuare azioni di sistema che possano garantire una maggiore qualità e sicurezza nel centro storico e nelle borgate marinare

È fondamentale che l’amministrazione comunale continui a mantenere alta l’attenzione su questa problematica e ad adottare misure efficaci per risolverla. Solo attraverso un approccio deciso e coordinato, insieme al supporto della polizia municipale e delle altre forze dell’ordine, sarà possibile raggiungere risultati concreti nel contrastare il fenomeno degli ambulanti illegali e restituire alla città il suo splendore e il suo fascino storico.

Il problema del commercio ambulante abusivo e disordinato è una sfida comune a molte città italiane.

 

Diverse città hanno incontrato il problema con approcci e strategie diverse, a seconda delle specificità locali e delle esigenze della comunità. Ecco alcuni esempi di come alcune città hanno cercato di superare il problema:

  1. Milano ha attuato politiche di regolamentazione più severe, rafforzando i controlli e le sanzioni per gli ambulanti abusivi. La città ha anche creato spazi appositi per il commercio ambulante, come mercati rionali e zone pedonali dedicate, al fine di favorire una distribuzione più organizzata del commercio su aree pubbliche.
  2. Firenze ha aggiunto una politica di regolamentazione e controllo dei dehors dei locali, fissando limiti di spazio e orari di occupazione, per garantire un utilizzo più equilibrato degli spazi pubblici. Inoltre, la città ha promosso iniziative per favorire l’accesso alle aree del centro storico attraverso mezzi di trasporto pubblici e pedonali.
  3. Bologna ha promosso un dialogo costante con i venditori ambulanti e le associazioni di categoria, cercando di trovare soluzioni condivise per il commercio ambulante regolare. La città ha inoltre istituito mercati rionali e regolamentato gli spazi per garantire un commercio ambulante sostenibile e rispettoso delle regole.
  4. Napoli ha sostenuto politiche di riqualificazione e valorizzazione delle aree urbane, al fine di rendere più attraenti e fruibili le vie del centro storico e ridurre l’appeal per l’occupazione abusiva degli spazi pubblici.

Ecco che molte città italiane stanno cercando di trovare un equilibrio tra le esigenze delle attività commerciali e la tutela degli spazi pubblici e del decoro urbano. La sfida consiste nel garantire un ambiente accogliente per i cittadini ei visitatori, mentre si offre allo stesso tempo opportunità di affari legittimi per gli ambulanti e gli operatori commerciali.

Una gestione equilibrata e collaborativa, che coinvolga tutte le parti interessate, incluso la cittadinanza,  potrebbe essere la chiave per superare con successo il problema del commercio ambulante disordinato.

Altre strategie che alcune città italiane hanno attuato per affrontare il problema sono:

La regolamentazione delle autorizzazioni: Alcune città hanno introdotto sistemi di autorizzazioni e licenze più rigorose per il commercio ambulante. Gli ambulanti devono ottenere permessi specifici e rispettare le norme di occupazione degli spazi pubblici. Questo aiuta a controllare il numero di ambulanti presenti e a garantire che operino in modo regolare.

Monitoraggio tecnologico: Alcune città hanno innovativo soluzioni tecnologiche, come telecamere di sorveglianza e software di analisi dei dati, per monitorare l’occupazione degli spazi pubblici e individuare tempestivamente eventuali abusi o situazioni irregolari.

Collaborazione con le associazioni di categoria: coinvolgere le associazioni di ambulanti e gli operatori commerciali può essere utile per costruire una collaborazione costruttiva e trovare soluzioni condivise per il commercio ambulante. Questa collaborazione può aiutare a definire regole chiare e a promuovere pratiche commerciali responsabili.

Incentivi per il commercio regolare: Alcune città hanno offerto incentivi e agevolazioni per gli ambulanti regolari e le attività commerciali in regola. Questi incentivi possono includere sconti sulle tasse o agevolazioni per l’accesso a spazi pubblici dedicati.

Riconversione delle aree urbane: Riqualificare le aree urbane può contribuire a ridurre il fenomeno del commercio ambulante abusivo. Creare spazi più attraenti, con attività culturali e ricreative, può incoraggiare una maggiore frequentazione da parte dei cittadini e dei visitatori, rendendo meno attrattiva l’occupazione abusiva degli spazi pubblici.

In ogni caso, affrontare il problema del commercio ambulante disordinato richiede un approccio integrato e sostenibile.

È fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate, compresi i commercianti,  le forze dell’ordine, le circoscrizioni, le istituzioni, per definire strategie efficaci e durature.

