Sicilia, “Crocetta e Trizzino più che rivoluzionari sono voltagabbana”


“Impegnato ad accreditarsi come portatore di una “rivoluzione”, il Presidente Crocetta, in questo caso accompagnato (a sorpresa?) da esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle, deve aver confuso il significato del termine, che forse è per lui sinonimo di “voltafaccia”. Lo dichiarano Vincenzo Figuccia, Giovanni Greco e Giovanni Losciuto, deputati regionali del Partito dei Siciliani MPA.
I tre parlamentari affermano che “non si spiega altrimenti il comportamento del Presidente della Regione e del Presidente della IV Commissione che dopo aver fatto la gara a chi difendeva di più l’acqua pubblica in campagna elettorale, sono ora diventati i principali sponsor di un disegno di legge che nei fatti trasforma in carta straccia la volontà degli elettori espressa con il Referendum che, anche in Sicilia e anche grazie ad importanti prese di posizione del mondo della società civile, della Chiesa e dell’associazionismo, ha visto la quasi totalità dei cittadini esprimersi per l’acqua pubblica.”
Per Figuccia, Greco e Losciuto, “il Disegno di legge sulla gestione dell’acqua presentato dal Governo Crocetta e di fatto sostenuto dal Presidente della Commissione ricalca infatti vecchie logiche: tutela degli interessi dei privati; nessuna garanzia di servizi e tariffe contenute per i cittadini; sottomissione dell’acqua, bene fondamentale ed inalienabile, alle logiche del profitto. Forse però Crocetta e Trizzino hanno scelto di non scontrarsi con alcuni dei poteri forti che a parole dicono tanto di voler combattere, preferendo interessi privati a quelli dei cittadini.”
I tre deputati sono convinti del fatto che la strada del DDL in Assemblea non sarà così scontata come sembra. Per i parlamentari del PdS-Mpa, infatti “queste proposte sono in aperto conflitto con il volere dei cittadini e contro la sensibilità di molti parlamentari che, dubitiamo, resteranno a guardare.”