La chiave per il successo è trovare un equilibrio tra il mantenimento dell’ordine pubblico, il rispetto delle norme e il sostegno alle attività commerciali legittime, al fine di creare spazi pubblici più accoglienti e vivibili per tutti.

Venezia, è un altro esempio,  con la sua particolare conformazione urbana e l’afflusso turistico considerevole, ha incontrato il problema del commercio ambulante disordinato attraverso misure rigorose di regolamentazione. La città ha stabilito zone specifiche dove gli ambulanti possono operare legalmente e ha creato un sistema di autorizzazioni più stringente. Inoltre, Venezia ha promosso politiche di riqualificazione delle aree urbane, cercando di rendere più accoglienti e fruibili i luoghi di maggiore interesse turistico e culturale.

Anche Bologna ha intrapreso diverse iniziative per gestire il commercio ambulante disordinato. La città ha creato spazi specifici e dedicati per gli ambulanti, come mercati rionali e fiere, e ha stabilito regole chiare per il commercio su aree pubbliche. Bologna ha anche coinvolto le associazioni di ambulanti nella definizione di regolamenti condivisi, cercando di trovare soluzioni equilibrate per tutti gli interessati.

Palermo, come già scritto in precedenza, ha emesso ordinanze restrittive e intensificato i controlli per far rispettare le regole riguardanti il ​​commercio ambulante. Tuttavia, il problema degli ambulanti illegali nel centro storico sembra persistere. Per affrontare questa sfida, Palermo sta cercando di promuovere azioni coordinate attraverso la riunione di una task force con gli uffici competenti e le aziende partecipate. L’obiettivo è individuare soluzioni mirate e durature per garantire una maggiore qualità e sicurezza nel centro storico e nelle borgate marinare.

Della stessa veduta ci sono molte città italiane che stanno adottando approcci simili per gestire il commercio ambulante aggressivo.

Questi includono regolamentazioni più severe, creazione di spazi dedicati, riqualificazione urbana e coinvolgimento di tutte le parti coinvolte nella definizione di soluzioni condivise.

Tuttavia, affrontare questa sfida richiede un impegno costante e un monitoraggio continuo, poiché il commercio ambulante disordinato è spesso un problema dinamico che richiede risposte adeguate e tempestive per mantenere l’ordine pubblico e garantire uno sviluppo urbano sostenibile.

La comunità di Palermo ha dunque due visioni
In questa vicenda ci sono due correnti di pensiero: quelli che difendono i “vuscapani” e quelli che invece li vedono come invasori, illegali, abusivi e d’intralcio e indecorosi con le loro bancarelle formato pullmann.

La vicenda del commercio ambulante disordinato è spesso oggetto di dibattito e controversia in molte città italiane e ci sono diverse correnti di pensero:

Da un lato, c’è una minoranza di persone che difende gli ambulanti, considerandoli come lavoratori che cercano di guadagnarsi onestamente da vivere e fornire un servizio alla comunità.

Questa corrente di pensiero tende a sottolineare le difficoltà economiche e sociali che alcuni ambulanti possono affrontare e sostenere che vietare completamente il commercio ambulante potrebbe essere ingiusto nei confronti di coloro che cercano solo di sopravvivere.

Dall’altro lato, c’è una parte più consistente della popolazione che vede gli ambulanti, più o meno illegali, come una minaccia per l’ordine pubblico, il decoro urbano e il commercio regolare.  Questa corrente di pensiero sottolinea che il commercio ambulante disordinato può creare intasamenti e ostacoli nelle strade, rendendo difficile il transito dei pedoni e dei mezzi di soccorso. Inoltre, si ritiene che la presenza di ambulanti abusivi possa danneggiare l’immagine della città e ostacolare il commercio degli operatori commerciali regolari.

Entrambe le correnti di pensiero possono avere ragioni valide, e il dibattito è spesso complicato da diverse variabili e interessi coinvolti. Il ruolo delle istituzioni e delle autorità locali è quello di trovare un equilibrio tra queste posizioni contrastanti, cercando di garantire il rispetto delle regole e delle norme, ma anche di comprendere le necessità e le difficoltà dei venditori ambulanti e delle comunità coinvolte.

C’è di certo che serve un “patto” con le tute parti, comunità cittadina in primo luogo e la collaborazione con le associazioni di categoria e tutte le forze dell’ordine nella definizione di regolamenti e politiche, e la promozione di soluzioni condivise possono essere elementi chiave per affrontare questa sfida in modo efficace e responsabile.

La strada per superare il problema del commercio ambulante disordinato richiede un approccio olistico, basato su dialogo e cooperazione, ma anche di scelte severe, al fine di creare un ambiente urbano più vivibile, sicuro ed equo per tutti…e l’amministrazione comunale  non può perdere.

 

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